INTERVISTA TC - Ds Gubbio: "Primo posto? Umiltà e piedi per terra"

04.10.2022 21:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Gubbio: "Primo posto? Umiltà e piedi per terra"
TMW/TuttoC.com
© foto di Uff. Stampa Sicula Leonzio

Primo posto, nessuna sconfitta, miglior difesa della Lega Pro. Alzi la mano chi avrebbe pronosticato un inizio così sfolgorante per il Gubbio. Gli umbri, nelle prime sei giornate, si sono travestiti da corazzata: grande cinismo avanti, grande compattezza dietro. Agli ordini di mister Braglia, che ha scelto la tranquillità eugubina per ripartire dopo la rutilante esperienza avellinese. Con una squadra costruita da un direttore sportivo siciliano, Davide Mignemi, al secondo anno in rossoblù, nella prima (e finora ottima) esperienza in continente. C’è molto del suo in questo avvio brillante della compagine eugubina. Proprio Mignemi, ai microfoni di TuttoC.com, ha analizzato la partenza fulminea dei suoi.

Quattro vittorie, due pari, prima piazza in coabitazione col Siena. Come inizio non c'è male...
“Siamo contenti perché significa che abbiamo imboccato sin da subito la strada giusta. Però dobbiamo rimanere molto umili e con i piedi assolutamente ben piantati per terra. Niente voli pindarici, godiamoci questo momento ma con la testa già ai prossimi impegni: la coppa con la Recanatese e poi la sfida in campionato col Rimini, una delle squadre più in forma di inizio stagione".

La classifica, al momento, dice che la più in forma però siete voi.
“Le scelte fatte in estate stanno pagando. Sappiamo però che questo è un campionato difficile: non guardiamo la classifica, farlo adesso è inutile. Pensiamo di partita in partita, stop. Però è giusto dare il merito a mister e giocatori se in queste prime gare ci siamo presi delle belle soddisfazioni. Spero che questo bel momento possa durare il più a lungo possibile perché vorrà dire che avremo continuato a fare bene. Lavoriamo tutti i giorni per confermarci giorno dopo giorni in posizioni di classifica soddisfacenti per società e tifoseria".

L'obiettivo resta quello di ripetere la buona stagione scorsa?
"Sono convinto che alla lunga valori e investimenti economici dei club di prima fascia verranno fuori. Quindi squadre come Reggiana, Cesena ed Entella risaliranno la china. È anche vero, però, che in questo girone non c’è nulla di scontato e i risultati lo dimostrano. Questo significa che non guardiamo lontano, pensiamo solo a far punti ogni domenica".

Tutto questo con numerosi giovani in campo, dato che puntate al minutaggio.
"Questo avvalora ancora di più il lavoro svolto finora. Qui non si guarda la carta d'identità ma il valore del giocatore. Se un giovane è bravo qui ha grandi possibilità di mettersi in evidenza. Anche perché c’è uno zoccolo duro di giocatori esperti che trascina tutto il gruppo. La politica societaria è spesso stata quella far migliorare i giovani, per poi permettergli di mettersi in mostra in vetrine più  importanti. Da quando sono arrivato io, però, abbiamo iniziato a patrimonializzare un po’ di più, puntando maggiormente su giovani di proprietà e meno su ragazzi in prestito". 

Il che significa pescare soprattutto dalle serie minori.
Da sempre, oltre l’aspetto tecnico, amo puntare su giocatori con caratteristiche caratteriali importanti: grande fame, determinazione e personalità, tutte doti necessarie per mettersi in evidenza in un campionato difficile come quello di Lega Pro. I giovani che arrivano sanno che è l'occasione della loro vita e ci mettono tutta la loro volontà per farcela. È chiaro che, alla base, devono essere validi tecnicamente. E come dico sempre deve prevalere sempre il “Noi” e mai l’"Io". Perché il bene della squadra va al di sopra di tutto e tutti.

In panchina quest'estate avete scelto un nome altisonante per la categoria. 
"Braglia, insieme a Tesser, è il più vincente in Serie C. Ha un DNA importante che trasferisce giornalmente ai giocatori. Siamo entusiasti di questa scelta e lui stesso è molto coinvolto nel lavoro societario. C’è stata molta sintonia nella squadra costruita e nelle scelte condivise. Perché qui siamo tutti accomunati da una grande voglia di fare bene. Ci piace lavorare giorno dopo giorno uniti, cercando di dare il massimo e toglierci delle soddisfazioni".

Chiusura con vista stadio. Finora avete avuto una media di circa mille spettatori, non proprio da prima della classe.
"A prescindere dalla classifica, questi ragazzi, per l'impegno che dimostrano, meritano una cornice di pubblico importante. Spero che il "Barbetti" possa essere il nostro fortino, il nostro dodicesimo uomo in campo. Invito la gente allo stadio perché la squadra ha lo stesso spirito combattivo degli eugubini, sono convinto che i tifosi sugli spalti potranno riconoscersi nei giocatori in campo".