Il fatto della settimana - L'esonero di Andrea Zanchetta e il futuro del Novara

Il fatto della settimana - L'esonero di Andrea Zanchetta e il futuro del NovaraTMW/TuttoC.com
Andrea Zanchetta
Oggi alle 00:00Il Punto
di Valeria Debbia

In una Serie C che si è fermata per la pausa natalizia proprio la sera del 22 dicembre, con l'ultimo posticipo del girone A, gli eventi da analizzare scarseggiano inevitabilmente. Il campionato ha tirato il fiato dopo un'intensa prima parte di stagione, lasciando spazio a riflessioni, bilanci e... qualche colpo di scena manageriale. E proprio qui entra in gioco "il fatto della settimana": l'esonero di Andrea Zanchetta dalla panchina del Novara, annunciato dal club nel pomeriggio del 23 dicembre con un comunicato stringato e formale. "Il Novara comunica che Andrea Zanchetta non ricopre più il ruolo di allenatore responsabile della prima squadra. La Società desidera ringraziare mister Zanchetta per l’attività svolta con serietà e professionalità, augurandogli le migliori fortune per il prosieguo del percorso professionale". Parole di circostanza che mascherano una decisione inevitabile, dopo una prima metà di campionato deludente per gli azzurri.

Contestualizziamo i fatti. Zanchetta, ingaggiato in estate con un contratto fino al 2027, era l'uomo scelto per un progetto a medio-lungo termine: accesso ai playoff attraverso la valorizzazione di giovani talenti acquisiti a titolo definitivo, una squadra determinata e identitaria, in cui i tifosi potessero riconoscersi. Alla presentazione, l'allenatore aveva espresso ambizioni chiare, ma i risultati non gli hanno dato ragione. In 20 gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia, il bilancio è impietoso: solo 3 vittorie, ben 12 pareggi (un record che grida immobilismo) e 5 sconfitte. Il Novara ha stentato a decollare, penalizzato da cali di tensione cronici, infortuni e, soprattutto, dall'assenza di una chiara impronta di gioco. Momenti di speranza ce ne sono stati – il prestigioso successo sul Lecco il 9 novembre, seguito da quello sull'Alcione – ma sono rimasti isolati. La goccia che ha fatto traboccare il vaso? La pesante sconfitta casalinga per 0-3 contro la matricola Ospitaletto Franciacorta, nell'ultima gara prima della pausa. Una débâcle che ha evidenziato tutti i limiti di una squadra imbattuta negli scontri diretti con le prime otto, ma incapace di fare il salto di qualità.

Come ha spiegato il ds Federico Boveri, "a malincuore dopo la prestazione di domenica bisognava prendere una decisione". E, come spesso accade nel calcio, "paga l'allenatore, anche se in campo vanno i giocatori e da loro ci aspettiamo di più". Parole che puntano il dito su una rosa che non ha reso al massimo, ma che non assolvono del tutto Zanchetta. Il mister, descritto come "una grande persona e un ottimo tecnico destinato a una brillante carriera", ha messo impegno, ma i risultati non mentono. Ora, con il Novara invischiato nel limbo della classifica – lontano solo 3 punti dai playoff ma non a rischio retrocessione, anche se scivolata inesorabilmente quasi in zona playout (condivide l'ultimo posto della zona retrocessione, a quota 21, con AlbinoLeffe e Dolomiti Bellunesi, ma la classifica avulsa la condanna) – la società deve guardare avanti.

E qui entra la fase intrigante: la successione. Inizialmente, si è parlato di profili di spicco per rilanciare un progetto ambizioso. Su tutti, Aimo Diana, tecnico bresciano con un curriculum solido in Serie C: promozioni con la Reggiana, terzi posti con Renate e Feralpisalò, esonerato di recente dall'Union Brescia nonostante una terza posizione in classifica. Diana, libero grazie al regolamento che permette di tesserarsi in stagione se esonerato prima del 20 dicembre, sembrava l'ideale per un programma a lunga scadenza. Ma, come emerso negli ultimi giorni, l'opzione è sfumata: il mister preferisce evitare subentri in corsa e rimandare ogni discorso all'estate, nonostante la stima per il Novara. Un contratto oneroso fino al 2027 con il Brescia complica ulteriormente le cose.

Con Diana out, le quotazioni di Andrea Dossena salgono vertiginosamente. L'ex difensore di Udinese e Napoli, 44 anni, ha maturato esperienza in Serie C con Renate, Pro Vercelli e SPAL: due playoff all'8° posto nelle prime stagioni, un esonero a febbraio con la SPAL in zona playout. Dossena conosce bene la realtà azzurra – ha seguito diverse gare del Novara in questa stagione dalle tribune del 'Piola' – e rappresenta un profilo pronto a giocarsi la conferma con un gran girone di ritorno. Tra la società e il tecnico c'è stato un primo contatto positivo durante le feste, e nelle prossime ore potrebbe arrivare l'intesa decisiva. Un accordo semestrale con opzione di rinnovo sembra la formula ideale, in linea con altre piste aperte: allenatori disposti a rilanciarsi con il Novara fino a giugno, puntando a convincere per il futuro.

Non si esclude, infine, una soluzione interna: Pablo Gonzalez, già sotto contratto e proveniente dalla Primavera, resta un'ipotesi concreta, mentre l'ex Giacomo Gattuso appare fuori dai giochi. Il club vuole chiudere entro domani, per preparare la ripresa degli allenamenti lunedì e il ritorno in campo il 4 gennaio a Monza contro l'Inter U23.

In una settimana altrimenti sonnolenta per la Serie C, l'esonero di Zanchetta al Novara ci ricorda quanto il calcio non si fermi mai davvero. È un cambio che potrebbe ridisegnare le ambizioni degli azzurri: da un progetto arenato a un rilancio immediato. Riuscirà il nuovo mister – chiunque sia – a trasformare i pareggi in vittorie e a dare quell'impronta che è mancata? La seconda parte di stagione dirà. In Serie C, le sorprese sono sempre dietro l'angolo.