IL PAESE DELLE MERAVIGLIE. VIBONESE ULTIMO PASTICCIO DI UNA STAGIONE DISGRAZIATA. PLAYOFF, CATANIA HA LA STORIA DALLA SUA. BASSANO-VICENZA SOLO ANDATA: ROSSO FA SUL SERIO

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
30.05.2018 00:00 di  Ivan Cardia   vedi letture
IL PAESE DELLE MERAVIGLIE. VIBONESE ULTIMO PASTICCIO DI UNA STAGIONE DISGRAZIATA. PLAYOFF, CATANIA HA LA STORIA DALLA SUA. BASSANO-VICENZA SOLO ANDATA: ROSSO FA SUL SERIO
TMW/TuttoC.com

Benvenuti nel Paese delle meraviglie. Inizi la stagione in Serie C, poi scendi in D. In teoria andresti in C, ma fai il campionato di Serie D. Lo vinci. A fine stagione ti dicono che dovevi giocare in Serie C. Vi siete persi? Anche noi, nei meandri di una giustizia sportiva che sa essere veloce quando emerge un'urgenza mediatica, e lenta quando non se ne accorge nessuno. Talmente lenta, da far sembrare paradossali le proprie decisioni. 

Non è una storia della buonanotte inventata sul momento. È la storia della Vibonese, che qualche giorno fa ha vinto il campionato di Serie D. Iniziato in ritardo rispetto alle altre, perché a fine agosto i calabresi non sapevano dove avrebbero giocato. Anzi, pensavano di dover giocare la Serie C. Poi una serie di decisioni e contro-decisioni, alla fine è D. Vinta, due settimane fa, con una rimonta da annali. Poche ore fa la Corte d'Appello ha cambiato le carte in tavola: la Vibonese doveva giocare in Serie C. E ora? Non parliamo di classico pasticcio all'italiana. Non è tempo di essere populisti. Ma un pasticcio lo è di sicuro. L'ennesimo, di una stagione disgraziata per il nostro calcio. Ma abbiamo Mancini in panchina. E abbiamo battuto l'Arabia Saudita. Va tutto a gonfie vele.

Nel frattempo, si entra nel vivo dei playoff, la lunghissima competizione per andare in Serie B. Ne resterà solo una, e in effetti la maratona finale della nostra Serie C metterebbe alla prova anche il più longevo degli highlander. Entrano in campo le big, o almeno le squadre meglio piazzate nel corso della stagione, e questo sarà il momento per dire se la formula a 28 squadre dà maggiore competitività a tutte.

L’anno scorso, l’eccezione è stata la Reggiana, che comunque aveva chiuso il campionato al quinto posto. Oggi come allora, conterà molto la condizione fisica. Quella che, per esempio, ha dimostrato il Cosenza, fin qui la squadra migliore degli spareggi. Quella contro la Sambenedettese potrebbe essere la sfida più divertente da seguire. Avevo definito i marchigiani mina vagante, perché di fatto erano un’incognita. Hanno sciolto in positivo i dubbi, e sono temibili sulla strada per Pescara. 

Sulla carta, il Catania ha una missione da non sprecare. Per riscattare la sua storia e anche salvare il suo futuro: il passato recente (Parma, Pisa, Como) dice che la squadra più blasonata di solito riesce nell’obiettivo. Gli etnei devono superare le contraddizioni di una stagione fatta di alti e bassi, e anche i pregiudizi che hanno avvolto il Girone B da inizio stagione. Un po’ tutti lo definivamo il meno valido, ha portato 4 squadre su 8 ai playoff. Qui non tifiamo nessuno, ovvio, ma il calcio italiano ha bisogno delle grandi piazze. Il sud, scomparso dalla geografia della Serie A se non fosse per il Napoli, ha bisogno di tornare in alto. 

Da Catania al Veneto. Dove Bassano e Vicenza si fondono, anzi no. Di sicuro la famiglia Rosso ha deciso di fare sul serio. Non che a Bassano avessero fatto le cose per scherzo, ma acquistare il Vicenza vuol dire giocare con la storia del calcio italiano, e lo sanno benissimo. A Bassano puoi lottare per andare in Serie B, come del resto hanno fatto, anche con investimenti importanti, ma il successo non è un imperativo categorico. Vicenza e la sua storia meritano una ribalta diversa da quella brutta avuta quest’anno, e acquistare il Vicenza vuol dire che Rosso, spesso accostato al Milan, è pronto ad avvicinarsi al tavolo dei grandi. 

Si fondono? Le regole dicono di no, e continueranno a dirlo. Servirebbe una deroga, che negli ultimi anni non è stata mai concessa. Rosso, peraltro, non pare neanche intenzionato a chiederla. Il Bassano, tesserati e società, si sposterà a Vicenza. Niente fusione, in via ufficiale. Fusione, in pratica. Con tanto di opposizione già scritta dell'AIC, perché il patron di Diesel ha fatto capire di non voler tenere la rosa attualmente in forza ai biancorossi. Il Bassano, in sintesi, rischia di scomparire. È una pagina bella o brutta? Difficile dare un giudizio, forse inutile. Il progetto di riunire il calcio vicentino in un unico progetto è interessante. Ma è anche comprensibile che i tifosi, specie quelli giallorossi, storceranno il naso, soprattutto all’inizio. Però celebriamo troppo spesso tristi funerali per l'arrivo di sciacalli senza scrupoli. Quando ci si imbatte in un imprenditore serio, che sfrutterà anche qualche cavillo ma sa quello che fa, sarebbe quasi d’obbligo venirgli incontro. O almeno concedergli il beneficio del dubbio.