INTERVISTA TC - Vrdoljak: "Il minutaggio degli under non fa crescere la C"

22.09.2022 21:30 di Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Vrdoljak: "Il minutaggio degli under non fa crescere la C"
TMW/TuttoC.com
© foto di Giuseppe Scialla

Rimasto senza squadra dopo aver iniziato l'ultima stagione a Grosseto e terminata in Romania all'Academica Clinceni, il centrocampista Mario Vrdoljak ha parlato ai microfoni di TuttoC.com per raccontare la difficile situazione dei tanti svincolati penalizzati dalle regole che favoriscono l'impiego di under in Serie C: "Sinceramente mi potevo aspettare di rimanere fuori, tanti over sono senza squadra per la valorizzazione dei giovani e per l'abbassamento dei costi. La cosa che mi preoccupa di più è che, negli ultimi anni, dopo il Covid, il numero degli svincolati over aumenta e diventa sempre più difficile. Quest'anno mi trovo anche io in questa situazione, dopo cinque anni in Serie C e mi rendo conto di quanto sia complicato trovare una soluzione giusta. Sicuramente bisogna parlare per trovare un rimedio a tutto questo".

Cosa si dovrebbe fare per migliorare questa situazione?
"Io sono un calciatore e dovrei parlare sul campo, come ho sempre fatto e non fuori dal campo. Vorrei essere giudicato per le mie prestazioni, non per quello che dico. Non è possibile che ogni estate ci siano così tanti svincolati, un mio ex compagno come Filippo Serena ha sempre trovato squadra fino all'anno scorso e quest'anno, appena uscito dall'età da under, è rimasto svincolato. Questo significa che prima è stato solo sfruttato per guadagnare qualche soldo su di lui e ora si è ritrovato a scendere di categoria nonostante sia un giocatore veramente molto forte. Si dovrebbe guardare la qualità, non l'età. Nel calcio non c'è più meritocrazia e così la lega non può crescere".

I giocatori di esperienza sono penalizzati dai giovani
"Siamo penalizzati dai giovani ma non è colpa loro, la colpa è del sistema che ha costruito questa regola. Tanti ragazzi che oggi sono giovani, un domani si ritroveranno senza squadra perché non hanno più l'età. Non è possibile fare squadre con venti under solo per fare soldi con i minutaggi perché, in questo modo, la categoria non crescerà mai. Vediamo molti ragazzi scendere in D perché, dopo il Covid, i costi sono aumentati molto in Serie C ma gli ingaggi si sono abbassati molto".

Come vedi la nuova stagione di Serie C?
"Seguo il campionato con molta passione, anche perché la speranza è di trovare squadra in C. Non mi aspettavo la partenza della Carrarese, credo che siano la vera sorpresa del campionato. Al sud Catanzaro e Crotone sono le vere favorite ma attenzione ad Avellino, Pescara e Virtus Francavilla che potranno dare fastidio. Nel girone A credo che la spunterà il Pordenone, per la squadra che ha, anche se le sorprese sono sempre possibili".

La tua ultima esperienza in Italia, a Grosseto, non è andata bene
"A Grosseto la situazione è stata surreale. La famiglia Cerri avrebbe dovuto vendere la società prima di iniziare il campionato, se pensava di non avere le possibilità di portarlo a termine. Invece hanno venduto in un momento difficilissimo, in cui eravamo lì con Viterbese, Imolese e Pistoiese e ci potevano salvare. Hanno venduto ad una persona che non ha fatto gli investimenti promessi e quando le cose vengono fatte male, arriva la retrocessione. Grosseto è una piazza molto importante per la C e oggi si trova col rischio di sparire di nuovo. Sarebbe una mazzata troppo forte per i tifosi, io spero che arrivi presto qualche imprenditore serio che possa riportarli almeno in Serie C".

Tra le tue ex squadre c'è anche il Picerno
"Il Picerno lo guardo e lo seguo con molto piacere. Lì sono cresciuto tantissimo con Giacomarro e per me è stata un'esperienza molto positiva. Dopo una situazione difficile sono riusciti a rialzarsi grazie al grande lavoro del direttore Greco, che tutti gli anni costruisce squadre importanti in un paesino così piccolo. Lui ha puntato sui giovani ma questi giovani di prospettiva sono affiancati da over di grande esperienza come Dettori e Reginaldo, per citarne alcuni. Picerno quest'anno può fare un buonissimo campionato".

Altra tua ex squadra, la Virtus Francavilla, che ogni anno si ritaglia un ruolo importante nella categoria
"Per il Francavilla posso spendere solo bellissime parole, a partire dal presidente Magrì. A livello di struttura societaria, organizzazione e programmazione, la Virtus è una delle migliori in Serie C e non solo. Negli ultimi cinque-sei anni hanno dato tanti giocatori alle categorie superiori, per questo meritano complimenti e applausi. Sono stato benissimo a Francavilla e gli auguro il meglio".

Qual è il tuo futuro?
"Il mio futuro è in Italia, ormai sono qui da cinque anni e anche nel post-carriera vorrei rimanere a vivere in Italia. Ormai mi sento come se fossi naturalizzato, mi piace tutto del vostro paese. Negli ultimi mesi dello scorso campionato sono stato in serie A rumena perché il Grosseto mi aveva messo fuori lista dopo il mercato per liberarsi del mio ingaggio ma piuttosto che andare in Serie D o rimanere fermo ho preferito questa soluzione. Ora sono fermo, ho avuto dei contatti con diverse squadre di serie C ma sono ancora in attesa della chiamata giusta. Spero che si sblocchi presto qualcosa perché ho voglia di tornare a giocare il prima possibile".