Pres. AlbinoLeffe: "Under fino a 23 anni? Problema che penalizza il calcio"

18.03.2019 10:20 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
Pres. AlbinoLeffe: "Under fino a 23 anni? Problema che penalizza il calcio"
TMW/TuttoC.com
© foto di Michele Maraviglia/UC AlbinoLeffe

Nella mattinata di venerdì 15 marzo, all’ "Allianz Stadium" di Torino, si è svolto il convegno “Seconde Squadre: analisi e prospettive nel contesto italiano”, organizzato dalla Lega Pro in collaborazione con la Juventus. In  rappresentanza dell’AlbinoLeffe ha partecipato il presidente Gianfranco Andreoletti, che poi, attraverso i canali ufficiali del club, si è così espresso in merito:

“Il tema del convegno sottintende la problematica della formazione dei giovani talenti italiani che, assieme al problema della sostenibilità, è uno dei due temi su cui si gioca il rilancio del sistema calcio italiano. Mi ha fatto particolarmente piacere, perché lo condivido, conoscere il pensiero di Marotta, che ha inquadrato il tema delle Seconde Squadre nella più ampia visione del percorso formativo che deve accompagnare la crescita dei talenti italiani che oggi soffre - come ha dimostrato una ricerca del Centro Ricerche della Juventus - di un buco formativo nella fascia che va dai 19-20 anni ai 23 anni. In quell’età purtroppo, i ragazzi vivono il mondo professionistico solo in termini di spogliatoio, che è utile ma non abbastanza. E vivono troppo poco in termini di minuti giocati”.



Prosegue poi: "Bene ha detto Zironelli in una recente intervista quando, riferendosi ai ragazzi della Juventus U23, ha affermato come i suoi ragazzi ‘non avrebbero giocato in nessuna squadra di Serie C’. C’è allora da chiedersi come mai dei calciatori talentassi che, applicando il principio della meritocrazia, giocano solo laddove è obbligatorio e non nelle squadre di un campionato, la Serie C, che ha come ‘mission’ la valorizzazione dei giovani. Nel Girone B del campionato di Serie C attualmente in corso, considerando i dati fino alla fine di dicembre, il minutaggio degli under evidenzia una presenza media di 2,5 under a partita, in particolare 1,3 under nelle squadre che occupano le prime tre posizioni, 2,2 under nelle squadre in lotta per i playoff e 3,5 under nelle squadre in zona playout. Se oltre a ciò consideriamo che quando si utilizza il termine under, si parla di giovani fino a 23 anni, ci si rende subito conto di come sia necessario intervenire rapidamente per affrontare un problema che penalizza il ‘ricambio’ nel calcio italiano”.

Conclude poi con una riflessione sul fatto che le Squadre U23 siamo utilizzate in risposta al fallimento della "mission" della Serie C: "Erano presenti le più alte cariche del calcio italiano. Tocca a loro trarre conclusioni. Io, come fatto in sede di convegno, mi permetto semplicemente di far presente l’importanza della Serie C nel percorso di crescita dei giovani calciatori e di raccomandare un’attenta analisi del perché i ragazzi non giocano, superando la generica affermazione che dev’essere la meritocrazia a guidare le scelte. I fatti dimostrano che i nostri allenatori non fanno giocare i giovani, o proprio per meritocrazia nel momento in cui hanno in alternativa un over, o semplicemente perché non sono pronti”.