INTERVISTA TC - Reggiana, Diana: "Pensiamo già ai playoff"

28.04.2022 07:30 di  Stefano Scarpetti   vedi letture
Mister Diana
TMW/TuttoC.com
Mister Diana
© foto di Claudia Marrone

Non sono bastati alla Reggiana totalizzare 86 punti nella regular season per vincere il girone B di terza serie, sulla sua strada ha trovato un Modena che ne ha totalizzati 88 dando vita ad un duello emozionante e vibrante, che ha visto festeggiare proprio i "cugini" gialloblù sabato scorso. I granata si preparano una sorta di piccolo torneo chiamato playoff con l'obiettivo di centrare la promozione della porta di servizio. Di questo e di altro ne ha parlato il tecnico degli emiliani Aimo Diana ai microfoni di Tuttoc.com:

Mister da una parte la soddisfazione di aver condotto una grande stagione, dall'altra l'amarezza di non aver centrato il ritorno in serie B: qual'è il sentimento prevalente?

"In realtà l'amarezza è stata già smaltita, c'era la consapevolezza che il Modena fosse forte, certi segnali sono andati in una certa direzione facendo pensare che fosse il loro anno. Alcune vittorie ottenute con merito, sono avvenute nei finali di alcune gare quindi sapevamo quanto sarebbe stato difficile arrivare primi. Allo stesso tempo però siamo contenti del percorso condotto, siamo la miglior seconda fra tutte e abbiamo una forza mentale eccellente. Da questo dobbiamo ripartire".

In una recente intervista ha parlato di quanto è stimolante trovarsi a Reggio Emilia, collaboratori e persone che ruotano attorno alla squadra. Quanto è stata importante l'esperienza vissuta al Renate?

"Tutte le esperienze sono significative, io sono andato in Sicilia alla Sicula Leonzio per acquisirne, e a Melfi. Sicuramente quella al Renate è stata una parentesi molto importante. Lì si ha tutto quello di cui si ha bisogno, per me era quasi una seconda famiglia. Ho avuto tantissimo a livello umano e professionale, arrivato ad un certo punto il percorso si era concluso, avevo bisogno di volare con le mie ali per capire se posso diventare un allenatore di un certo livello, il passaggio alla Reggiana va letto in questa ottica".

Lei è stato un calciatore di ottimo livello, la principale differenza tra quella professione e quella di allenatore?

"A mio avviso la più significativa è che da calciatore pensi poco, hai la partita quindi pensi a quella e mantenere il fisico nel miglior modo. Ma tutto è già pronto, devi solo giocare. Da allenatore organizzi tutto, quindi pensi durante la settimana a tutto quello che c'è da fare".

Più di 800 tifosi al seguito in una lunga trasferta come quella di Teramo con poche speranze di ottenere la promozione diretta sabato scorso. Può essere definito un vero e proprio atto di amore nei vostri confronti?

"Esattamente, uno dei nostri obiettivi ad inizio di questa stagione era riconquistare il pubblico dopo la retrocessione dello scorso anno. Volevamo ottenere questo non soltanto attraverso i risultati,che sappiamo quanto siano rilevanti. Reggio Emilia è un pubblico molto caloroso, se riesci a portarlo dalla tua parte può essere un fattore importante".

Oltre a voi, Padova e Catanzaro che siete le seconde dei tre gironi, ci sono altre squadre da tenere in considerazione in questi playoff?

"Le principali favorite sono quelle da lei citate, per il resto si rischierebbe di fare tanti nomi. Come in ogni playoff ci saranno delle sorprese, come accaduto a noi e all'AlbinoLeffe lo scorso anno, nessuno si aspettava che si arrivasse così avanti. Noi guardiamo le settime e le ottave, non soltanto del nostro girone ma anche degli altri. La nostra testa è già alla post season, ci cominciamo a guardare intorno, in vista del nostro ingresso in questa seconda parte del torneo".

I punteggi molto elevati di voi e del Padova fa venire dei dubbi sulla formula, a suo avviso dovrebbe essere maggiormente tutelate le squadre che chiudono nelle prime posizioni, oppure è giusto estendere i playoff alla decima per mantenere alto l'interesse del campionato a lungo?

"Io avrei l'interesse ad avere maggiori benefici ma credo sia giusto mantenere questa formula, così anche le formazioni meno attrezzate hanno la possibilità di avere i propri sogni e provare a realizzarli. In definitiva le squadre classificate ai primi posti hanno dei vantaggi, in attesa della riforma di cui si parla da tempo, è giusto proseguire i playoff con questa modalità".