Top & Flop di Virtus Verona-Triestina

02.02.2019 19:15 di  Gabriele De Bartolo   vedi letture
Top & Flop di Virtus Verona-Triestina
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ci sono quelle partite di calcio che, al di là della categoria d'appartenenza, al di là dei nomi d'alto o basso rango che le compongono, rappresentano il simulacro della bellezza. C'è lo scenario, il Gavagnin-Nocini, inzuppato di pioggia. C'è una squadra che è penultima in classifica, la Virtus Verona di Luigi Fresco. E poi c'è l'altra squadra, una di quelle che vuole vincere ma è in un periodo un po' difficile: la Triestina di Pavanel. C'è il freddo numero del risultato finale, quel 3 a 4 che è solo una boutade. Perchè quest'oggi chi ha visto Virtus Verona - Triestina (3-4 per gli ospiti) ha amato il calcio, al di là del risultato. 90 minuti che hanno fatto vedere di tutto. Nel primo tempo strepitosa la squadra di casa che, contro ogni pronostico, si impone con un gioco spumeggiante grazie agli scambi veloci degli attaccanti magistralmente diretti dal regista Grbac (quanta eleganza!). Nei primi 25 minuti le occasioni da rete si faticano a contare. I virtussini aggrediscono, ci credono e nonostante le sfuriate alabardate riescono ad ottenere un prezioso penalty grazie a Ferrara: Danti realizza. È l'inizio di un'opera d'arte, dopo il vantaggio della Virtus è la Triestina a venir fuori mettendo in campo l'orgoglio e decidendo di sporcarsi le mani (letteralmente, viste le condizioni del manto erboso), lottando nella metacampo avversaria. È il minuto 26 e su calcio d'angolo il difensore della Triestina Malomo realizza un gol che racconterà ai nipoti: strepitosa rovesciata in mischia che si infila a parabola discendente nell'angolino, un gesto tecnico decisamente difficile da eseguire in uno spazio stretto e con pochi attimi a disposizione per coordinarsi. Il pari avrebbe mediamente avvantaggiato la squadra tecnicamente più forte ma è un primo tempo magico per la squadra di Fresco, che non si demoralizza nemmeno dopo essere stata raggiunta: al minuto 32, ancora Danti in area di rigore prova a girarsi in dribbling ma viene contrastato da un avversario perdendo la sfera. Sul pallone giunge Grbac che con grande freddezza controlla e tira di sinistro dal limite: palla a fil di palo, rete. Il 2-1 rossoblù premia la maggior verve offensiva della formazione di casa, che riuscirà anche ad aumentare il vantaggio grazie ad una transizione da manuale sulla sinistra: merito di Ferrara, che sguscia sulla fascia servendo in area di rigore con un passaggio rasoterra Danti, tiro di spaccata che trova il palo lontano e si infila in rete. 
La Triestina accusa il colpo ma reagisce. Sugli sviluppi di una rimessa laterale Granoche si fa servire in area e, spalle alla porta, appoggia sulla corsa per Maracchi che segna con un piatto destro preciso sul palo lontano. 3-2: finisce qui il primo tempo, 45 minuti che hanno mostrato una Virtus mai così bella ed una Triestina che ha cercato di tamponare come poteva la gran giornata dei rossoblù. 
Nella seconda metà di gioco c'è decisamente meno qualità nella manovra, da una parte e dall'altra. Il campo è pesante e si fa molta più fatica a trovare lo specchio della rete e la qualità nelle triangolazioni. La Virtus sa di doversi difendere, ostruisce come può mentre la prestazione della Triestina va in crescendo, nonostante le non molte occasioni da rete. L'immagine è bellissima: tutti sono inzuppati nel fango come bambini e non ci sono nemmeno tanti gialli se non quelli da fallo tattico che i rossoblù devono spendere per evitare i contropiede. La determinazione, però, è tutto nel calcio. A dimostrarlo è Maracchi, che dopo 90 minuti di sacrifici si ritrova in area quando giunge tra i suoi piedi un cross basso rasoterra che incontra il suo collo piede sinistro: una girata velenosa che vale un pari fantastico, raggiunto nel secondo dei cinque minuti di recupero. Già, i minuti di recupero. Sul risultato di 3-3, pari, di minuti da giocare rimanevano proprio 3, un fazzoletto di tempo esiguo per un'impresa che qualcuno avrebbe potuto considerare insperata. Qualcuno, ma non Granoche che all'ultimo secondo dell'ultimo di questi incredibili minuti controlla in area un pallone scavalcando un avversario e conquistando il penalty. Sono quei momenti del calcio che ogni amante di questo sport vuole vedere, e vivere. È finita qui, la partita che ci interessava. È finita nella bellezza di quel gesto che significa tutto per chi ama questo sport, per chi ama la vittoria (visto che è valsa la rete del vantaggio) e per chi ama le metafore profonde che questa disciplina rappresenta. La Triestina vince, gol di Granoche su rigore allo scadere, 3-4 il risultato finale. La Virtus Verona vince, 90 minuti di compassione assoluta, voto 10, lode e tanto, tanto amore per il calcio. 
Vediamo chi sono stati i migliori ed i peggiori di questo match


TOP:
Tutti nella Virtus Verona:
Cominciando da Chironi, che effettua un grande miracolo ad avvio di match creando un universo alternativo in cui quel colpo di testa di Granoche non entra in rete, proseguendo per la stoica prova di Sirignano, intento a perseguitare lo stesso Granoche per tutto il campo in un fiero duello, e poi ancora verso i grandi faticatori di centrocampo, instancabili per almeno 70 minuti, Manfrin, Onescu, Giorico, Casarotto, terminando per l'incredibile giornata di grazia dei calciatori offensivi Virtussini, quel calcio spettacolo che nessuno nel pre gara si aspettava e che invece si è manifestato grazie a Grbac, Ferrara e Danti. A fine primo tempo, al netto dei gol subìti, la squadra sembrava provenire da altre categorie. MEMORABILI 


Granoche (Triestina): un gladiatore, un eroe. Il gol allo scadere è il premio perfetto per una prova incredibile distribuita su 90 minuti di spallate, movimenti, cross chiamati, contrasti aerei, conclusioni a rete: il gol poteva arrivare già ad inizio gara con un gran colpo di testa su cui il portiere avversario ha fatto l'impossibile. Suo anche l'assist per il gol di Maracchi del 2 a 3 che riapre i giochi a finir di primi tempo. 90 minuti di lotta spartana con i difensori avversari, cercando di spaziare a tuttocampo per aiutare la manovra della Triestina. Poi, all'ultimo secondo dell'ultimo minuto, quello stop sibilino, intelligente, trascendente: il rigore, il gol, la vittoria. EL DIABLO


FLOP:
Nessuno nella Virtus Verona:
se bisogna trovare un difetto alla giornata odierna dei rossoblù (che, ricordiamo, sono penultimi ed in piena lotta per non retrocedere), è solo il fatto di non essere riusciti ad evitare quel gol a fine primo tempo che ha nettamente riaperto i giochi per la più blasonata Triestina, dandole ossigeno mentale che è stato poi fondamentale al fischio finale. Per il resto, come già detto, partita incredibile da parte dei virtussini. I rossoblù sono raggiunti nel finale per stanchezza e mancanza di lucidità, emblematico l'episodio del rigore con fallo abbastanza gratuito ai danni di Granoche. SFINITI


Mensah e Petrella (Triestina): complice  il manto pesante, non utile a giocatori brevilinei ed agili, oggi Mensah e Petrella sono stati decisamente i grandi assenti della partita. Poche le giocate vincenti, altrettante le incursioni in area di rigore. NEUTRALIZZATI