Mestre, come muore una società sana

30.06.2018 06:30 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Mestre, come muore una società sana
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Chiuso per...troppa diligenza. Il Mestre, dopo un anno, saluta la serie C. E lo fa ritirandosi e ripartendo, per sua scelta, dall’Eccellenza. Una decisione sofferta, soffertissima, da parte del patron Stefano Serena, che giusto un paio di mesi fa festeggiava l’approdo ai playoff deila sua squadra. L’unica decisione possibile, però, per evitare nuovi casi Modena. Il numero uno arancionero ha preferito mollare adesso, lasciando il professionismo senza debiti, una circostanza sempre più rara in questo mondo. 

Serena, in una conferenza stampa da vedere e rivedere per capire le sofferenze dei club di un club medio di serie C, ha specificato con grande precisione tutti i motivi che l’hanno spinto a questa scelta: pochissimi contributi e troppe spese, uno stadio non ancora pronto (e chissà se lo sarà mai), la voglia di non strafare e di controllare i conti, perché il calcio è bello ma essere a posto con la propria scienza lo è di più. 

Serena, inoltre, ha detto una cosa che tutti pensano ma che in pochi hanno il coraggio di dire con così tanta chiarezza. La chiarezza di chi non ha più nulla da perdere: “Vi posso assicurare che in Serie C si spendono tanti soldi. Tanti club spendono più dei club di B con l'obiettivo di andar via dalla C. Non tutti possono permetterselo. Io stesso pensavo a salire in B perché finché non ci sarà una riforma dei campionati, e questa è una nota dolente che ho toccato con mano, tante squadre ci lasciano e ci lasceranno le penne. In tante, quest'anno, avranno difficoltà ad andare avanti. È un'esperienza devastante e l'ho provata in prima persona nell'ultima stagione. Tante ingiustizie e non succede mai nulla: al posto di migliorare le cose peggiorano”.