ARRIVANO I PRIMI VERDETTI: RAVENNA E GIANA LE DUE RETROCESSIONI PIÙ INATTESE. NEI PLAY OFF POCHE EMOZIONI E OCCHIO AL CATANIA. PUÒ ESSERE LA MINA VAGANTE

01.07.2020 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
ARRIVANO I PRIMI VERDETTI: RAVENNA E GIANA LE DUE RETROCESSIONI PIÙ INATTESE. NEI PLAY OFF POCHE EMOZIONI E OCCHIO AL CATANIA. PUÒ ESSERE LA MINA VAGANTE
TMW/TuttoC.com

Nella data che solitamente segnava il via ufficiale al mercato ci troviamo invece a parlare di verdetti, i primi dettati dal campo dopo la pandemia che ha messo a rischio il proseguo del campionato con il conseguente ricorso al famoso algoritmo per decidere chi saliva e scendeva con conseguenti polemiche e possibili, anzi quasi certi, ricorsi. E invece sarà il campo a decidere, anzi in alcuni casi, come per le retrocessioni nei dilettanti, ha già deciso.

Partiamo dei play out che oggi hanno vissuto la loro seconda e ultima giornata. E chiariamo subito che giocarsi tutto in 180 minuti è quanto di più complicato e probabilmente ingiusto ci sia, soprattutto dopo una pausa lunghissima, mai vissuta prima, che certo non è recuperabile con qualche settimana di allenamenti nelle gambe senza alcuna possibilità di giocare anche solo un'amichevole per testare la reale condizione della propria squadra. È però anche vero che tutti partivano nella stessa condizione, nessuno aveva anche un solo minimo vantaggio che non fosse stato quello della classifica congelata a prima della pandemia. Due le sorprese più inattese: Fano e Olbia che ribaltano i pronostici e conquistano un altro anno fra i professionisti. I marchigiani avevano messo in discesa la salvezza con il 2-0 interno inflitto a un Ravenna che ha vissuto una delle annate più negative degli ultimi anni, dove tutto è davvero girato storto al di là degli errori commessi dalla dirigenza. Un Ravenna che cambia allenatore in corsa – forse tardivamente – ma non riesce a segnare una rete in due gare e viene punito a ogni minima disattenzione difensiva (come spesso successo anche in stagione). Anche l'Olbia aveva vinto all'andata, ma al ritorno stava subendo la beffa per mano di una Giana Erminio che andava subito avanti e si trovava anche con due uomini in più a difendere la salvezza. Una gara che invece finisce come forse nessun tifoso dell'Olbia si sarebbe aspetto: Ogunseye allo scadere dei minuti di recupero trova una rete che vale oro e fa esultare la terra sarda.

Meno imprevedibili invece le salvezze di Imolese, Pergolettese, Picerno e Sicula Leonzio: sopratutto le ultime due che avevano accumulato un vantaggio mostruoso in stagione e si sono dimostrate ancora una volta più forti seppur soffrendo (sopratutto il Picerno) nella doppia sfida. Vittoria di misura per l'Imolese, che pure al ritorno gioca a lungo in 10, pareggio spettacolo per i lombardi che dopo lo 0-0 dell'andata vanno in vantaggio subito, subisce una rimonta da urlo dei toscani, che vanno anche sul 1-3, prima della reazione d'orgoglio che regala la salvezza finale.

Meno spettacolo invece nei play off con una sola gara che ha visto segnare dei gol, ben 5, e tanti 0-0 che favoriscono le squadre meglio classificate in stagione. L'unica vittoria però è quella del Catania e certo non era facile. I siciliani infatti vivono un periodo molto complicato con i noti problemi societari e un passaggio di proprietà che non si concretizza, che sono andati a ricadere anche sul campo con diversi addii – gli ultimi tre proprio a poche ore dalla gara – che hanno tolto uomini a Lucarelli. Il tecnico toscano ha però fatto un capolavoro a compattare il gruppo, non farlo demoralizzare neanche dopo il 2-0 della Virtus Francavilla, e dargli quella mentalità vincente che solo può farti rimontare e vincere una partita complicatissima. Dove possa arrivare questo Catania non è dato saperlo, ma se qualcuno pensava di trovare una squadra con la spina staccata o distratta da altri pensieri si sbagliava di grosso e dovrà affilare le armi per avere la meglio degli etnei.