Fuggi da Foggia. Giù le mani da Re Pietro. Il calcio che vorremmo...

14.04.2022 00:00 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
Fuggi da Foggia. Giù le mani da Re Pietro. Il calcio che vorremmo...
TMW/TuttoC.com

Di temi a 180 minuti dalla fine della stagione regolare ne avremmo a profusione: il duello promozione tra Sudtirol e Padova, Tesser a un passo dall’ennesimo campionato vinto, la bagarre secondo posto nel girone C dove brilla la stella di Brunori (destinato a essere uomo mercato) più le battaglie in tutti i gironi per evitare la retrocessione e strappare gli ultimi pass disponibili per i playoff. Senza dimenticare la sparizione del Catania e l’ennesimo campionato di Serie C che si concluderà monco. E poi il Lumezzane dell'Airone Caracciolo (farà il Diesse) che punta ad arrivare in C nel giro di 12 mesi più le mosse del Bari per la B. Insomma, il piatto sarebbe bello ricco e pure abbondante. E invece ci tocca tornare su tutto ciò che non riguarda il calcio giocato. Impossibile però non parlare di quanto accaduto lunedì sera allo Zaccheria di Foggia. Immagini da censurare e che non vorremmo mai più rivedere su un campo di calcio. Un episodio da censurare e stigmatizzare. Con forza. Protagonista, suo malgrado, il grande ex della sfida. Quel Pietro Iemmello tornato a Foggia e autore di una doppietta. I gol sarebbero potuti essere 3 se non ci fosse stata l’invasione (doppia) di campo a impedire a “Re Pietro”, come è soprannominato il goleador catanzarese, di presentarsi dal dischetto. Follia. Per qualche esponente della Nord non avrebbe dovuto calciarlo. Un modo forse per evitare sotto la propria curva di rivedere Iemmello esultare con la mano all’orecchio come accaduto nel primo tempo. Vergognoso il tentativo di aggressione e l’auspicio è che i soggetti che si sono macchiati di questo vile tentativo di aggressione vengano puniti e daspati a lungo. È ora di fare pulizia, ma al tempo stesso non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. Sarebbe ingiusto oltre che pressapochistico. A Foggia ci sono tanti tifosi focosi e passionali, ma perbene. E va detto a chiare lettere. Perché un conto è fischiare e insultare (assolutamente lecito e legittimo nei confronti di avversari ed ex, magari anche per esorcizzarne il timore...), tutt’altra cosa è la violenza che sfocia in aggressione. Ciò macchia una città intera. Doverose quanto apprezzabili le scuse effettuate dal presidente Canonico, che deve fare pulizia. Via le mele marce e spazio al resto dei tifosi che restano tra i più passionali e caldi d’Italia. Sono stato allo Zaccheria in passato e la curva foggiana è spettacolare: per questo non merita per colpa di pochi essere bollata negativamente nella sua interezza. Oggi tra biglietti nominali, telecamere e servizi di sicurezza ci vuole poco a riconoscere i protagonisti del gesto vergognoso di lunedì e punirli. Allontanandoli dagli impianti sportivi vita natural durante. Altrimenti - senza una presa di posizione netta e forte - si rischia di allontanare sempre di più la gente dagli stadi, che sono sempre più vuoti. E non solo per colpa del Covid-19. Rivalità forte si, violenza no: questo dev’essere l’imperativo. Vale per tutti. E in tal senso non ci piace il “Fuggi da Foggia” che spopola nelle ultime ore sui social, con accezione chiaramente negativa verso la città della Capitanata che non deve pagare le colpe di pochi disagiati ma denunciarli. Solo così si potrà voltare pagina e provare a ripulire gli stadi...

Ps Menzione speciale per la maturità mostrata da Iemmello che invece di puntare sul vittimismo ha dato uno schiaffo morale e al tempo stesso come non si tirerà indietro qualora debba tornare da avversario allo Zaccheria. Anzi proverà a essere protagonista alla sua maniera, a suon di gol. Qualcuno a Foggia forse si è dimenticato di tutte le reti realizzate da Pietro quando vestiva la maglia rossonera. Una maglia che amava talmente tanto da scappare dal ritiro del Lanciano in B per tornare in Puglia a far la C. Un intrigo di mercato che seguimmo in prima persona con Iemmello nascosto a casa del magazziniere rossonero con la complicità degli amici e compagni di squadra Vacca e Sarno pur di firmare di nuovo per il Foggia. Per quanto riguarda l'anno della retrocessione dalla B alla C basta vedere che fine hanno fatto i dirigenti di quel Foggia per rendersi conto del marasma che regnava in casa rossonera quell'anno. Eppure senza penalizzazione (causa inadempienze societarie...) quella squadra tanto contestata non sarebbe comunque retrocessa. Agli smemorati è consigliabile un ripasso di storia...