IL GIRONE C PIOMBA NEL CAOS. A RIETI E BISCEGLIE SCENE GIÀ VISTE, MA CHE SI SPERAVA DI NON RIVIVERE. CURCI E CANONICO ORA TOCCA NUOVAMENTE A VOI

13.11.2019 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
IL GIRONE C PIOMBA NEL CAOS. A RIETI E BISCEGLIE SCENE GIÀ VISTE, MA CHE SI SPERAVA DI NON  RIVIVERE. CURCI E CANONICO ORA TOCCA NUOVAMENTE A VOI
TMW/TuttoC.com

Il Girone C, e la Serie C tutta, piombano nuovamente nel caos in una fredda e piovosa giornata di inizio novembre. Un caos non improvviso va detto, ma figlio di situazioni che si stavano trascinando da tempo come quelle di Rieti e Bisceglie di cui già in passato si è scritto su queste pagine.
 

A Rieti i dubbi arrivano da lontano, da un'estate che ha visto il cambio di proprietà con Riccardo Curci che dopo dieci mesi alla guida del club (15 gennaio-18 ottobre) cedeva la proprietà a Ital Diesel con Giuseppe Troise che diventava amministratore delegato e portava con sé Luigi Pavarese come direttore sportivo. Un'avventura subito seguita da vari interrogativi e dubbi e che ben presto si sono trasformati in realtà: i giocatori infatti da inizio mese lamentano la mancanza del pagamento degli stipendi mettendo in dubbio prima la gara con la Vibonese, poi giocata, e ora – dopo l'intervento dell'AIC a sostegno – quella con la Reggina. La società dal canto suo ha annunciato il passaggio delle quote societarie a una nuova proprietà di cui però non si conosce né il nome né la solidità finanziaria che però risulta bloccata per l'intervento dell'ex patron Curci che ora torna sul cavallo bianco come salvatore della patria a meno di un mese dall'addio. “Il sottoscritto è ben disposto a presenziare dinanzi al notaio per annullare il contratto di cessione delle quote societarie già da domani stesso, perché non c’è nessun malato in coma irreversibile. - si legge nella nota dell'ex patron - Impegnandosi all’indomani dello scioglimento del contratto di cessione, a pagare gli stipendi dei calciatori e a risolvere ogni altra debenza”. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi e se Curci sarà il Principe Azzurro che a Rieti attendono un po' tutti (dai calciatori, ai tifosi fino a tutti coloro che hanno pendenze con la società), o si tratterà dell'ennesimo bluff a cui purtroppo troppo spesso – e a dispetto di nuove regole ancora più stringenti – la Serie C ci ha abituato ad assistere.

Quattrocento chilometri (più o meno) più a sud c'è poi un'altra società che sta vivendo un momento di non facile decifrazione dove al caos tecnico – Sandro Pochesci arrivato il due ottobre che ancora non sa se sarà esonerato o avrà un'altra chance per salvare la panchina – si somma quello societario con il club che non avrebbe pagato né gli ultimi pasti delle trasferte (con la squadra e lo staff costretto al pranzo a sacco in pullman) e né la foresteria dove alcuni dei giocatori alloggiano. Una situazione che si è fatta più esplosiva verso la serata di ieri con il presidente onorario Pasquale Musci che ha dato le dimissioni assieme al vicepresidente Francesco De Martino e all'avvocato Gianni Casella. Nelle rispettive conferenze stampa i tre hanno puntato il dito contro il presidente Nicola Canonico accusato di essere troppo accentratore, di non lasciare spazio agli altri e gestire il club in maniera dilettantistica. Un Canonico che a fine ottobre aveva annunciato le proprie dimissioni a seguito del clima che si era venuto a creare nella piazza pugliese. Dopo questa pioggia di addii, che saranno formalizzati nella giornata di oggi, la palla ripassa a chi è ancora formalmente il numero uno che dovrà dirimere il caos tecnico, finanziario e societario e provare a riportare il sereno nella piazza pugliese, prima che tutti gli sforzi fatti in estate (leggasi il ripescaggio fra i professionisti ai danni dell'Audace Cerignola) divengano vani. Anche qui scene già viste e riviste, a cui però non faremo mai il callo.