COME RACCONTARE A IBRA LO SCIOPERO DELLA SERIE C? PROMOSSI E BOCCIATI DELLA 19^ GIORNATA

Niente Monza per Zlatan, mentre la terza serie è pronta a fermarsi. Battaglia giusta, ma ci sembra che sia una questione di sistema.
16.12.2019 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
COME RACCONTARE A IBRA LO SCIOPERO DELLA SERIE C? PROMOSSI E BOCCIATI DELLA 19^ GIORNATA
TMW/TuttoC.com

Zlatan Ibrahimovic non andrà al Monza. Era una battuta, ovviamente, come ha spiegato lo stesso Galliani alla festa per i 120 anni del Milan. Ci avevate creduto? Con quei due può succedere di tutto, i brianzoli li immaginiamo in A nel giro di pochi anni e quindi chi lo sa. Tendenzialmente, che fosse una battuta, lo avevamo immaginato; comunque il Monza pianifica un grande colpo per l’attacco. Come il Bari. Siamo a due settimane dall’inizio del mercato, pronti via ai nastri di partenza e ne racconteremo delle belle. 

Peccato, sarebbe stato divertente provare a spiegargli che la Serie C è pronta allo sciopero per quelli che potrebbero sembrargli spiccioli (e ovviamente non lo sono). Chissà se si sarebbe appassionato, almeno lui, al tema della defiscalizzazione. Qui si viene per calcio e un po’ di polemiche, mica per sentir parlare di tasse e Parlamento, ha ragione Luca Bargellini: difficile provare a entusiasmare i tifosi raccontando l’importanza del credito d’imposta. Eppure è il tema del giorno. In quest’Italia dove in fin dei conti si trovano soldi un po’ per tutti, fa specie che per il calcio professionistico non si riesca a reperire quella piccola boccata d’ossigeno che basterebbe. 

“Pronti a fermarci”. Lo ha detto il presidente Ghirelli, lo scenario non è impossibile e neanche improbabile, se tutti i presidenti gli hanno fatto eco. Pare compatto, il fronte. Peccato importi a pochi, a livello nazionale. Chi sta più in alto si disinteressa, chi è più in basso per assurdo riesce anche a guadagnarci. Il punto è invece che la questione potrebbe/dovrebbe interessare tutti. Il terzo campionato italiano è pronto a scioperare: è un problema solo del terzo campionato italiano, o di tutti? Dei calciatori che possono ritrovarsi a giocarci domani in C, delle società che rischiano di retrocedervi? Ecco, al di là delle motivazioni che potrebbero portare allo sciopero (e in generale qui le giudichiamo valide), sarebbe forse opportuno che il movimento intero, dalle associazioni di categoria alle stesse leghe (complicato, ci rendiamo conto, chiederlo alla litigiosa Lega di A) facessero blocco, compatto per una volta. Loro scioperano, ma noi siamo nello stesso sistema e il sistema non regge: è un ragionamento che non ha senso. Affrontiamo la questione come un problema di tutti e non di alcuni, perché domani potrebbe capire a chi oggi si disinteressa. E tutti insieme, forse, si può trovare una soluzione. Altrimenti, serve l’onestà (o il coraggio, o la faccia di bronzo) di dire che della Serie C non importi a nessuno, che la terza serie non abbia tifosi, non valorizzi talenti. Peccato che non sia vero. 

Andiamo al campo. Solita bilancia, molto personale, dei più e dei meno. Il Monza rallenta: applausi al Pontedera che non abbiamo capito dove possa arrivare ma intanto si sta divertendo. Meno bene il Renate: non si può pareggiare proprio quando lo fanno anche “quelli lì”. Sono due campionati diversi? Ok, avete ragione. Bene la Pro Patria che torna alla vittoria e si ritrova un po’ per caso in zona playoff. La Pro Vercelli è lontanissima dai fasti degli anni passati: quattro partite senza vittorie, male. Il Carpi è l’unico avversario adatto al Vicenza, forse ormai è chiaro: i Falconi tengono il passo dei veneti, vincono contro una Samb ancora deludente fuori casa, restano agganciati. Torna a sorridere la Triestina: l’altalena, considerati gli investimenti, non è proprio entusiasmante ma tant’è. Al sud, bella vittoria del Bari. Applausi soprattutto all’Avellino che si è fatto forte del passaggio societario. Al Rieti sembrava forse un po’ di tranquillità e invece si cambia ancora. A Terni sono un po’ stanchi: non era una squadra da vertice?