Italia ancora senza Mondiale. Ecco come è stato distrutto il calcio italiano: il pallone non è per tutti...

31.03.2022 00:01 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
Italia ancora senza Mondiale. Ecco come è stato distrutto il calcio italiano: il pallone non è per tutti...
TMW/TuttoC.com

L’Italia per il secondo Mondiale di fila sarà spettatrice dal divano. Niente inno nazionale e tantomeno notti magiche per il popolo italiano, eliminato dalla Macedonia. Avete letto bene: non il Portogallo o la Francia bensì un’onesta nazionale che occupa il posto numero 67 nel Ranking FIFA. Una disfatta storica. In questi giorni avete letto e sentito di tutto. Qui vogliamo occuparsi della terza serie. Una categoria che negli ultimi 10 anni ha visto drasticamente abbassare il proprio livello. Perché è dal basso che bisogna ricostruire il calcio azzurro. I campionati di Serie B, Serie C e Serie D sono lontani parenti di quelli di 2-3 lustri fa. Drammaticamente. In C le regole sugli Under e la pioggia di valorizzazioni invece che far crescere i giovani hanno depauperato il livello dei campionati. È vero che diversi ragazzi arrivano in A, ma quelli ci sono sempre stati. Perché i giovani bravi hanno sempre giocato anche senza incentivi e regole ad hoc. E così sarà pure in futuro. I tanti valorizzati sommati alle regole dello scorso decennio hanno visto il 60% di quei ragazzi sprofondare nelle categorie inferiori a distanza di un paio d’anni. Ovvero nel momento in cui hanno perso lo status di Under e quindi non portavano più soldi nelle casse dei club. E via così per anni. Altro giro, altra corsa: con tanti ragazzi utilizzati come carne da macello. E la qualità, inevitabilmente, è decaduta. Devono giocare i giocatori più forti. Stop. Sia che essi abbiano 36 o 16 anni. Solo così il livello medio dei tornei si rialzerà e a cascata quello di tutto il calcio italiano. Certe gare degli ultimi anni sembrano esibizioni tra scapoli e ammogliati, colpa di molti presidenti che andavano solo a caccia di contributi e valorizzazioni. Mentre tanti giocatori forti restavano a spasso o erano costretti a scendere nei Dilettanti pur di campare. Follia. Quante volte abbiamo visto al calciomercato direttori e presidenti chiedere ai vari agenti: "Hai per caso un terzino destro tutto pagato con valorizzazione?" oppure "Cerco un portiere Under". Non nomi o caratteristiche ma soltanto elementi che potessero garantire introiti. Potremmo farvi 400 esempi del genere...

Senza considerare i parecchi giocatori giovani che vengono tesserati perché hanno alle spalle famiglie abbienti e giocano in C invece che al CalciOtto con gli amici. Su questa vicenda ci ritorneremo, perché prima o poi bisognerà fare pulizia se si vuole riformare davvero il calcio. Perché il pallone dev’essere per tanti, ma non per tutti...