Dalla Serie B scendono club ma anche problemi. Pasini, applausi a scena aperta

17.05.2024 00:03 di  Luca Bargellini  Twitter:    vedi letture
Dalla Serie B scendono club ma anche problemi. Pasini, applausi a scena aperta

In questo finale di campionato siamo a malapena arrivati a metà del cammino di playoff e playout che già le prime voci in vista della prossima stagione fanno salire i livelli d’ansia oltre i limiti di guardia. Per cosa? Ma ovviamente per il fronte delle iscrizioni al torneo 2024/2025. Al netto di qualche dubbio legato alle formazioni già in Lega Pro (Foggia e Turris) le attenzioni primarie si concentrano su chi in terza serie ci sta per arrivare. E non dalla LND.

Ancora una volta, infatti, i brividi scendono dalla Serie B. Lecco e Ascoli sono due delle tre retrocesse dirette dalla cadetteria (l’altra è la Feralpisalò) e per entrambe i dubbi aleggiano nell’aria. Con la contemporanea discesa di categoria entrambe le proprietà sembrano intenzionate a salutare (anche in virtù di una situazione ambientale nelle rispettive città non propriamente idilliaca): questo, ovviamente, comporta una fase di trattativa con i soggetti interessati a subentrare che sono chiamati anche a controllare attentamente i bilanci. Ovvero quell’aspetto di un club calcistico che maggiormente viene intaccato da una retrocessione. Il valore del parco giocatori crolla, i diritti tv arrivano quasi a zero e la mutualità diventa irrisoria: tutto questo, spesso e volentieri, amplificato da deficit contabili nati e cresciuti nelle precedenti stagioni. Rimanere tranquilli è praticamente impossibile. Sia in Lombardia che nelle Marche.



Per quanto riguarda, infine, l’altra retrocessa già sicura, ovvero la Feralpisalò, devo ammettere di aver trovato l’intervento del presidente Giuseppe Pasini quanto mai equilibrato e rappresentativo delle difficoltà di fare calcio nelle piccole realtà. Dove magari il pallone non è (a torto o a ragione non sta a me dirlo) la priorità e imprenditori come il numero uno dei gardesani si trovano a lottare da soli per tenere in piedi una struttura di piccole dimensioni all’interno di uno show che comprende anche realtà come Palermo, Venezia, Parma, Brescia etc. L’esempio dello stadio ‘Turina’ né è la perfetta cartina da tornasole.

Ammirevole anche la sincerità con la quale Pasini ha parlato di un possibile ritorno in Serie B: nessuna dichiarazioni da capopopolo che incita le masse, bensì un’analisi da imprenditore che non vuole fare il passo più lungo della gamba. “L’obiettivo non sarà quello di vincere subito il campionato - ha detto -, ma di crescere nel tempo e farlo appena saremo pronti”. Dieci. Cento. Mille Giuseppe Pasini.