Albinoleffe, Ayrapetyan: "Prima uomini, poi calciatori: tanti lo dicono, noi lo facciamo"

Primi 45 giorni di lavoro al centro sportivo AlbinoLeffe per Manvel Ayrapetyan, entrato nell'organigramma societario (Leggi QUI) in qualità di assistente del presidente e al lavoro sullo sviluppo del quartier generale bluceleste e sulla gestione di molti aspetti organizzativi della macchina bluceleste. Una prima occasione per tracciare un bilancio dell'attività delle prime 6 settimane a Zanica del dirigente di origine armena.
Che cosa ha trovato in questi primi 45 giorni di lavoro all’AlbinoLeffe?
“Questi 45 giorni sono stati per me sono stati difficili, ma belli. È la mia prima esperienza in questo ruolo in Italia, sono qui per portare qualcosa di nuovo, per tentare la via del rinnovamento e del miglioramento della società. Ho trovato qui delle persone con la voglia di migliorare ancora, ho trovato un ambiente fatto di grandi risorse, soprattutto umane, e un presidente che dà grande carica con la sua presenza costante al centro sportivo e nelle questioni societarie. Credo che abbiamo ottenuto qualche risultato in questi primi 45 giorni di lavoro, ma abbiamo ancora tanto tanto lavoro da fare. Ringrazio tutti i collaboratori e il presidente che hanno aiutato il mio inserimento in questo periodo iniziale così delicato.”
Si parla di rinnovamento: qual è l’idea alla base di questo percorso di crescita?
“I dirigenti, a partire da me stesso, devono migliorare sul piano educativo. Noi dobbiamo divenire ed essere perfetti, dobbiamo divenire un esempio per tutti i ragazzi, sotto tutti i punti di vista. Ognuno deve crescere in un suo ruolo ben definito, tentando di arrivare al massimo della sua professione. Tutti noi dobbiamo portare positività e lavoro di gruppo, come in un’azienda o in una squadra: ognuno porta risultati personali per migliorare i risultati della società.”
Lo stesso vale per la prima squadra, che deve essere quindi locomotiva dell’intero settore giovanile nella creazione di uno “stile AlbinoLeffe”?
“La nostra prima squadra deve divenire una vetrina: abbiamo iniziato a lavorare perché loro possano diventare un esempio per tutti i ragazzi del settore giovanile, perché facciano da traino al settore, dalla Berretti ai Pulcini. I ragazzi hanno accettato delle regole non facili, ma hanno dimostrato di capire le ragioni della società. Vogliamo forgiare prima uomini, poi calciatori: molte società lo dicono, ma non lo mettono in pratica. Questa è la prima società in cui vedo davvero applicare questo concetto.”
Ha parlato anche di giorni difficili, oltre che belli…
“Sto imparando molto anche io, sto migliorando in tante cose che per me erano nuove. Provo a dare tutta la mia esperienza e la mia professionalità, imparando nello stesso tempo tante cose per migliorare il più possibile il mio profilo professionale.”
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