Altobelli sul Brescia: "Futuro roseo con Pasini, pagherei di tasca mia"

Altobelli sul Brescia: "Futuro roseo con Pasini, pagherei di tasca mia"TMW/TuttoC.com
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di Marco Pieracci

Intervistato da Bresciaoggi, Alessandro Altobelli si è soffermato sul futuro del calcio a Brescia dopo la fine dell'era Cellino e la possibile fusione con la Feralpisalò.

Altobelli, via libera senza remore all’arrivo di Pasini?

"Credo non ci possano essere dubbi.

Ma qualcuno li ha, eccome.

"Stiamo parlando di un personaggio conosciuto da tutti in Italia. Mi auguro che diventi davvero il presidente del Brescia. Sapete cosa significherebbe la società in mano sua?

Cosa?

"Avere un futuro roseo, con un presidente che è un grande imprenditore e che anche nel calcio ha dimostrato di saperci fare. Avete visto in questi anni cosa ha fatto la Feralpisalò? L’ha portata in Serie B, mi auguro tanto che Pasini prenda in considerazione questa possibilità ed è lui a darla a noi, che siamo sportivi, amanti del calcio e innamorati del Brescia. Grazie a Pasini sono certo che potremmo rivedere la nostra squadra in alto con una dirigenza e un organigramma all’avanguardia".

Cosa sarebbe disposto a fare per vedere Pasini al comando del nuovo Brescia?

"Per avere un presidente così, pagherei di tasca mia. Ho tanta fiducia in lui, sono disposto anche a fare passi indietro: siamo sempre noi bresciani
a guadagnarci".

Intanto lei fa parte di «Cuor di Leonessa», il neonato comitato che vuol promuovere l’azionariato popolare nel Brescia.

"Non potevo non appoggiarlo. Con l’avvocato Alberto Scapaticci ci siamo trovati tante volte a parlare del Brescia. La salvezza conquistata all’ultima giornata ha toccato tutti, adesso dopo nemmeno un mese e mezzo ci ritroviamo a parlare addirittura di sparizione del Brescia. Non lo accetteremo mai, cerchiamo di lottare fino alla fine e impegnarci per far sì che questo non succeda".

Cosa è per lei Brescia?

"Sono arrivato nel 1974, ho debuttato da professionista, ci ho giocato 3 anni, poi ne ho fatti 11 all’Inter, uno alla Juventus e sono tornato a Brescia per finire la carriera: qui calcisticamente ho iniziato e qui ho finito. Per questo mi sento bresciano, conosco perfettamente quello che i bresciani vogliono, sentono. I miei 3 nipoti sono nati qui. Ecco, penso che sia arrivato il momento di contraccambiare. E credo di poter fare qualcosa nel mio ambito: nel
calcio posso fare e dare qualcosa".

I primi passi concreti di Cuor di Leonessa?

"Non vedo l’ora di iniziare i colloqui, di vedere qualcosa che nasce. Noi non molleremo finché le cose non saranno a posto, saremo sempre in prima fila finché questa squadra non ripartirà come merita".