SOLO GRAVINA CONOSCE LA DIFFERENZA TRA CHIEDERE E PRETENDERE: QUESTO E' UN PASSO AVANTI DEL CALCIO. E SE INIZIA IL CAMPIONATO...ALLO STADIO MI SIEDO DOVE MI PARE!

Nata nello stesso anno dei "Simpson", pensando che questo non sia un caso.
Collaboratrice di TuttoC.com e TuttoMercatoWeb.com, se capita anche in radio e tv. Appassionata di calcio, quello vero.
23.08.2018 00:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
SOLO GRAVINA CONOSCE LA DIFFERENZA TRA CHIEDERE E PRETENDERE: QUESTO E' UN PASSO AVANTI DEL CALCIO. E SE INIZIA IL CAMPIONATO...ALLO STADIO MI SIEDO DOVE MI PARE!

Le ultime circa quaranta ore della mia vita, sono state queste: preparare la valigia in vista della partenza per Milano, andare a lavoro, correre al centro commerciale per comprare piccole cose in vista della partenza. Si, un po' a corsa, ma alla fine routine. Fino alle 19:00 di ieri quando il mio direttore, Luca Bargellini, mi chiama – nel bel mezzo della mia spesa – per dirmi che la Lega Pro ha chiesto la proroga della chiusura del calciomercato di Serie C e per ricordarmi che avrei dovuto fare io l'editoriale attualmente on line. Con la sveglia odierna puntata alle 5:30.
Seguono inenarrabili imprecazioni, poi la calma. E un pensiero lucido.
Anche se il rischio è che domani, mentre viaggio con il mio collega Marco Pieracci alla volta di Milano arrivi il comunicato della FIGC che accoglie la richiesta della chiusura posticipata di questo mercato che segue a una convulsa estate. Partire per tornare, praticamente subito, e dover riorganizzare interamente il lavoro.

Ma poco importa, perché alla fine, a mentre fredda, trovo più che giusta e logica (parola nel calcio ora sconosciuta) la scelta del presidente Gravina di posticipare il gong del calciomercato, visto e considerato che il campionato di Serie C non prenderà il via prima della metà di settembre, ovvero dopo che il Collegio di Garanzia del CONI si sarà espresso in merito ai vari ricorsi sui ripescaggi.
Slitta tutto, come è comprensibile che sia, stranezze non ce ne sono.



La vera stranezza, in tutto ciò, è che Gravina CHIEDE. Si, CHIEDE. Lui non urla, non pretende, non sbatte i piedi, non mette pressioni assurde con comunicati ancora più assurdi. Gravina fa, o almeno cerca di fare, le cose nel rispetto delle leggi e delle componenti della sua Lega, provando a trovare soluzioni che non ledano nessuno, anche se chiaramente non tutti saranno contenti: ma molte teste insieme non possono mai giungere a un'unanimità pura. Ed è anche normale che sia così. Ma a fronte di una discussione e una scelta presa a maggioranza i problemi che sorgono sono sicuramente meno rispetto al resto.
E sia chiaro, qua non è una celebrazione a Gravina o alla Lega Pro, ma una semplice constatazione alla luce di quanto emerso negli ultimi mesi. Dove personaggi “puliti” probabilmente sarebbero più che mai necessari, per un corso nuovo che prescinda dal rispetto e dall'unità di intenti: solo così il calcio può svoltare e adeguarsi ai parametri europei decisamente più avanzati rispetto a quelli italiani. Per dirla in povere parole, l'unione fa la forza.
Il concetto però pare strano e di difficile comprensione.

Quello che sarà, adesso, quando manca poco alla mezzanotte e io sto caricando on line l'editoriale, non lo so, novità a breve ci saranno e si potrà essere più precisi solo in quel momento. E mi scuso se sono stata ripetitiva con tante cose dette nei precedenti e frequenti editoriali, ma gli argomenti, del resto, sono stati sempre gli stessi.

Ah, una cosa che è un po' un rospo in gola però c'è, anche se non riguarda la Serie C: lo stupido e maschilista comunicato del Direttivo Diabolik Pluto, ultras della Lazio. Secondo loro, le donne non possono posizionarsi nelle prime dieci file della Curva, in sostanza non sanno tifare. Tante cose ci sarebbero da dire, ma alla fine questa è ignoranza (nel senso di non conoscenza) da combattere con una risata e con il foglietto del comunicato stracciato e gettato. Non in terra, negli appositi cassonetti, si intende. Una ragazza che conosco, e che gli stadi li frequenta, parlando di tutt'altri argomenti, ha pronunciato una frase che riporto, e che si adatta anche al caso nostro: “se credo che l’indifferenza sia la miglior arma, è per il semplice motivo che non vi vedo idonei per un confronto figuriamoci per una guerra”. Tanto allo stadio io mi siedo dove mi pare.