INTERVISTA TC - Orlandi: "Stop inevitabile, ripercussioni incalcolabili"

25.03.2020 19:00 di  Patrick Iannarelli  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Orlandi: "Stop inevitabile, ripercussioni incalcolabili"
TMW/TuttoC.com
© foto di Andrea Rosito

L'emergenza coronavirus ha costretto il mondo dello sport a uno stop forzato e per le società il momento in cui riorganizzare una stagione su cui pende ancora un punto di domanda. Per analizzare la situazione Alessandro Orlandi, fondatore di Studio Assist & Partners, è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com: "Fortunatamente i nostri assistiti stanno tutti bene, sono estremamente attenti a seguire gli obblighi nazionali e si stanno allenando a casa ogni giorno per mantenere una buona condizione fisica. È normale che siano tutti curiosi sull’eventuale ripresa dei campionati, hanno tutti una gran voglia di tornare in campo, ma prima viene la salute ovviamente".

La terza serie si è allineata in maniera molto rapida ai dettami del Governo per sospendere il campionato. Non c'era altra soluzione? 
"Purtroppo era inevitabile, forse si potevano anticipare anche leggermente i tempi. Ripeto, prima viene la salute e il ritorno alla normalità di tutti, dopo penseremo al campo. E forse torneremo anche a goderci di più la vera fortuna che abbiamo, quella di far parte del mondo dello sport, visti i grandissimi sacrifici e dolori recenti di altri settori come quello medico-ospedaliero ad esempio. Il nostro pensiero principale va a loro e alle famiglie delle vittime”.

I vari club come stanno affrontando il momento? Ma soprattutto, che ripercussioni potranno esserci nel futuro a breve e medio termine?
Le eventuali ripercussioni sono davvero incalcolabili: per tutte le categorie coinvolte i danni potrebbero essere pesanti o addirittura letali, soprattutto per le piccole società”.

Una curiosità: com'è cambiato il lavoro di voi agenti?
Dipende dalla filosofia e dal modus operandi di ogni agente. Per noi che siamo sempre stati abituati a viaggiare in Italia e all’estero, a lavorare a stretto contatto con i nostri giocatori e a tu per tu con i club, è sicuramente uno scenario particolare. Ma fermi a livello chilometrico non significa inattivi, anzi, è fondamentale sfruttare questo periodo come un’opportunità per riposare, programmare ed aggiornarsi”.