Il fatto della settimana - Lucchese dichiarata fallita, la gioia per la salvezza diventa effimera: corsa contro il tempo per evitare l'abisso

La felicità per il traguardo della salvezza, obiettivo a un certo punto insperato vista la piega presa dalla stagione e faticosamente ottenuto spingendosi oltre le difficoltà con una professionalità esemplare, lascia spazio allo sconforto per una sentenza in realtà annunciata: la Lucchese è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Lucca.

Contestualmente è stato nominato Claudio Del Prete come curatore fallimentare (ruolo già ricoperto nel 2019) chiamato a gestire questa delicata situazione transitoria: di fatto si è aperta una vera e propria corsa contro il tempo per indire un'asta entro i primi di giugno (il 6 scadono i termini per l'iscrizione al prossimo campionato) volta a reperire soggetti eventualmente interessati a rilevare il ramo sportivo del club toscano, saldando i debiti pregressi accumulati e fornendo le garanzie richieste. 

Rimane un piccolo barlume di speranza, anche se il quarto fallimento in 17 anni è un dato allarmante che deve far riflettere e inevitabilmente scoraggia potenziali investitori. I tempi molto stretti non aiutano, rendendo la strada ancora più impervia. Nel frattempo tutti i calciatori sono stati svincolati d'ufficio, compreso chi aveva ancora un contratto in essere: se un cambio di proprietà dovesse concretizzarsi la squadra dovrebbe essere ricostruita da zero e in ogni caso partirebbe con l'handicap, dovendo infatti scontare una penalizzazione in classifica per il mancato rispetto delle ultime scadenze federali.

Per questo cominciano a circolare anche possibili scenari alternativi, come quello di una fusione con il Ghiviborgo per ripartire dalla D. In ogni caso, ci sono pochi validi motivi per festeggiare il centoventesimo anniversario della fondazione della Pantera, quello di oggi sarà un compleanno decisamente amaro.