Tutta la verità sul futuro societario di una nobile decaduta: dai debiti al closing passando per i nuovi dirigenti in arrivo. Con qualche ombra di troppo…

24.11.2022 00:00 di  Nicolò Schira  Twitter:    vedi letture
Tutta la verità sul futuro societario di una nobile decaduta: dai debiti al closing passando per i nuovi dirigenti in arrivo.  Con qualche ombra di troppo…
TMW/TuttoC.com

L’ora della verità. Il tempo delle promesse è terminato e ora bisogna fare sul serio. Chi vuole l’Alessandria deve ottemperare agli impegni verbali presi, passando dalle (tante) parole ai (pochi) fatti. C’è in ballo il futuro di una società storica che vive da mesi in bilico tra l’addio del patron Luca Di Masi e l’avvento di un nuovo proprietario. Premessa doverosa: negli ultimi mesi i tifosi grigi hanno eccessivamente criticato il patron uscente. La retrocessione in C è stata una delusione cocente, ma non vanno dimenticati gli sforzi incredibili e i grandi investimenti fatti dal patron nel suo decennio al timone del club. Di Masi ha riportato l’Alessandria in B dopo oltre 40 anni di attesa e ha centrato una storica semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Quando mai negli ultimi 30 anni si è vista una squadra di Lega Pro giocarsi l’accesso alla finalissima della Tim Cup? Esatto: mai. Il ciclo è finito e Di Masi aspetta segnali definitivi dagli acquirenti. La cordata romana intanto perde i pezzi, con Marco Santarelli che si è defilato. Resta da solo, almeno per ora, Manuele Ilari che a inizio novembre ha incontrato Di Masi in un noto studio legale nel centro di Milano firmando un accordo preliminare per l’acquisizione delle quote della società. Ora è atteso il bonifico per coprire una parte dei debiti tributari ammontanti a 4 milioni: due dei quali sono coperti da paracadute e crediti che il club deve ancora riscuotere. Degli altri due una grossa fetta rimarrebbe a carico dell’attuale proprietario.

In pratica l’unica cosa che chiede Di Masi a chi acquista è la sostituzione della fideiussione fatta per l’iscrizione. Il closing era fissato per il 30 novembre: vedremo se Ilari da solo sarà in grado di mantenere gli accordi o se invece servirà una proroga. Il signing prevedeva da parte del socio entrante il versamento nel giro di un mese di un milione di euro così suddiviso: 200mila euro subito il 15 novembre (non sono ancora stati versati…), 300mila il 30 novembre al closing (tutti soldi che sarebbero finiti nelle casse del club) e i rimanenti 500mila euro entro fine dicembre. Tra l’altro rilevare un club glorioso come l’Orso Grigio rappresenta un affare, visto che dai contributi relativi al minutaggio dei giovani schierati finora possono entrare almeno 500mila euro. In pratica l’investimento per prendere l’Alessandria si finanzia da solo. Ovviamente su questa vicenda ci sono ancora diverse ombre: la prima risponde al nome di Bobo Lamanna, che aleggia come uno spettro sul Moccagatta. Una figura che ad Alessandria vanta trascorsi tutt’altro che esaltanti così come le sue ultime esperienze tra Cuneo e Livorno sono state, per usare un eufemismo, complicate. Come allenatore Ilari intende puntare invece su Sandro Pochesci, che attende da settimane il closing dopo il signing delle scorse settimane. Proprio l’ex tecnico del Carpi aveva caldeggiato per la poltrona di direttore generale Alfonso Morrone, mentre come team manager era stata ventilata l’ipotesi Salvatore Soviero. Opzioni le ultime due che al momento - sia in virtù del possibile coinvolgimento di Lamanna sia per l’uscita di scena di Santarelli - hanno perso di consistenza. Qualora ci fosse Lamanna, come direttore generale potrebbe arrivare Danilo Mariani (i due hanno lavorato insieme a Livorno), mentre Ilari stima molto l’ex dirigente di Roma e Reggina Antonio Tempestilli che potrebbe essere della partita al fianco di Pochesci dopo il closing. I tifosi dell’Alessandria aspettano passi concreti…