IL FATTO DELLA SETTIMANA - TRAPANI, TANTO TUONO' CHE PIOVVE: SOCIETA' CEDUTA, ECCO DE SIMONE AL TIMONE DEL CLUB GRANATA

09.03.2019 00:00 di  Valeria Debbia  Twitter:    vedi letture
IL FATTO DELLA SETTIMANA - TRAPANI, TANTO TUONO' CHE PIOVVE: SOCIETA' CEDUTA, ECCO DE SIMONE AL TIMONE DEL CLUB GRANATA
TMW/TuttoC.com

'Tra i due litiganti, il terzo gode' dice il proverbio. E' un po' quello accaduto al Trapani che dopo essere stato ad un passo da Francesco Agnello prima e da Giorgio Heller poi, è alla fine stato ceduto dal comandante Morace nelle mani di Maurizio De Simone. Passaggio societario discusso quello del club granata: a poche ore dalla ufficializzazione è infatti giunto un preoccupato comunicato della Lega Pro dove si faceva appello alla proprietà uscente affinché venisse fatta "un’attenta riflessione sull’eventuale cessione che, comunque, non potrà ritenersi perfezionata agli effetti sportivi se i soggetti acquirenti non siano in grado di rispettare i parametri di onorabilità e solvibilità previsti dal nostro sistema". 

Ma alla fine la FM Service srl ha acquisito da Morace e dalla Liberty Lines il 100% delle quote e ha risposto ai timori della Lega con un altro comunicato: "La nuova proprietà ha ampiamente documentato alle parti cedenti la sussistenza dei requisiti di onorabilità, dichiarando e garantendo altresì la piena sussistenza della capacità economico-finanziaria per portare avanti il progetto del Trapani Calcio e nei prossimi trenta giorni sottoporrà agli organismi competenti la documentazione a supporto della propria capacità finanziaria, come da regolamento".



I dubbi però hanno continuato a permanere tanto che l'AIC, per bocca del suo vicepresidente Umberto Calcagno ai microfoni di TuttoC.com, ha tenuto a ricordare: "Stiamo monitorando la situazione e siamo preoccupati. C'è il fondato timore che la nuova proprietà, come accaduto a Palermo, non passi l'esame delle nuove norme federali approvate dopo il caso Parma. La nuova proprietà deve dimostrare alla Covisoc di essere solvibile e in grado di portare avanti un club professionistico con un patrimonio adeguato. Altrimenti si rischia, pur pagando tutto, di avere alla guida un soggetto che non avrebbe l'autorizzazione ad iscrivere il club al prossimo campionato". Perplessità palesate anche dall'amministrazione comunale, sindaco e assessore allo sport testa: "Risulta particolarmente inusuale, quasi inquietante, il comunicato stampa della Lega Pro che senza mezzi termini, esprime forte preoccupazioni scaturite dalle verifiche di visure camerali e di bilancio della Società che è stata indicata quale cessionaria delle quote del Trapani Calcio. Abbiamo seguito passo passo le vicende che da tempo hanno occupato le cronache anche non sportive della Società per il passaggio di proprietà ad altri imprenditori, anche con appelli pubblici a manifestare l’interesse di far continuare la gloriosa storia del Trapani Calcio. Abbiamo garantito, mettendoci la faccia, fiducia nella seria conduzione delle autonome trattative. Oggi, a fronte anche del citato comunicato, riteniamo indispensabile un ulteriore approfondito confronto con la Società".

Venerdì infine la conferenza stampa di presentazione che nelle intenzioni dei protagonisti - Paola Iracani, ex amministratore unico, da una parte e lo stesso Maurizio De Simone, rappresentante della FM Service Srl e neopatron granata, dall'altra - avrebbe dovuto spazzare via ogni nube. Iracani ha dichiarato di aver percepito l'affidabilità della controparte, dato che De Simone non ha mai chiesto di cambiare una virgola di quanto stipulato nel corso della trattativa: "De Simone è stato coerente: il suo avvocato è stato professionale, tra tutti quelli con cui abbiamo trattato è stato il più corretto e lineare. Progetto per il futuro? Il signor De Simone mi ha dato un progetto che ha un senso con dei numeri, il signor Heller mi ha scritto: 'Troverò delle aziende'. In una trattativa ci vuole trasparenza" sono state le parole dell'ex AU. Più lungo e articolato l'intervento di De Simone, che ha affrontato anche gli argomenti Avellino e Matera, dato il suo impegno coi Lupi irpini e dato che il suo nome era stato precedentemente accostato anche al club lucano. Il neopatron ha assicurato che il vero progetto partirà a giugno e che non ci saranno stravolgimenti (pur nella consapevolezza che qualche pedina di fiducia verrà necessariamente inserita). E si è levato anche qualche sassolino dalle scarpe visti i timori di cui sopra: "La Lega poteva risparmiarsi quel comunicato. La mia azienda nasce a marzo 2017, il capitale sociale non è il vero termometro dell’azienda. Chiederei al presidente Ghirelli e a Calcagno dell’Aic a giugno dove erano quando i giocatori del Matera avanzavano ancora tanti stipendi?".

Ai posteri - come sempre in questi casi - l'ardua sentenza.