Dalla Serie C al Mondiale per Club e di nuovo alla Serie C: per Vecchi l'estate può regalare un'esperienza inattesa e 'Internazionale'. In attesa della nascita dell'Inter U23

Dalla Serie C al Mondiale per Club e di nuovo alla Serie C: per Vecchi l'estate può regalare un'esperienza inattesa e 'Internazionale'. In attesa della nascita dell'Inter U23TMW/TuttoC.com
Ieri alle 00:00Il Punto
di Tommaso Maschio

Dalla sconfitta nella semifinale dei play off di Serie C alla guida del Vicenza, che aveva accarezzato dopo una grande rimonta sul Padova anche la promozione diretta in Serie B, al Mondiale per Club alla guida di un Inter che ha salutato dopo quattro anni Simone Inzaghi, destinato a guadagnare 50 milioni di euro in due anni in Arabia Saudita (sulla panchina dell’Al Hilal). Questa sembra essere la parabola incredibile del tecnico Stefano Vecchi, promesso sposo sì dell’Inter, ma dell’Under 23 che sarà iscritta – su questo non ci sono dubbi – alla prossima Serie C.

In attesa di prendere posto sulla panchina di una squadra che ancora è solo sulla carta e di cui non si conoscono rosa e nome (visti quelli scelti da Juve e Milan non diamo nulla per scontato), Vecchi potrebbe tornare su quella panchina su cui si è già seduto per cinque gare fra Serie A ed Europa League, nel 2016-17, quando guidava la Primavera nerazzurra con cui aveva vinto due campionati, due tornei di Viareggio, una Coppa Italia e una Supercoppa contribuendo a lanciare giocatori come Michele Di Gregorio, Marco Sala, Niccolò Zaniolo e Andrea Pinamonti. In attesa di trovare il tecnico giusto per raccogliere la pesante eredità di Inzaghi – Cesc Fabregas è il favorito con Roberto De Zerbi, Cristian Chivu e Patrick Vieira più staccanti – il club starebbe dunque pensando a un allenatore che conosce bene l’ambiente nerazzurro per traghettare la squadra e guidarla nell’appuntamento internazionale che prenderà il via il 14 giugno e vedrà l’Inter partire fra una settimana alla volta degli Stati Uniti. Un triplo salto in avanti per Vecchi che verrebbe catapultato dagli impianti della terza serie nostrana a quelli che ospiteranno il prossimo Mondiale nel 2026 per poi fare ritorno ai primi non appena sarà varata la nuova seconda squadra e la prima trovi la sua guida tecnica per la prossima stagione.

Un’esperienza inattesa per il tecnico classe ‘71, che è pronto a sfruttare e farne tesoro qualora si concretizzasse, ma che dimostra quanto inatteso fosse in casa meneghina l’addio di Inzaghi nonostante ormai da qualche settimana le voci della mega offerta arrivata dai sauditi facesse propendere, specialmente alla luce della pesante sconfitta in finale di Champions League, a una separazione e alla chiusura di un ciclo quadriennale che ha portato in dote meno – uno Scudetto, due Coppa Italia e 3 Supercoppe Italiane – di quanto era lecito attendersi,