Ds Pro Patria: "Abbiamo sbagliato tanto, tutti. Dobbiamo trovare gli attributi"

Ds Pro Patria: "Abbiamo sbagliato tanto, tutti. Dobbiamo trovare gli attributi"TMW/TuttoC.com
Sandro Turotti
Oggi alle 13:15Primo piano
di Valeria Debbia

Secondo ko di fila per la Pro Patria che ieri è caduta in casa contro la Dolomiti Bellunesi e continua ad essere penultima in classifica solo grazie alla pesante penalizzazione che costringe la Triestina ad essere fanalino di coda.

In sala stampa si è quindi presentato il direttore sportivo Sandro Turotti: "Faccio una premessa: sono qui da solo, non ho ancora parlato con la proprietà, quindi evitate domande su eventuali decisioni future. La situazione è chiara: siamo ultimi, anche perché la Triestina dietro di noi ha più punti. Questo significa che abbiamo sbagliato tanto, e parlo di tutti: io per primo, l’allenatore, lo staff, i giocatori. La proprietà la tengo fuori da queste responsabilità. Siamo alla 17ª giornata, 12 punti: è evidente che qualcosa non ha funzionato. Sparare su tutto e tutti adesso sarebbe troppo facile, sarebbe sparare sulla Croce Rossa. La partita è finita 2-0 ma poteva finire in modo molto più pesante. È arrivato il momento di tracciare una linea e capire perché quello che abbiamo fatto finora non ha portato i risultati sperati. Io vedo impegno, dedizione e competenza nel lavoro quotidiano di allenatore e staff, ma questo non basta se poi non arrivano i punti. Bisogna cambiare qualcosa. Cambiare qualcosa nel lavoro, nei metodi, ma soprattutto nei giocatori: oggi (ieri, ndr) abbiamo perso troppi duelli, troppi contrasti. Abbiamo affrontato una squadra che aveva giocato mercoledì e sembrava che in campo fossimo noi quelli stanchi. Per giocare a calcio devi vincere i contrasti, punto. Nelle ultime partite avevo visto dei miglioramenti nelle prestazioni, al di là dei risultati. Oggi invece è andato tutto al contrario. Non è una squadra che se ne frega o che è leggera: questo lo garantisco. Quello che vedo è che subentra la paura, la pressione del risultato, e i giocatori non riescono a esprimere in partita quello che fanno in allenamento. Ma se vuoi fare il calciatore professionista, quando le cose vanno male devi essere in grado di reggere contestazioni e pressioni. Non ci si può fermare. L’anno scorso davamo la colpa alla gioventù della rosa. Quest’anno la squadra non è giovane, eppure ho visto errori da parte di giocatori di 30 anni o quasi. Non possiamo più usare quella scusa. È un momento molto difficile. Non stiamo qui a chiedere ai tifosi di starci vicini o a fare appelli: l’amarezza è grande anche per loro e lo capiamo perfettamente. Da parte nostra dobbiamo trovare gli attributi, la personalità e la qualità per uscire da questa situazione. Solo così si supera un periodo del genere".