INTERVISTA TC - Carrarese, Caccavallo: "Mister Baldini come un padre"

26.11.2020 07:30 di Stefano Scarpetti   vedi letture
INTERVISTA TC - Carrarese, Caccavallo: "Mister Baldini come un padre"
TMW/TuttoC.com

Giuseppe Caccavallo, esperto attaccante classe '87 per la terza stagione consecutiva in forza alla Carrarese è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tuttoc.com. Ha fornito il suo parere su questa stagione davvero particolare condizionata dalla convivenza con il covid, e della sua esperienza all'ombra delle apuane.

Domenica contro l'Olbia è arrivata la seconda vittoria consecutiva che vi ha permesso di mantenervi nelle zone alte della classifica. Finora state rispettando le aspettative?

"Siamo una squadra composta da elementi esperti e da giovani interessanti, l'obiettivo è quello di poter fare bene. Finora stiamo rispettando i pronostici e gli obbiettivi che ci siamo posti ad inizio di questa stagione. Fra l'altro questo è un campionato davvero particolare essendoci il covid a complicare non poco le cose. Tuttavia siamo un ottimo gruppo, a livello qualitativo i nuovi arrivi ci hanno completato".

Guardano la sua carriera solo a Carrara è stato più di una stagione, c'è un motivo?

" Il motivo è semplice, ho conosciuto Silvio Baldini che per me rappresenta quasi un padre. Se lo avessi conosciuto prima avrei potuto avere una carriera diversa. Ho la possibilità di esprimermi al meglio, ci sono tutte le peculiarità in questo ambiente per poter lavorare con tranquillità. Il grande rapporto che ho con il tecnico rimane il motivo principale della mia permanenza qui in toscana".

E' un campionato molto diverso a quello della scorsa stagione, non c'è come lo scorso anno una squadra in grado di dominare il campionato

"Esatto, quest'anno nessuna compagine del girone ha effettuato gli investimenti fatti dal Monza lo scorso anno, consentendo di dominare il girone . Ne consegue che ci sia un grande equilibrio in questa prima parte, basta vedere la graduatoria per notare quante squadre si trovano nelle parti alte, quindi le differenze sono ridotte".

Abbiamo accennato al Covid, quanto è difficile per voi calciatori convivere con questo terribile virus?

"E' pesante affrontare questa situazione inutile negarlo.  Facciamo i tamponi ogni due giorni, la paura è che in ogni momento tu possa essere positivo. E' dura anche perchè adesso la nostra vita è suddivisa fra campo e casa. Dobbiamo cercare di limitare al massimo i contatti con le persone fuori dal nostro mondo per evitare di contagi. Oltre a questo c'è il fatto che si gioca a porte chiuse, è una situazione davvero particolare alla quale nessuno di noi è abituato, ma dobbiamo adattarci, la situazione è questa".

Si sta svolgendo una sorta di dibattito in queste settimane se sia giusto continuare, oppure sarebbe più opportuno interrompere il campionato. Come la pensa a riguardo?

"Sinceramente è difficile dire quale possa essere la decisione migliore da prendere in questo momento. Comprendo gli imprenditori, senza l'incasso dei botteghini, con sponsor che vengono meno per effetto della situazione legata al covid. Allo stesso tempo però ci troviamo di fronte a difficoltà enormi anche per compagini di serie A, fermarsi potrebbe voler dire aumentarle mettendo a repentaglio la tenuta dell'intero sistema".

Nei mesi scorsi durante il primo lockdown, si era parlato di possibili riforme della serie C. C'era chi parlava di semiprofessionismo e di una possibile nascita di una B-2. Qual'è il suo pensiero?

"Io non so se sia giusto fare questo tipo di riforma. A mio avviso ci deve essere meritocrazia, non si devono far giocare giocatori perchè giovani oppure perchè provengono dai settori giovanili di squadre di serie A ma perchè effettivamente lo meritano. Questo deve essere il principio prioritario per salvaguardare la categoria, prima ancora di pensare ad una eventuale B-2".