Pres Lecco: "37 punti dopo 19 gare prima volta in 30 anni. Obiettivo playoff. Rosa è piena"

Pres Lecco: "37 punti dopo 19 gare prima volta in 30 anni. Obiettivo playoff. Rosa è piena"TMW/TuttoC.com
Aniello Aliberti
© foto di luca.bargellini
Oggi alle 19:45Primo piano
di Valeria Debbia

Aniello Aliberti, presidente del Lecco, ha invitato la stampa ad un incontro per tracciare un bilancio di fine anno, che coincide con la chiusura del girone di andata della prima squadra: "Sono contento, anzi molto contento. Tirando le somme, i risultati ottenuti sono andati ben oltre qualsiasi aspettativa. Ho fatto preparare alcuni dati per rendere l'idea. Partiamo dai giocatori acquisiti all'inizio della stagione: personalmente, sono soddisfatto e non ho visto alcun calciatore che mi abbia deluso o che abbia reso meno di quanto ci aspettassimo. Il team che ha composto la squadra è formato da mio figlio, che in qualche modo conosce tutti i calciatori dai 12 ai 35 anni, da Minadeo, da mio fratello e dal mister Valente. Alcuni nomi sono stati segnalati proprio da lui e li abbiamo portati qui anche grazie al suo intervento. Io avevo posto una condizione chiara: pur non essendo un esperto di calcio, ho vissuto da vicino il disastro della stagione scorsa, soprattutto nella prima parte. A mio avviso, per la Serie C servono giovani, gente con forza e voglia di correre. Mettere un fuoriclasse davanti alla porta che segna e basta non funziona: d eve andare avanti e indietro come gli altri, recuperare palloni. Serve un'aggressione continua. Così ho chiesto al team di portarmi giovani validi.Obiettivo raggiunto: abbiamo un'età media di 24 anni, ma qualche "anziano" è fondamentale. Avete visto ieri cosa ha fatto il nostro giocatore più esperto: quando entrano, sanno esattamente cosa fare e ci aiutano tantissimo. Altro aspetto per me cruciale è lo spogliatoio che si è creato: c'è un rapporto straordinario tra i calciatori. Immagino solo lontanamente le guerre interne emerse dopo la scorsa stagione. Oggi questo non accade affatto: tutti accettano di giocare, di stare in panchina o di subentrare. Mi entusiasma anche l'inserimento continuo dei giovani dalla Primavera, che si allenano stabilmente con la prima squadra e debuttano: è una cosa che mi riempie di gioia.
Veniamo alle statistiche: negli ultimi 30 anni è la prima volta che il Lecco ha 37 punti dopo 19 partite, al secondo posto. Non me lo sarei mai immaginato, nemmeno augurandomi il meglio. 11 gol subiti: miglior difesa del girone dopo Vicenza e Brescia.
Parliamo anche della Primavera: all'inizio del campionato i ragazzi erano preoccupati passando dalla Primavera 3 alla 2, contro squadre come Udinese e Como. Ho detto loro di divertirsi, di fare ciò che sanno senza pressione. Oggi sono secondi in classifica, a tre punti dal Como (27 contro 24). Merito anche di chi ha preparato questi dati. Seguo gli allenamenti: vedo ragazzi che si impegnano, che hanno voglia di giocare. Onore al mister, davvero bravo.
Nel settore giovanile Under 17 e Under 16 sono prime, le femminili Under 17, 15 e 13 sono in zona alta, l'attività di base Under 13 è quarta in un girone con Inter, Atalanta, Cremonese, Mantova. Bacini enormi, ma i nostri ragazzi tengono testa e si divertono: è ciò che mi piace di più.
Sul piano commerciale, +20% di sponsor: significa che abbiamo lavorato bene, tutto lo staff, marketing compreso. Molti contratti sono stati chiusi prima dell'inizio del campionato o dopo poche giornate, quindi è fiducia nel nostro progetto di sostenibilità.
Dopo questi risultati, non posso che essere felice. Non me li aspettavo, li auguravo ma non fino a questo punto.
Un altro evento storico, oltre i 30 anni dal secondo posto, potrebbe essere la cabina elettrica: un'idea che sembrava folle, metterla in container per accelerare i tempi. Con il supporto del Comune, a giorni dovrebbe arrivare l'installazione e potremo spegnere quel generatore a gasolio che per 5-6 ore a partita proprio non sopportavo. Speriamo di continuare così. L'obiettivo restano i playoff: incrociamo le dita e vediamo cosa succederà
".

L'opinione comune è che serva un puntello in attacco. Valente si trincera dietro no comment: "È una domanda che mi fanno spesso anche i tifosi. Intanto, da un mese Minadeo, mio fratello e mio figlio sono attivi sul mercato. Però siamo legati a chi resta e chi eventualmente va via. Oggi la rosa è piena, pienissima. Il problema nasce solo se qualcuno decide di cambiare squadra: lì si libera un posto. L'anno scorso abbiamo fatto qualche acrobazia per tenere certi giocatori. Se qualcuno va via, non indeboliremo certamente la squadra: anzi, ne approfitteremo per rinforzarla. Il mister Valente dice che così com'è gli va bene. Avete visto ieri: quando la palla non vuole entrare, non entra. Succede a tutti. Stiamo comunque preparando nomi validi, ma aspettiamo cosa succede nelle nostre file. Prendere uno o due giocatori mandando fuori rosa gli attuali senza motivo non è l'obiettivo. Il mister è soddisfatto della squadra. Siamo noi, presi dall'entusiasmo e dalla posizione in classifica, a pensare che – se serve uno sforzo economico per fare da protagonisti – vada fatto. È come non mettere la ciliegina su una torta già buona".

Il campo è una criticità nota: dopo la cabina, con la nuova convenzione in arrivo, può essere argomento di discussione col Comune? "È un problema serio. Ci era stato detto che il campo, rifatto 7-8 anni fa, avrebbe retto ancora un paio d'anni. Noi abbiamo già fatto tutto il possibile: prima dell'estate forature, invaso ecc. Ma è un problema strutturale di drenaggio. Con umidità e pioggia, l'invaso trattiene l'acqua. Il mister lo vede come problema importante: si scivola, e per il nostro gioco aggressivo in casa è peggio. Il Comune è stato disponibile su cabina e convenzione, ma i tempi burocratici sono lunghi. Anche partendo a gennaio, bando, assegnazione… il campo si può rifare solo a luglio. Sto cercando soluzioni alternative per arrivare a luglio prossimo con un campo nuovo. L'inverno lo rende un disastro: è un peccato mortale perdere grinta per il terreno. Valuto opzioni con fornitori e le proporrò al Comune. Oggi non posso chiedere l'impossibile burocraticamente, ma se trovo una via la percorreremo".

Sul mercato: "Nessuno ha chiesto di essere ceduto. È sintomo di salute del gruppo. Arrivano telefonate, ma per incedibili: riattacchiamo. Magari qualcuno, tramite procuratore, sta sondando, ma a noi non è arrivata alcuna richiesta. Minadeo gestisce questi rapporti: è probabile stia parlando con qualcuno. Abbiamo contattato tre figure che potrebbero subentrare, quindi qualcosa potrebbe muoversi dopo il 6-7 gennaio".

Sullo stadio: a inizio mese la presentazione con gli architetti. "Se si rifà il campo a luglio, sintetico o erba? E si può intavolare un dialogo per un nuovo Rigamonti-Ceppi? L'idea del nuovo stadio è partita da Paolo Valassi, su mandato dell'ex presidente Di Nunno. Ho rinnovato il mandato a Valassi, ma è un'operazione sua che supporterebbe il Lecco se ci saranno condizioni. È un progetto ambizioso: 18-19 milioni. Sognare va bene, ma i soldi sono tanti. Se si trovano finanziatori interessati agli spazi commerciali, ben venga. Ma tempi burocratici, acquisizione proprietà… parliamo di 4-5 anni se tutto fila liscio. Il problema urgente è il campo, non uno stadio nuovo. La cabina era un problema da anni e l'abbiamo risolto. Il campo lo sarà fra tre mesi. Qualsiasi miglioramento va bene, anche per step, ma priorità assoluta è il terreno. Noi sosteniamo le spese per interventi brevi, poi chiederemo aiuto al Comune per cifre ragionevoli. Il progetto è bellissimo, ma dobbiamo risolvere l'emergenza. Per il campo nuovo: sintetico. In erba non regge più, va rifatto completamente. Abbiamo già aggiunto tubi drenanti esterni quest'estate. Il danno grosso risale a anni fa: un trattore spazzaneve entrato in campo ha deformato tutto creando avvallamenti".

Si parla ogni due settimane di possibili ingressi: "Non è una trattativa semplice. Rispondiamo a tutte le richieste, apriamo i libri: massima trasparenza. Non sono emersi scheletri nell'armadio. L'indecisione dipende da chi deve investire: valutazioni, importi, quote. Serve tempo. Pensavamo di chiudere con uno, ma ci sono stati ripensamenti. Andiamo avanti: i bilanci sono chiari, non chiedo business sulla squadra che va bene. Mi interessa un partner che entri e dia una mano, come dico dal primo giorno".