Il Libeccio torna a spazzare Livorno. Gli stipendi non ci sono e la situazione torna critica. Caso Raffaele e la scoperta della santità altrui. Stop al campionato? L'ultima idea di chi non ragiona. La nuova frontiera della Lega Pro tocca il cielo

20.11.2020 00:00 di Luca Bargellini Twitter:    vedi letture
Il Libeccio torna a spazzare Livorno. Gli stipendi non ci sono e la situazione torna critica. Caso Raffaele e la scoperta della santità altrui. Stop al campionato? L'ultima idea di chi non ragiona. La nuova frontiera della Lega Pro tocca il cielo

Il Libeccio è un vento caldo. Umido, quasi denso, che spira da sudovest e che per la costa toscana ha spesso un solo significato: pioggia. Inverno o estate non importa. Quando soffia, il temporale è la cosa più probabile che possa capitare. Un acquazzone come quello che ha colpito nuovamente Livorno e la sua squadra. Di quelli che possono lasciare il segno.

MAREGGIATA ALL’ARDENZA - Due settimane fa chi vi scrive aveva letto il deposito della fideiussione e la presentazione della nuova dirigenza come un insieme di segnali positivi. Un rasserenamento del meteo sulla città labronica. Nelle ultime ore, però, qualcosa è nuovamente cambiato sulla Terrazza Mascagni e il mancato pagamento degli stipendi e i relativi contributi ai tesserati del club hanno riportato alla mente di tutti le insicurezze degli ultimi mesi. Non è, infatti, un caso che il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, attraverso i microfono di TMW Radio, si sia detto preoccupato. Non è altrettanto un caso che Giorgio Heller, numero uno della società, abbia scaricato le responsabilità di tale situazione sulle precedenti gestioni e sulla gestione disastrosa ereditata. Tutto vero, tutto sacrosanto. Ma è altrettanto vero e altrettanto sacrosanto che se si decide di affrontare una “burrasca” del genere lo si deve fare con la giusta attrezzatura, con le spalle coperte e con la lucidità di prevedere ogni possibile intoppo che può pararsi sul cammino. E non importa se a mettere il bastone fra le ruote è un insider. Devi poter calcolare tutto.
In questo quadro adesso la squadra di Dal Canto dovrà cercare di continuare a portare avanti un percorso sportivo il più possibile congruo con quelle che sono le ambizioni di una piazza come quella toscana. Nonostante una base societaria che fa acqua e una rosa che rischia di perdere quei calciatori che dopo la messa in mora avranno la possibilità di lasciare il ‘Picchi’. Scelte che, appunto, lasciano il segno.

CHI E’ SENZA PECCATO… - Dal mare della Toscana a quello della Sicilia. Dalle sponde del litorale livornese a quello catanese. Dai dubbi sulla gestione amaranto alla condanna arrivata per Giuseppe Raffaele, tecnico del Catania, a causa del suo ingresso in campo e la successiva interruzione dell’azione della Vibonese nel match di mercoledì. Detto che l’allenatore degli etnei ha sbagliato in maniera clamorosa, nelle ultime ore ho sentito sollevarsi una litania inquisitoria che a confronto, quella di Torquemada a metà del 15° secolo sembra un coro evangelico. Tutti si scoprono santi di fronte ad un peccatore. Tutti diventano giudici e giuria con davanti un imputato. Ok, Raffaele ha sbagliato, lo pagherà duramente e assieme a lui tutto il Catania che dovrà affrontare l’avvio della fase finale del 2020 senza la sua guida, ma la lapidazione è stata senza dubbio eccessiva.



PROPOSTE INDECENTI - Altro tema di discussione e confronto in questi giorni è stato quello legato alla possibilità di sospendere il campionato di Serie C a causa della pandemia Covid-19. Idea a mio modo di vedere bislacca visto che pensare ad un blocco della sola terza serie significherebbe un suicidio totale da parte delle società che compongono questo presunto “partito” dello stop alla stagione. Il perché è facilmente intuibile visto che senza una scelta di sistema, che abbracci anche le altre due leghe, il castello normativo e organizzativo crollerebbe. Cosa accadrebbe con le promozioni? Le retrocessioni? I premi? I contratti dei calciatori? Tutti temi di discussione che i fautori dello stop probabilmente neanche prendono in considerazione visto che spesso l’apparenza è più importante della sostanza. Il conquistare un bel titolo ha più peso del contenuto stesso? E fare i capopopolo va terribilmente di moda in questo periodo.

LEGA PRO IN THE SKY - In conclusione voglio dare spazio anche ad uno spiraglio di luce fra le nubi. Ad inizio settimana Gianluca Di Marzio, volto noto di SkySport, ha rivelato ai microfoni di PrimaTivvù che per il 2020/2021 la Lega Pro potrebbe approdare sul palcoscenico dell’emittente satellitare. Ancora i modi e i contorni dell’operazione sono tutti da chiarire, ma l’idea è senza dubbi intrigante. Soprattutto perché darebbe una nuova dimensione alla Serie C dopo i disastri della stagione attuale legati ad Eleven.

Piove, a volte diluvia sulla Serie C. Ma come diceva Eric Draven… “Non può piovere per sempre”.