A RIETI NESSUN VINCITORE. LA FARSA EVITATA È UNA PICCOLA CONQUISTA DI CIVILTÀ. COSA SUCCEDE ADESSO?

Evitata la "partita fantasma". Bene, bravi: ora una soluzione per il Rieti è difficile. In settimana atteso il ritorno delle quote a Curci.
18.11.2019 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
A RIETI NESSUN VINCITORE. LA FARSA EVITATA È UNA PICCOLA CONQUISTA DI CIVILTÀ. COSA SUCCEDE ADESSO?
TMW/TuttoC.com

Più breve dell’ultima volta, promesso. La farsa è stata evitata, ma non c’è molto da festeggiare. A Rieti non si è giocato, per fortuna, ma una squadra di ragazzini era pronta a scendere in campo contro dei professionisti: difficile prendere posizione quando si hanno diciotto anni o anche meno; qualcuno però poteva comunque consigliare, o imporre, a questi giovani che non era il caso di presentarsi. Mala tempora currunt. A Rieti non si è giocato grazie a quello che può sembrare un cavillo, ma è stata una scelta delle istituzioni sportive, quella di non concedere una deroga che immaginiamo in altre situazioni sarebbe stata data senza troppe difficoltà: una scelta giusta, condivisibile, il 20-0 dell’anno scorso non è stato soltanto una figuraccia, ma un punto così basso che non si poteva davvero pensare di ripeterlo.

Dei toni trionfalistici suonerebbero esagerati: abbiamo evitato un’altra pagina nera, se dobbiamo rallegrarci di questo stiamo freschi. Come avevamo scritto pochi giorni fa, però, è una buona notizia che ora ci siano degli anticorpi. Forse il messaggio deve ancora passare, perché i problemi andrebbero risolti a monte: se non sei in grado di fronteggiare un campionato professionistico, fai prima a non iscriverti. Questo al momento non si può evitare, ma si può fare sì che non subentrino i pirati che abbiamo visto navigare in questo mare agitato nelle ultime stagioni. Non è una vittoria, però: è soltanto una piccola conquista di civiltà. I prossimi passi saranno segnati ancora dalle nuove norme, e su questo punto abbiamo già fatto pubblicamente i complimenti a chi li ha emanate.

Cosa succederà adesso? Domani è atteso un confronto tra il vecchio patron Curci e la nuova proprietà. Il primo si è già detto disponibile a riprendersi la società: non è detto che sia l’unico scenario e comunque, come vedremo, potrebbe accadere a prescindere dalla sua volontà. In ogni caso, la situazione è andata così avanti che probabilmente è troppo tardi perché sia recuperabile. È un’opinione, sia chiaro: ci auguriamo non vada così. Ma con parte della squadra già pronta a chiedere lo svincolo, vediamo più ombre che luci sul futuro dei laziali. Inoltre, in settimana la FIGC è pronta a non ratificare il passaggio di proprietà del club, con conseguente ritorno delle quote nelle mani di Curci, visto che la cordata acquirente avrebbe dovuto depositare una (ulteriore) fideiussione a garanzia dell’intera esposizione debitoria della società e i termini per farlo sono in scadenza. Quanto serve per salvare i laziali? Più o meno 300mila euro, riportano le cronache locali.

Tempi rapidi: la differenza con la situazione del Pro Piacenza sta anche in questo. Se dobbiamo proprio trovare una buona notizia nella partita annullata ieri, sta nei tempi di reazione delle istituzioni sportive. L’anno scorso fu un calvario lento e difficile da sostenere, ora siamo già a un punto avanzato, per cui chi gestisce (o gestirà) il Rieti è costretto a muoversi in fretta e non può protrarre a lungo situazioni insostenibili per i giocatori, per i dipendenti, per l’ambiente, per il sistema tutto. Ripetiamo: non è una vittoria, è solo una piccola conquista. Vinceremo quando saremo in grado di prevenire e non di riparare. A tal proposito, in Serie C vi sono almeno altre 2-3 situazioni critiche, per difficoltà economiche o scelte personali. Abbiamo evitato la farsa, abbiamo reagito bene. Forse ci si può spingere ancora oltre, e intervenire su un sistema che non è più sostenibile da anni.