Il fatto della settimana - Scatta l'ora dei verdetti: 6 anni dopo per il Cesena è B. Un Catania in bilico in campionato alza la sua prima Coppa Italia Serie C. Umiliazione D per l'Alessandria

07.04.2024 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
Il fatto della settimana - Scatta l'ora dei verdetti: 6 anni dopo per il Cesena è B. Un Catania in bilico in campionato alza la sua prima Coppa Italia Serie C. Umiliazione D per l'Alessandria
TMW/TuttoC.com
© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Correva la stagione 2017/18 e il Cesena retrocedeva dalla Serie B in Serie C, condannata anche a 15 punti di penalizzazione per poi non iscriversi neppure alla terza serie, bensì aderendo all'istanza di fallimento. Nell'estate una nuova società sorgeva dalle ceneri ripartendo dalla Serie D e in un solo anno, la squadra bianconera tornava a calcare i palcoscenici professionistici. E nel giro dei cinque anni successivi, la cadetteria è diventata di nuovo realtà. Dopo il secondo posto della scorsa stagione, dietro ad una Reggiana che chiuse a +2 sui romagnoli, e l'eliminazione ai playoff per mano del sorprendente (e poi promosso) Lecco, ecco il trionfo: confermato mister Domenico Toscano, i bianconeri hanno inanellato 27 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte, riuscendo a strappare il pass per la B con quattro giornate d'anticipo. 86 punti conquistati (con 12 punti ancora a disposizione i romagnoli potrebbero addirittura chiudere col punteggio monstre di 98), 72 reti segnate e soli 17 gol subiti. Numeri da capogiro per una promozione del tutto meritata.

Intanto è stato alzato il primo trofeo della stagione, quello della Coppa Italia Serie C e a gioire è stato il Catania che ha ribaltato il Padova in una gara portata ai supplementari e lì decisa grazie alla rete di Costantino. L'andata aveva visto la formazione di Vincenzo Torrente portare a casa un successo importante, ma gli scontri avvenuti fra le tifoserie avevano cancellato quanto di buono fatto vedere dall'una e dall'altra squadra. Così tutta l'attenzione era rivolta alla sfida del 'Massimino' durante la quale il Catania si è ricordato quale fosse la sua reale forza, il suo carattere e il suo blasone, arrivando a conquistare al 120' di gioco il trofeo. Il primo della sua storia. Quello che regala l'accesso alla fase nazionale dei playoff promozione. Il problema per la società di Ross Pelligra è che la situazione in campionato è ben lontano dall'essere tranquilla. Al punto tale che lo spettro dei playout dista appena due punti. E con quattro gare di stagione regolare ancora davanti è molto, molto presto per tirare un sospiro di sollievo. Anche perché in caso di playout il pass per la fase nazionale dei playoff promozione svanirebbe andando a vantaggio di un Padova che però avrà a disposizione lo stesso biglietto dal campionato. A quel punto - da regolamento - l'accesso ai playoff sarà assegnato alla squadra quarta classificata nel girone di competenza della vincitrice di Coppa Italia Serie C, con scorrimento della classifica delle altre squadre successivamente posizionate fino all’ammissione, in via del tutto eccezionale, della squadra classificatasi all’undicesimo posto durante la regular season.

Chiudiamo la rassegna con la fine ingloriosa dell'Alessandria: la squadra grigia ha subito l'ennesima umiliazione di questa dannata stagione, il 2-0 in casa del Fiorenzuola, ed è aritmeticamente retrocessa in D dopo 16 anni dall'ultima apparizione tra i dilettanti. E pensare che non più tardi di tre anni fa i mandrogni, di questi tempi, stavano per festeggiare la promozione in cadetteria: solo una fugace apparizione, però, per loro, tornati subito in Serie C e prima con il ridimensionamento pensato dall'ex presidente Di Masi e poi la cessione nelle mani di Enea Benedetto (ed ancora quella di Molinari) protagonisti di due annate tragiche, culminate nella Serie D aritmetica, già a tre giornate dalla fine del campionato. Numeri impietosi hanno caratterizzato questi ultimi mesi dell'Alessandria in terza serie: 23 sconfitte, solo 5 vittorie e 7 pareggi, 22 punti raccolti sul campo che sono poi divenuti 19 a causa di una penalizzazione di 3 punti. 18 le reti segnate, ben 44 quelle subite. Ed ora il futuro appare non più grigio, ma più nero che mai...