INTERVISTA TC - Costantino: "Dalla crisi del Covid può nascere la riforma della C”

20.11.2020 17:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Costantino: "Dalla crisi del Covid può nascere la riforma della C”
TMW/TuttoC.com
© foto di TuttoSalernitana.com

L’idea Castrovillari in estate, poi una pausa di riflessione utile ad attendere la proposta giusta in una categoria come la Lega Pro che conosce come le sue tasche e in cui ha fatto benissimo soprattutto ai tempi della Vigor Lamezia. Il tecnico Massimo Costantino ha rilasciato una interessante intervista ai microfoni di TuttoC soffermandosi sulle potenziali vincitrici dei rispettivi gironi:

Partiamo dalla crisi post Covid: d’accordo con Ghirelli quando dice che bisogna continuare a giocare?

“Sono abbastanza d’accordo con il presidente, il rispetto dei protocolli è sufficiente per andare avanti. La normalità, per quest’anno, non ci potrà essere. Non è che tra 3-4 mesi i contagi spariranno. Tutto sommato la Lega Pro sta lavorando nel modo giusto, purtroppo l’insidia è sempre dietro l’angolo. La bolla? Ci sono dei costi da tenere in grande considerazione, è impossibile attuare una soluzione del genere per decine e decine di società che non potrebbero permetterselo e che sono già un pochino in difficoltà. Ripeto, a mio avviso basta rispettare i protocolli”.

C’è chi ipotizza un campionato che si concluderà a ridosso dell’estate, durante gli Europei…

“Sicuramente è un lasso di tempo che consentirebbe al campionato di serie C di andare avanti e di concludersi senza congelare alcun verdetto, non è affatto da escludere uno stop di un paio di settimane per poi sfruttare gli ampi spazi a disposizione quando solitamente il calcio è fermo”.

Il presidente Ghirelli invoca aiuti, è fiducioso sotto questo punto di vista?

“E’ giusto che la serie C non venga maltrattata, anzi servono incentivi seri. Parliamo di un campionato professionistico, c’è tanta gente che vive e mangia di questo sport. Il Ministro Spadafora mi sembra molto attento alle problematiche, sta facendo tantissimo anche per il mondo dei dilettanti e la cosa mi lascia ben sperare. Il Governo sta facendo cose importanti in un contesto difficile per tutti, a breve approveranno un decreto legge che consentirà di inquadrare come lavoratori anche allenatori e dirigenti che operano nelle categorie minori. Non tutti i mali vengono per nuocere: se questa pandemia servirà per avviare le famose riforme ben venga, tra un anno ci ritroveremo con un sistema meritocratico e meglio organizzato”.

Parliamo ora dell’aspetto tecnico, in particolare del girone A…

“Pro Vercelli e Renate non rappresentano affatto una sorpresa. Sono due società che hanno speso il giusto formando il mix tra giovani e meno giovani che fa la differenza. Non si trovano in testa per caso, bisogna fare i complimenti non soltanto agli allenatori ma soprattutto ai dirigenti. E’ troppo facile attrezzare squadroni con budget enormi a disposizione. Mi aspettavo qualcosa in più da Novara e Juventus23, ma il campionato è ancora lungo e consentirà di riscattarsi. La Lucchese ha avuto i suoi problemi  e ci sono delle attenuanti”.

Il caso Livorno rattrista tutti gli amanti dello sport, è d’accordo?

“Non ho toccato il tasto perché c’è amarezza. I risultati sono abbastanza buoni, ma ovviamente collegati alle problematiche societarie. In questo caso dare un giudizio è difficile”.

Girone B invece dominato da Padova e Perugia, due realtà blasonate e con un grande tifo alle spalle…

“Mi aspettavo di vedere in testa le attuali squadre che comandano il campionato, non sono delle sorprese ed è scontato siano lì. Le rose sono decisamente competitive, voglio fare i complimenti al Matelica che si esprime bene tecnicamente e affronta ogni avversario a viso aperto. Non occorrono solo i grandi nomi per disputare un campionato all’altezza della situazione. Arezzo, Gubbio e Vis Pesaro purtroppo sono partite male, ma secondo me riusciranno a salvarsi perché gli organici valgono molto di più”.

Cosa ne pensa del girone meridionale, laddove c’è una Cavese in grossa difficoltà?

“La Ternana ha un organico di primissimo livello, come il Bari. Vincere lo scontro diretto ha dato uno slancio importante. Ci sono tre squadre che mi hanno colpito e che meritano i complimenti. Il Teramo ha una buona squadra e non molla nulla, la Turris da neopromossa ha puntato sui giovani ed esprime un buon calcio e la mia ex Vibonese. Devono recuperare tre partite e possono avvicinarsi alla vetta, calcoliamo che hanno fatto la squadra ad agosto inoltrato e la dirigenza ha operato benissimo e con lungimiranza. Dispiace per la Cavese, ma quando scendi in campo con sette under vai apprezzato quantomeno per il coraggio. Non è detto che non possa arrivare la salvezza, pur con qualche patema d’animo in più. Il cambio del tecnico potrebbe dare la tradizionale scossa. Il problema è che nel calcio non c’è mai pazienza”.

Quando rivedremo mister Costantino su una panchina?

“Mi sono organizzato bene. Ho una mia stanza in cui seguo tutte le partite, ci sono piattaforme che consentono ad un allenatore di aggiornarsi. Quest’estate ho avuto qualche possibilità, ma il destino forse mi ha riservato qualcosa di ancora più importante. Attendo un progetto adatto alla mia filosofia di calcio, occorreranno pazienza e fortuna. Quando ho fatto le scelte giuste mi sono tolto delle belle soddisfazioni”.