Riflettori accesi sul “caso” del contratto 196 Sports, che intende portare in tribunale la Lega Pro

Già Vicepresidente Vicario di Lega Pro, oggi tornato a scrivere di economia e politica dello sport.
23.10.2023 00:00 di  Marcel Vulpis  Twitter:    vedi letture
Riflettori accesi sul “caso” del contratto 196 Sports, che intende portare in tribunale la Lega Pro
TMW/TuttoC.com
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"C'era un volta la Lega Pro all'estero". Non è un remake di un western del maestro-regista Sergio Leone, ma la cruda realtà. Almeno a leggere la nota ufficiale di 196 Sports che ha confermato quanto già anticipato in uno degli ultimi editoriali. Il problema tra 196 Sports/Mister C LLC e Lega Pro era sul tavolo da diverse settimane e non si è arrivati (non si capisce poi perché) ad una normale transazione tra le parti. Qualche mail, qualche scambio telefonico, ma poi neppure l'offerta di 1 euro per trovare una soluzione.

Ma torniamo indietro nel tempo: nel luglio del 2021 (e successivamente anche nel 2022) la Lega Pro annunciava: "Su 196 Sports, piattaforma controllata da Mister C, i milioni di tifosi e appassionati della Serie C del calcio italiano sparsi nel mondo potranno seguire la propria squadra del cuore." Bene, dalla prima partita di questa nuova stagione, non è purtroppo più possibile. Un'opportunità di visibilità anche da vendere ai propri sponsor, di fatto, è venuta a mancare senza neppure un preavviso. E nessuno dei 60 club, pur avendone facoltà, perchè il contratto era assolutamente valido e regolare, ne potrà beneficiare nella stagione in corso.

Per dovere di cronaca il contratto siglato dalla piattaforma statunitense, seppur vigente (scadeva proprio nel 2024) è stato infatti, a sorpresa, bloccato. 196 Sports, infatti, già dalla prima giornata di questo nuovo campionato, era pronta a trasmettere il segnale dei match, ma questo segnale non è mai stato fornito dalla Lega. Il perché di questo blocco lo spiegheranno, eventualmente, i vertici della Lega davanti a un giudice monocratico, almeno a leggere il comunicato stampa di "fuoco" veicolato in Italia e all'estero da 196 Sports. 

Oggi 196 Sports società, fondata dall’imprenditore Enrico Romagnoli, ha un canale “vuoto” per i propri abbonati/utenti. L’aspetto ancora più grave è che l’utente tipo che si collega alla piattaforma trova un canale senza contenuti, con una figuraccia “globale” in termini di immagine (intanto per 196 Sports) che voi tutti potete ben immaginare. Di fatto Romagnoli in quella che poteva essere la stagione in cui massimizzare i ricavi, dopo un biennio di investimenti a suon di dollari, si trova senza la possibilità di trasmettere. Un capolavoro alla rovescia. 

La dirigenza del canale in esame non capisce, tra l’altro, perché non vi sia mai stata una comunicazione preventiva (ovvero prima dell'inizio del campionato), perché se l’idea era quella, a torto o a ragione, di chiudere questa partnership, era essenziale parlarsi prima dell’inizio della stagione, trovando, magari di comune accordo, una soluzione extra giudiziale. 

196 Sports, quest’anno, come negli anni precedenti, ha investito centinaia di migliaia di dollari per promuovere (nei mesi precedenti) la partenza della stagione dedicata al prodotto “C”. Soldi che, chiaramente Romagnoli e soci, adesso, dovranno gettare nella pattumiera, perché non possono più trasmettere match del campionato italiano di terza divisione. Non ci stupiamo quindi se la richiesta dei danni da parte dell'imprenditore sarà salata. 

Guardando soprattutto al futuro (perché questa storia avrà, crediamo, diverse ripercussioni), chiudo l’editoriale con il messaggio degli astronauti dell’Apollo13 (nell’aprile del 1970) rimasto nella storia della NASA: “Houston we have a Problem…”.