La terza volta del boemo e il fascino del ritorno. Quelle contestazioni che vanno oltre e quegli addii improvvisi

27.02.2023 00:00 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
La terza volta del boemo e il fascino del ritorno. Quelle contestazioni che vanno oltre e quegli addii improvvisi
TMW/TuttoC.com

Zdenek Zeman, rieccolo. Col fascino del suo calcio iperoffensivo e della sigaretta, roba che nel politically correct del 2023 sembra impensabile. Torna il boemo, che a 76 anni da compiere a maggio ha ancora voglia di calcio e persino di Serie C. È la scelta che ha fatto il Pescara, dopo le dimissioni di Colombo, che da signore alla fine ha preferito farsi da parte. È il bello del boemo ed è il fascino del ritorno, la speranza che i bei tempi andati possano essere nuovamente d'attualità. Terzo volta a Pescara, a Foggia sono arrivati addirittura a quattro e però nessuna è stata all'altezza della prima. Delfini avvisati… La mossa playoff funzionerà? L'impressione è che sull'Adriatico le colpe dell'allenatore abbiano nascosto i difetti della squadra, ma si vedrà.

Ad Avellino è contestazione totale. Non bastava l'auto smontata al ds, che poi non si capisce neanche come dovrebbe aiutare la squadra a giocare meglio. Finiscono di mezzo persino due giornalisti, con tanto di striscione in curva. La stagione è brutta, non ancora da buttare perché i playoff sono la lotteria che può salvare tutto, ma tutto fuorché da incorniciare. I toni della contestazione, però, non sempre aiutano. I tifosi hanno sempre ragione e questo è il punto di partenza: pagano il biglietto, sostengono la squadra, perdono ore e giorni di vita senza nulla in cambio. Detto questo, ci sono modi e modi per contestare, e a volte, il caso di Avellino è emblematico, a volte viene il sospetto che il rendimento della squadra sia soltanto una scusa, ma soprattutto che non aiutino a migliorare. A proposito di contestazione, si dimette Langella in casa Juve Stabia. E si torna lì: se i tifosi hanno sempre ragione e questo non si discute, fare calcio in Serie C nel 2023 è un affare a perdere. Criticare sì, ma il rischio è che poi il giocattolo si rompa e ci si trovi coi cocci da raccogliere. Certo, pur capendo (almeno in parte) le motivazioni, è anche singolare che ci si possa ritirare all'improvviso, a stagione ancora da finire. Viene da augurarsi un ripensamento.