INTERVISTA TC - Giugliano, Di Napoli: "Alleno un gruppo sano. L'obiettivo resta la salvezza"

23.11.2022 10:30 di  Luca Esposito  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Giugliano, Di Napoli: "Alleno un gruppo sano. L'obiettivo resta la salvezza"
TMW/TuttoC.com
© foto di Giuseppe Scialla

Non solo il Catanzaro capolista a suon di record o la bella favola del Monterosi guidato da un esperto come Menichini. Il girone C di Lega Pro sta mettendo in vetrina un'altra squadra accreditata dai più come seria candidata alla retrocessione, ma che oggi guarda - quasi - tutti dall'alto verso il basso occupando una onorevole quarta posizione in classifica. A Giugliano è esploso l'entusiasmo dopo le due vittorie contro Avellino e Monopoli. Merito del tecnico Raffaele Di Napoli che, assieme al suo staff, sta svolgendo un lavoro esemplare trasformando una matricola in una vera e propria mina vagante. La redazione di TuttoC lo ha intervistato telefonicamente trattando diverse tematiche, ecco le sue dichiarazioni...

Quando in estate ha firmato, si sarebbe aspettato di occupare il quarto posto a questo punto della stagione?

"Anzitutto faccio un discorso generale: devo dire che questi ragazzi lavorano bene, è un gruppo sano e i calciatori che hanno vinto lo scorso campionato hanno trasmesso tutto il loro entusiasmo. Ingredienti che incidono positivamente sui risultati. Venendo alla domanda specifica, è chiaro che in pochi avrebbero scommesso su un Giugliano quarto in classifica e capace di mettere in difficoltà avversarie sulla carta più quotate. Ma a luglio avevo già percepito avessimo anima e identità. Mi preme rimarcare, tuttavia, che questo è un campionato ricco di insidie e che riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati soltanto se manterremo costantemente la medesima umiltà e voglia di migliorare. L'insidia è sempre dietro l'angolo".

Felippe è l'ultimo giovane, in ordine cronologico, a meritare i titoloni sui giornali per le sue prestazioni di livello...

"Siamo sempre stati convinti che i calciatori in rosa avessero margini di miglioramento. Felippe sta facendo bene, è reduce dalle esperienze con Mantova e Verona e ci sta dando una grossa mano. Ma mi vengono in mente altri giovani che stanno crescendo settimana dopo settimana e questo è un motivo d'orgoglio per un allenatore e per il suo staff. Ce ne sono tanti. E il fatto che il lavoro sui singoli viaggi di pari passo con risultati importanti la domenica è una gratificazione enorme. Aggiungo che la presenza in organico di gente esperta è un vantaggio importantissimo, sono punti di riferimento per questi ragazzi e per noi dello staff"

In pochi rimarcano che il Giugliano non possa contare sul fattore campo che spesso fa la differenza...

"Per noi giocare sempre fuori casa è un peso, sappiamo tutti che in questo campionato il calore del pubblico può essere una componente che incide. Mi dispiace che, ad ora, non siamo riusciti a tornare nel nostro stadio ma sono sicuro che presto si risolverà questa problematica. E' una situazione difficile e anonima, questo aumenta i meriti di questi ragazzi che non finiscono mai di stupirmi. Il loro entusiasmo e la voglia di fare risultato sopperiscono all'assenza della tifoseria".

Dopo le vittorie con Avellino e Monopoli sembra che molti addetti ai lavori si stiano finalmente accorgendo di voi...

"Il risultato è sempre la conseguenza del lavoro quotidiano. Se oggi il mio operato viene apprezzato lo devo ai ragazzi che si stanno comportando benissimo, al pari dei miei più stretti collaboratori a partire da Tatomir. Ognuno di noi lavora 24 ore su 24 con determinazione e attaccamento, ho un gruppo di calciatori che va soltanto ringraziato. Stiamo affrontando squadre importanti che rappresentano piazze di livello assoluto, eppure ci stiamo ben comportando e gli ultimi due risultati ci consentono di raccogliere i frutti di quanto seminato".

Ora doppia sfida esterna con Andria e Catanzaro. Definire scontro diretto il confronto con i pugliesi è ormai un errore?

"Per noi è una partita importante, da affrontare con entusiasmo e determinazione. L'Andria ha una buonissima rosa, se non metteremo in campo cattiveria agonistica e massima concentrazione rischiamo di fare fatica. Stiamo facendo un buon campionato, ma guai ad abbassare la guardia. Loro, tra l'altro, sono reduci da una vittoria che ha galvanizzato l'ambiente. Al Catanzaro penseremo da domenica sera, match sulla carta proibitivo. Sarà un gran piacere per la nostra città affrontare avversarie così blasonate in stadi di prestigio".

Percepite l'entusiasmo della piazza?

"I tifosi saranno sicuramente orgogliosi perchè sudiamo la maglia. Si può vincere e si può perdere, a volte è un singolo episodio a determinare una gara. Ma la gente va conquistata perchè hai anima e identità. Speriamo presto di poter giocare nel nostro stadio e di godere dell'appoggio del pubblico".

Catanzaro destinato alla B o discorso allargato ad altre squadre?

"Secondo me la lotta è a tre, ma il Catanzaro ha una marcia in più. In questi anni hanno costruito le basi per centrare il salto di categoria potenziando progressivamente la squadra. Il Crotone, dopo la retrocessione, sta ripartendo al meglio e ha una rosa di livello. Non estrometterei dalla corsa promozione diretta nemmeno il Pescara. In alta classifica è davvero una bella battaglia sportiva".

Si aspettava una stagione così complessa per l'Avellino?

"Stiamo parlando di una piazza importantissima ed esigente. Se parti bene viaggi sulle ali dell'entusiasmo, se invece le aspettative vengono disattese dopo un biennio di playoff da protagonisti è chiaro ci sia malumore. Il meccanismo può incepparsi, fa parte del gioco, ma la rosa allestita è valida e sono certo che l'Avellino uscirà alla distanza. Si ritrova in zona playout, ma la stagione è lunga e le potenzialità sono sotto gli occhi di tutti".

Dopo la retrocessione a Pagani si sta togliendo qualche sassolino dalle scarpe?

"Il passato è passato, quanto accaduto l'anno scorso è un ricordo lontano e ho cercato di imparare qualcosa anche da una esperienza negativa. Conosco il calcio e ho le spalle larghe. Voglio ringraziare il presidente onorario Alfonso Mazzamauro, il presidente Ciro Mazzamauro, il vicepresidente Renato Mazzamauro e il direttore sportivo Antonio Amodio. Hanno deciso di puntare su di me e ho la possibilità, assieme al mio staff, di lavorare in un ambiente sereno pur esigente. Ringrazio ancora i miei calciatori che mi aiutano, a suon di prestazioni, a fare il meglio che posso. Stiamo creando una base importante anche in ottica futura".

Cinque giornate alla fine del girone d'andata, avete fatto qualche tabella?

"Non ne faccio. Guardo partita per partita. Per me andare troppo oltre significa disperdere energie. Speriamo di fare il meglio possibile, ovviamente. 23 punti rappresentano già un grande risultato, ma questo deve essere uno stimolo e non un freno. Salviamoci quanto prima, ciò passa dalle prossime due trasferte e dalle gare con Foggia, Potenza e Crotone. Solo un pazzo avrebbe immaginato potessimo avere 10 punti di vantaggio sull'Avellino, ciò vuol dire che stiamo lavorando bene. Ma guai ad abbassare la guardia, lo ripeto ancora".

Si aspetta qualcosa dal mercato di riparazione?

"Sono soddisfatto della rosa che ho. Se qualche ragazzo vuole andar via per garantirsi maggior minutaggio è giusto accontentarlo. Ad oggi sono stracontento".

Le cinque sostituzioni sono un vantaggio o è meglio ripristinare la formula tradizionale dei tre cambi?

"Sono a favore dei cinque cambi. Oggi è come se ci fossero due partite all'interno della stessa partita, gli allenatori possono lavorare su diversi sistemi di gioco e preparare strategie differenti. Il calcio sta cambiando, ormai è uno spettacolo e, per chi ha rose ampie, è indiscutibilmente un vantaggio"