THE FINAL COUNTDOWN: IL CAMPIONATO PARTE, MA I PROBLEMI RESTANO. RIFORMARE IL SISTEMA E' DAVVERO IMPOSSIBILE?

14.09.2018 00:00 di Marco Pieracci   vedi letture
THE FINAL COUNTDOWN: IL CAMPIONATO PARTE, MA I PROBLEMI RESTANO. RIFORMARE IL SISTEMA E' DAVVERO IMPOSSIBILE?

It's the final countdown, cantavano gli Europe nel 1986. E adesso, dopo un'attesa snervante, interminabile, è partito il conto alla rovescia finale, quello che ci separa dalla prima giornata del campionato di Serie C. Il nostro campionato. Anzi, il vostro, quello della gente che ama alla follia questo sport ed è stata costretta ad assistere impotente al triste scorrere degli eventi di un'estate davvero assurda.



Quando inizia il campionato? Alzi la la mano chi non si è fatto o si è trovato a rispondere a questa domanda nelle ultime settimane nelle quali si è parlato davvero pochissimo di calcio e tantissimo di ricorsi e tribunali. Una situazione paradossale, per la quale sono già stati versati fiumi di inchiostro e di parole da parte di opinionisti ben più autorevoli del sottoscritto. Tutto ciò che rimane alla fine è ancora una volta la sensazione dell'ennesima occasione persa per provare a riformare un sistema logoro, nelle sue fondamenta. La decisione del Collegio di Garanzia del Coni (con il voto contrario del presidente Frattini) è solo la punta dell'iceberg. Una presa in giro, impossibile definirla in altro modo, per quelle società che hanno sperato fino all'ultimo nella giustizia sportiva, dimostratasi inadeguata e probabilmente troppo sensibile alle logiche di potere. Se qualcuno, memore del passato, pensava che si fosse già toccato il fondo, stavolta si è riusciti ad andare oltre, sconfessando regole già scritte. Cose che succedono solo in Italia direbbe l'uomo della strada, il problema è che se succedono forse siamo tutti un po' responsabili, chi più chi meno, è come se fosse subentrata una sorta di assuefazione e ormai non ci si sorprende più di niente. E invece è bene scandalizzarsi, alzare la voce e invocare una giustizia più equidistante. Novara, Catania, Robur Siena, Pro Vercelli, Ternana ed Entella proseguiranno la loro battaglia ed è giusto che sia così.

Nel frattempo, però sarebbe bene cominciare a darsi da fare per far sì che ciclicamente non si debba assistere a uno spettacolo indecoroso come quello andato in scena quest'anno. La proposta? Due gironi nord-sud da 20 squadre, garanzie più solide in sede di iscrizione, controlli rigorosi e tolleranza zero. La C deve tornare a essere un campionato sostenibile e premiare le società virtuose. La ricetta sembra semplice, per metterla in pratica però serve la volontà di tutte le componenti. Più facile a dirsi che a farsi, ma è l'ora di darsi una mossa.