INTERVISTA TC - Lecco, l'ex Tessaro: "La squadra non era così male... Sorpresa? Pro Sesto"

28.11.2022 19:30 di Ivan Cardia Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Lecco, l'ex Tessaro: "La squadra non era così male... Sorpresa? Pro Sesto"
TMW/TuttoC.com

27 punti dopo 15 giornate per il Lecco, quarto in classifica nel Girone A dopo il 2-1 esterno a Trieste. Chi quella squadra ha contribuito a costruirla, oggi la segue da spettatore. "Significa che alcune scelte che sono state fatte non erano così male - dice a TuttoC Davide Tessaro, sino a fine settembre responsabile dell'area tecnica dei lombardi - ora può succedere di tutto, ma fondamentalmente il Lecco ha 27 punti, ne bastano 42 per essere tranquilli e non sono così lontani".

Forse conveniva aspettare a separarsi…

"Diciamo che non c'erano più i presupposti per andare avanti: non eravamo più sulla stessa lunghezza d'onda e così ci siamo separati. Però il cammino recente dice, ripeto, che alcune scelte di inizio stagione stanno rendendo: penso a Pinzauti che aveva destato qualche perplessità e invece sta facendo benissimo. Penso a Melgrati o Ilari: sono partiti un po' più tardi e invece stanno venendo fuori. Zuccon per qualcuno non era pronto a giocare da titolare in Serie C… Sono scelte che dimostrano che un buon lavoro è stato fatto. Il tutto partendo da un’ottima base di giocatori che già c’era, frutto di un lavoro che era stato impostato la scorsa stagione. L'inizio è stato complicato, poi si è trovato un andamento abbastanza continuo. Anche perché l'idea non era certo quella di costruire una squadra di alta classifica".

C'è più orgoglio per questo rendimento o dispiacere per non poterselo godere in prima persona?


"Ovvio, un po' di dispiacere c'è. Vedere una partita perché segui altri giocatori o perché segui la tua squadra è diverso. Ma comunque fa piacere, perché parte di questa squadra è stata costruita da me. Mi dispiace che non siano stati molto utilizzati finora giocatori come Stanga, preso a titolo definitivo, o Sangalli, capitano dell'Inter Primavera arrivato in prestito. Però il campo dice che è stato fatto un buon lavoro".

E adesso?

"Adesso sto seguendo tante partite, sia dal vivo che su Wyscout, come tutti. Ci si aggiorna, credo sia fondamentale per un professionista oggi come oggi. Aspettando una nuova sfida, quello è ovvio".

Allora ci racconti il campionato che stiamo vedendo. Lecco sorpresa nel girone A?

"Secondo me no, la vera sorpresa è la Pro Sesto, perché sta facendo veramente un bel campionato. L'ho seguita anche nella vittoria contro il Padova, contro il Novara l'ho vista benissimo. Ha saputo cambiare e ha trovato una compattezza ottima. Il Lecco, se ci pensate, negli ultimi anni è stata sempre lì più o meno, mentre la Pro Sesto arriva da due playout e non è poco".

Ai vertici dei tre gironi non ci sembra di vedere squadre ammazza-campionato.

"Il Catanzaro forse sì, per il resto concordo, ma ci sono tanti motivi. Penso al Cesena, che ha avuto un andamento altalenante ma resta una squadra forte, o alla Reggiana che non è ancora costante come l'anno scorso. Il girone A è forse quello più equilibrato in assoluto, ora c'è un +3 del Pordenone, però ci sono tante squadre inespresse, vedi Vicenza, Padova o Novara".

La delusione?


"Forse il Padova. È vero che ha voluto ringiovanire la rosa e va dato atto che fanno giocare diversi giovani: Cretella, Vasic, Gagliano, Matei, Calabrese. Però resta il Padova e ha fuori rosa gente come Monaco, Terrani e Busellato, che poi giocano in Coppa Italia e fanno la differenza. Lascia un po' perplessi".

Campionato equilibrato. Perché il livello si è alzato o perché il livello si è abbassato?

"Domanda difficile. Devo essere sincero, giocatori che tu dici 'WOW', specie dal vivo, non ne vedo molto. Lo stesso Catanzaro è una schiacciasassi ma più come organico. In generale, forse il campionato si è livellato perché si sono avvicinati i budget delle diverse società. E in tante stanno usando i giovani, cosa che fa oggettivamente piacere".

A proposito di giovani, che pensa delle seconde squadre?

"Secondo me sono utili, la Juve è un esempio: Fagioli ha fatto un percorso chiaro, Juve U23, Cremonese, poi è andato su. Ma guardate Miretti, Iling e via dicendo: io sono convinto che servano. È un progetto che anzitutto consente al sistema di avere una società che è una certezza nel girone, anche a livello economico. Dal punto di vista di questi club, io penso che siano molto utili, perché così possono controllare la crescita dei ragazzi. Magari il contro è quello di farli crescere in comfort zone, però i pro sono tanti. Uno su tutti: li monitori e non li perdi".