Banchieri: "Non mi sorprenderebbe se una seconda squadra vincesse il campionato"

Simone Banchieri, ex allenatore di Novara, Messina e Vis Pesaro, è intervenuto nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.
Una riflessione sul campionato di Serie C. Poche giornate di campionato non possono dare indicazioni precise ma si può guardare con più ottimismo al futuro, al netto di casi come quelli di Rimini e Triestina?
"Si tende a parlare di queste due società e si deve farlo, però dobbiamo guardare anche alle altre e la stragrande maggioranza ha solidità finanziarie. Ovviamente dà fastidio quando accadono queste cose nel calcio, però ritengo che il livello tecnico in C si stia alzando sempre di più, perché arrivano ragazzi interessanti dai settori giovanili e le squadre stanno migliorando. Io non sono un nostalgico, uno di quelli che pensa che il calcio di una volta sia migliore. Oggi il livello tecnico e fisico è maggiore, prima si giocava meglio tecnicamente ma la velocità era molto più ridotta, ora abbiamo atleti evoluti che riescono a fare le cose per bene. Credo che il livello si sia alzato, guardando le prime giornate".
La Serie C vorrebbe essere il grande palcoscenico per i nostri giovani, Gianfranco Zola si sta battendo con la sua riforma in questo senso. La sensazione è che qualcosa sia cambiato e ci sia più voglia di prendersi qualche rischio in più per far crescere i giovani?
"Partiamo da un dato di fatto: i risultati non sono importanti, ma sono l'unica cosa che conta, come diceva Boniperti. Così è sempre stato ed è inutile fare falsa retorica per dire che non è così. Anche all'estero ho visto un paio di allenatori esonerati dopo due giornate e questo significa che non è un problema solo italiano. Noi allenatori siamo pagati per far collimare crescita dei calciatori e risultati e queste due cose devono andare di pari passo, altrimenti stiamo parlando di un mondo ipotetico che non funziona. C'è poco da lamentarsi e molto da lavorare, i ragazzi migliorano nella quotidianità del lavoro. Faccio l'esempio di Gelli, che abbiamo preso a Messina lo scorso anno, veniva da Trapani dove non giocava né in D e né in C e ora gioca con il Frosinone in Serie B perché ha lavorato bene".
La visibilità che offre la C è straordinaria, per chi vuole andare a cercare i talenti
"Oggi grazie a Sky il campionato è visibile per tutti, il mio auspicio è che ci sia sempre più gente negli stadi. Per me è stato bellissimo allenare il Messina davanti a diecimila tifosi straordinari, questo è il calcio che vorrei. Il mio auspicio è che si tolga dagli stadi il tifo contro, perché è una cosa che non mi piace, ma da questo punto di vista Messina e Novara, per citare due piazze in cui ho allenato, sono fantastiche".
Catania, Salernitana e Benevento sembrano squadre con contorni già da Serie B. Il girone C è quello più complesso?
"Io ho avuto la fortuna di fare tutti e tre i gironi. Sicuramente il C, a livello emozionale è quello che ti dà qualcosa in più. Le tre squadre citate sono quelle più attrezzate, ma non dimenticherei anche il Crotone, che da anni fa grandi investimenti e il Potenza, che ha un club organizzato e giocatori forti. Nel girone C è difficile fare risultato su qualsiasi campo, le squadre hanno giocatori che riconoscono il livello di difficoltà del raggruppamento e accrescono il valore delle squadre. Nel girone A l'aspetto tecnico è elevato, però a parte Vicenza e ora a Brescia, negli altri stadi non c'è tanta gente".
Un parere sulle seconde squadre. L'Inter è entrata con le idee molto chiare, la Juventus viene considerata come una possibile protagonista del girone B e l'Atalanta è ormai una certezza
"Sono tutte forti, possono anche vincere e toglierei il discorso dei giovani. A Novara, nel 2020, siamo arrivati in semifinale con sette giovani, quindi si può vincere un campionato anche con i ragazzi. Inter, Juventus e Atalanta conoscono già questi giocatori perché li hanno cresciuti loro, devono calarsi nella mentalità di un campionato che, a differenza della Primavera, prevede retrocessioni, ma io non mi stupirei se una di queste squadre vincesse il campionato. Per me le seconde squadre sono necessarie per creare un ponte di passaggio tra la Primavera e la prima squadra, non condivido le polemiche di chi non le vuole".
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