Costantino e il cammino di Santiago: "Torno al Monterosi per raccontarlo"

03.07.2022 21:45 di Redazione TC Twitter:    vedi letture
Rocco Costantino
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Rocco Costantino
© foto di Ivan Benedetto/Uff. Stampa Pro Vercelli

Vacanza alternativa per Rocco Costantino, centravanti e capitano del Monterosi: come riportano i colleghi de la Repubblica il 32enne ha fatto il cammino di Santiago, percorrendo 300 chilometri in una settimana. Con una promessa: percorrere il tratto mancante la prossima estate. "Sono credente, ho pregato e pianto ogni giorno. Ma questo viaggio non mi è servito per cercare Dio, ma me stesso. E non vedo l'ora di iniziare la preparazione per appendere nello spogliatoio le foto e le frasi più significative che ho ascoltato. Voglio condividere la mia esperienza con tutta la squadra" ha raccontato al quotidiano nazionale.

"Mi sono reso conto di essere stato incosciente, un folle. Illuminavo il sentiero con la torcia del telefono e con me avevo solo parte dell'equipaggiamento necessario, acquistato al Decathlon di Pamplona. Ho avuto paura, del resto il buio mi ha sempre terrorizzato. Ma l'ho affrontato, ho provato emozioni talmente forti che mi sono rimaste dentro, mi sembra di averle vissute un minuto fa. In quel momento ho capito che ciò che stavo facendo era quello di cui avevo bisogno".

"Ho camminato per 45-50 chilometri al giorno, avevo solo sette giorni di tempo e volevo fare più esperienze possibili. Sapevo che non sarei arrivato a Compostela, ma il viaggio serve per trovare la Compostela dentro di te. Ho camminato all'indietro, a occhi chiusi, piangendo ogni volta che riprendevo lo zaino dopo una sosta, sapendo di dover ricominciare a fare i conti con me stesso. Ma anche ridendo da solo come un pazzo. Ho fatto tutto ciò che mi sentivo di fare. Mi sono spostato a ogni ora del giorno e della notte, con qualsiasi temperatura. Ho scoperto lati di me che non conoscevo. Alla sera, nei dormitori, ritrovavo i ciclisti che mi erano sfrecciati accanto nel pomeriggio".

Dietro questo stravolgimento interiore c'è il Monterosi: "Una tappa fondamentale della mia crescita, forse è anche grazie alla mia carriera calcistica che ho maturato l'idea del viaggio. Il mio cammino è iniziato da Monterosi, non da Roncisvalle. Voglio raccontare tutto al mister, ai miei compagni, a ogni membro della società. Voglio far capire, soprattutto ai più giovani, che è un'esperienza che ti segna dentro, formativa. Inizierò appendendo nello spogliatoio frasi significative e fotografie. Alcuni colleghi hanno già detto che mi accompagneranno nel prossimo viaggio e sono felice. Ma il viaggio, ognuno, deve farlo dentro se stesso".