Il fatto della settimana - A Pordenone deflagra la bomba 'fallimento' ma ai playoff i Ramarri rispondono espugnando Lecco

28.05.2023 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Il fatto della settimana - A Pordenone deflagra la bomba 'fallimento' ma ai playoff i Ramarri rispondono espugnando Lecco
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La bomba è scoppiata mercoledì mattina, quando i colleghi dell'edizione locale de Il Gazzettino sono usciti con un titolo che ha fatto tremare non solo il Pordenone e i suoi tifosi, ma un po' tutta la Lega Pro che è ripiombata nei soliti scenari apocalittici stile Catania la scorsa stagione: "Pordenone, chiesto il fallimento. Conferma del procuratore Raffaele Tito: 'Situazione debitoria che non cambierebbe nemmeno con la promozione in B'. Bilancio 2022 in rosso: stato patrimoniale con 7.6 milioni di euro di debiti nei confronti di fisco ed enti previdenziali".

La voce del club neroverde si è subito alzata per tentare di contenere la portata della notizia: "Il Pordenone Calcio sta completando un piano di ristrutturazione che potrà consentirgli di superare una situazione di difficoltà temporanea e garantire, sia con il mantenimento della categoria che con la possibile promozione, la continuità di un progetto sportivo portato avanti in questi anni con impegno e sacrifici -- sono state le parole in una nota ufficiale della società dei ramarri. -  Il progetto sportivo e sociale della Società ha consentito di raggiungere obiettivi importanti che riguardano non solo la Prima squadra, ma anche un Settore giovanile che costituisce un patrimonio per l’intera comunità pordenonese. Nell’imminenza del prestigioso impegno dei playoff, il Club auspica che tutto l’ambiente si stringa ancor di più attorno alla squadra e la sostenga per cercare tutti insieme di conquistare l’obiettivo della Serie B. La dirigenza della Società, assistita dagli avvocati Antonio Malattia, Bruno Malattia, Roberto Casucci e altri professionisti che compongono il gruppo di lavoro, è impegnata a valutare con attenzione le considerazioni che hanno determinato la Procura della Repubblica a presentare la richiesta di liquidazione e ritiene di essere in grado di fornire tutti i chiarimenti che si renderanno necessari".

Non è poi mancata la replica diretta del presidente Mauro Lovisa, sempre ai colleghi de Il Gazzettino: "Devo solo pagare quello che c'è da pagare a dimostrazione che in tutti questi anni siamo stati seri. Purtroppo ci è sfuggito qualcosa e nella vita capita. Abbiamo sempre pagato gli stipendi e vogliamo anche onorare i debiti con l'erario. Certo che lo faremo, sistemeremo le cose come abbiamo sempre fatto. Mi dispiace essere arrivati qui, anche per la mia immagine personale. Siccome ho sbagliato io, è giusto che adesso sia io a trovare una soluzione, come ho sempre fatto. E la troverò. Ripeto, vogliamo onorare i debiti e risolvere i problemi. Mi è dispiaciuto per il clamore della notizia. Tanti non sapevano. Le parole del procuratore Tito? E no, qui mi tocca... ci sono 9 milioni di differenza e stia tranquillo che se dovessi andare in B non li spenderei. L'esperienza mi è servita, non sono mica autolesionista. Ora farei una gestione totalmente diversa, questo sì, glielo posso garantire. La serie B... cambia e porca la miseria che cambia".

Venerdì, poi, ecco il nome di un nuovo socio: Marco La Rosa, ex presidente del Trapani, entrato nella compagine neroverde, con l'obiettivo di aiutare il club ad iscriversi alla prossima stagione e ottenere tempo. Oltre alla possibilità teorica di coinvolgere nell’operazione di salvataggio un club importante, di serie A, che potrebbe rendere l'undici dei ramarri la propria seconda squadra. Sempre dalle colonne de Il Gazzettino lo stesso La Rosa ha dichiarato: "Volevo dare un segnale - le parole dell'imprenditore catanese - per dire che la situazione può essere ancora raddrizzata. D'altronde ci sono state squadre, società, con conti ancora peggiori. Mercoledì farò una toccata e fuga a Pordenone per vedere dal vivo il ritorno dei playoff contro il Lecco. Ho deciso di mettermi in gioco perché stiamo vivendo un momento importantissimo per la storia del Pordenone e del suo presidente, Mauro Lovisa. Serviranno altre azioni, come la mia, questo è certo. Ma l'importante era dare un primo segnale, l'ho fatto senza alcuna esitazione perché qui siamo di fronte a un uomo che negli anni ha messo di fronte a tutto l'immagine della società, che si è speso in prima persona per portare in alto il nome del Pordenone e di Pordenone come città. Sono certo che ci potranno essere altri aiuti, anche in breve tempo. Nella mia regione ho visto società fallire per debiti che ammontavano a 60-80 milioni di euro. E ricordiamoci che le pendenze con l'Erario sono spalmabili nel tempo. Io sono quasi certo che il Pordenone si salverà. Il mio impegno all'interno del club è pari al 5% però potrebbe anche salire nel tempo, anche se per adesso si tratta di una valutazione un po' prematura".

Il tutto nel quadro di un playoff da disputare al 'Rigamonti Ceppi' di Lecco e che mister Domenico Di Carlo aveva così presentato: “Finalmente riprendiamo a giocare: testa e gambe faranno la differenza in questi 180 minuti. Ritroviamo una squadra solida come il Lecco, con cui ci conosciamo bene. Quanto emerso extra campo negli ultimi giorni ci deve compattare ancor di più con i tifosi, la Società e il nostro presidente, che ci è sempre stato vicino e ci ha trasmesso anche oggi la sua carica, per iniziare al meglio questo nuovo campionato”. Detto fatto: nonostante una pioggia battente nel corso del primo tempo, che ha quasi convinto l'arbitro a rimandare il match (il terreno di gioco era in effetti in condizioni pessime, ma nella ripresa, dopo un sopralluogo coi due capitani e con qualche minuto di ritardo rispetto agli altri campi si è tornati a giocare), i Ramarri sono riusciti ad espugnare il campo dei blucelesti grazie al rigore trasformato da Burrai al minuto 86 e fischiato per fallo di Zambataro su Deli. 

La strada verso la B sembra in parte in discesa, quella della salvezza fuori dal campo ha forse qualche incognita in più...