Catanzaro, basta alibi: il Bari ha strameritato la promozione. L'inesperienza del Sudtirol a favore della rimonta del Padova

02.04.2022 00:00 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
Catanzaro, basta alibi: il Bari ha strameritato la promozione. L'inesperienza del Sudtirol a favore della rimonta del Padova
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Editoriale di oggi che si apre con un focus sul Catanzaro. La formazione giallorossa, che obiettivamente nello scontro diretto al vertice contro il Bari ha subito qualche torto arbitrale evidente, a nostro avviso deve soltanto recitare un mea culpa se da anni è eterna incompiuta che viene meno al momento del salto di qualità definitivo. Nessuno vuole disconoscere i meriti di una proprietà che, in tempi di crisi, ha allargato i cordoni della borsa e spesso, dalle nostre colonne, abbiamo fatto i complimenti al presidente per la sua voglia di provarci e di investire. Ora, però, il sodalizio giallorosso deve però smetterla di aggrapparsi ad alibi di ogni genere. Il Bari ha strameritato di vincere il campionato, è in testa alla classifica dalla prima giornata, società e dirigenza hanno speso milioni di euro affidandosi a giocatori di altissimo profilo per la categoria e la tifoseria biancorossa ha dimostrato di essere un valore aggiunto a tratti determinante. Promozione indiscutibile sotto tutti i punti di vista, anzi anche i pugliesi in alcune occasioni sono stati penalizzati da sviste che, alla lunga, si compensano sempre. Foresti non faccia l'errore di Tosi della Reggiana e accetti un umile consiglio: si concentri unicamente sul campo proiettandosi agli spareggi promozione con rinnovato entusiasmo, certo che in gare secche il suo Catanzaro potrebbe recitare un ruolo da protagonista soprattutto se Iemmello si sbloccasse definitivamente. E' occasione unica - e forse ultima - anche per mister Vivarini che, obiettivamente, negli ultimi anni non ha quasi mai raggiunto i risultati sperati. Sminuire i meriti dei vincenti e aggrapparsi ad ogni sorta di alibi è un malcostume tutto italiano in totale contrapposizione con la sportività che vediamo, ad esempio, negli stadi inglesi. Proprio sugli arbitri due parole sono necessarie. E' vero, gli errori e orrori si sono moltiplicati proprio ora che i punti valgono doppio ma il designatore Ciampi ha ereditato, come più volte sottolineato, una situazione complessa resa ancor più ardua dal covid. Anche gli organi di informazione hanno l'obbligo di creare un clima giusto attorno a questi professionisti che, scarsi o fenomeni, meritano comunque rispetto e certo non sbagliano volutamente per favorire o penalizzare una squadra. Per dirla alla Ghirelli "se avete retropensieri, denunciate alle autorità competenti mettendoci la faccia e assumendovi le responsabilità, non serve parlare sui giornali".

Vorremmo parlare anche di Catania, ma lì è una situazione talmente delicata e in divenire che non diciamo nulla in più rispetto alle tante chiacchiere delle ultime settimane: speriamo solo che la piazza possa ritrovare un minimo di serenità, anche perchè gli etnei potrebbero essere mina vagante negli spareggi assieme ad un Foggia troppo spesso snobbato dalla critica nazionale, ma che ha in panchina un autentico maestro e in campo un gruppo di giovani che si diverte e sa giocare al calcio, spinto da un pubblico che incide come pochi in Italia. Quanto ai vari gironi, nel raggruppamento A è tutto clamorosamente riaperto. Il Padova, con Oddo in panchina e anche grazie a un calendario in discesa, non brilla sul piano del gioco, vince sempre e approfitta di un leggero calo del SudTirol. Gli altoatesini pagano evidentemente l'inesperienza rispetto alla gestione di momenti così delicati e, considerando che si deve ancora giocare lo scontro diretto e che l'ultima giornata prevede la trasferta di Trieste, può davvero accadere di tutto. E sarebbe un ribaltone clamoroso. Nel girone B il testa a testa è sempre lo stesso, è in coda invece che bisogna tenere gli occhi aperti. La Viterbese paga un avvio pessimo e, pur con una crescita costante, agguantare la salvezza diretta è impresa ardua. Il Grosseto si affida all'esperienza di Maurizi per mantenere la categoria, anche in questo caso però non sarà assolutamente semplice. Nel raggruppamento C onore all'Andria che, davanti a 25mila persone, non si è fatta intimorire dall'effetto San Nicola e ha giocato il derby a testa altissima meritando il punto. Occhio alle difficoltà del Potenza, lontano parente di quella formazione sbarazzina e divertente che ha sognato il grande salto negli anni scorsi.