INTERVISTA TC - Ds Alessandria: "Corazza il colpo più complicato"

08.10.2020 18:30 di  Antonino Sergi   vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Alessandria: "Corazza il colpo più complicato"
TMW/TuttoC.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Una partenza con quattro punti conquistati in tre gare, un mercato di prim'ordine con grandi colpi che hanno un unico obiettivo: quello di vincere. L'Alessandria proverà a diventare la regina del Girone A, a tal proposito ai microfoni di TuttoC.com è intervenuto il direttore sportivo dei grigi Fabio Artico.

Direttore si è appena concluso il mercato, quello dell'Alessandria probabilmente uno dei migliori della C. Sbaglio?
"Se è stato il miglior mercato della Serie C lo vedremo ad aprile, il presidente mi ha dato la disponibilità di costruire una squadra competitiva e prendere calciatore importanti per la C. Abbiamo rinforzato sicuramente la squadra".

L'obiettivo è quello di arrivare più in alto di tutte.
"L'obiettivo è quello di essere competitivi e diventare un gruppo vincente, non è facile e secondo me nel Girone A parecchie squadre si sono rinforzate. Siamo una delle squadre che ha gruppi competitivi poi la parola passa al campo".

Senza il Monza, è un Girone A più competitivo?
"Molto più competitivo, vedi come si sono rinforzati Como, Novara, Carrarese e Juventus U23 tanto per fare un esempio. L'anno scorso è stato un campionato anomalo, nessuno poteva competere con le capacità sportive ed economiche del Monza. Quest'anno la competizione è più aperta".

Avete inserito in rosa diversi calciatori che hanno già vinto campionati. Una scelta studiata?
"Chi vince non vince per caso. Un giocatore che fa parte di un gruppo vincente ha acquisto una mentalità vincente e questa qualità ti fa fare la differenza".

Qual'è stato il colpo più complicato?
"Probabilmente Corazza, c'era tanta concorrenza. Ogni operazione ha dato qualche grattacapo, è stato un mercato strano che è andato avanti molto a rilento".

Tornando al calcio giocato, avete già assoporato le difficoltà di questo campionato già nelle prime giornate.
"Non c'è nulla di scontato anche perché la partenza è stata strana. Non si è potuto programmare il pre campionato con una squadra già fatta, ricordiamo anche le difficoltà per disputare le amichevoli. Siamo partiti in 12, dopo quindici giorni abbiamo cominciato a mettere dentro calciatori e poi c'erano ragazzi che arrivavano dalla B mentre altri si erano fermati a marzo. Si poteva mettere in preventivo qualche difficoltà, credo molto nel mio gruppo e nel valore del mister: i valori alla fine verrano fuori insieme ai risultati".

Poi c'è anche un problema in più, il Covid. Cosa ne pensa?
"Credo, in generale, che dovremmo cominciare ad imparare a convivere con questo virus perché non vedo altre vie di uscite. Il calcio come tutte le aziende ha bisogno di continuare, bloccare tutto quanto di nuovo sarebbe un colpo mortale al sistema. Ricordiamo che nell'Alessandria ci sono settanta dipendenti, noi siamo un'azienda oltre che essere la rappresentazione di una città. Qui c'è gente che lavora, ci sono dietro famiglie: il calcio è questo".