Lecce, Benassi: "Il San Marino? Un avversario vale l'altro. Dobbiamo pensare solo a noi"

Lecce, Benassi: "Il San Marino? Un avversario vale l'altro. Dobbiamo pensare solo a noi"TMW/TuttoC.com
Massimiliano Benassi
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mercoledì 16 gennaio 2013, 09:20Altre news
di Valeria DEBBIA

Il portiere Massimiliano Benassi è stato il protagonista della conferenza stampa del martedì in casa del Lecce. Ecco le sue dichiarazioni riportate dal sito ufficiale del club giallorosso: “Già dalla trasferta di Cremona la squadra aveva dato dei segnali di ripresa e in terra lombarda se ci girava poco poco meglio avremmo potuto ottenere i tre punti. Domenica scorsa contro il Cuneo c’è stata la conferma, stanno tornando a disposizione dei compagni di squadra e stiamo tornando ad essere il Lecce di inizio campionato. Contro il Cuneo nel primo tempo siamo stati bravi a non subire e a stare compatti, poi nella seconda frazione si sono allargate le maglie ed abbiamo fatto meglio".



Sul rientro di Bogliacino, Benassi è pragmatico: "Mariano se sta bene fa la differenza, è un giocatore che fa giocare la squadra e quando rientreranno tutti gli altri compagni andremo al massimo". Sulle altre individualità presenti nella squadra, l'estremo difensore sottolinea: "Martinez è un buon calciatore, conosce il calcio italiano e sarà un altro tassello per la nostra difesa. Nel reparto arretrato sta facendo molto bene Vinicius, che quando è stato chiamato in causa ha risposto bene, non è mai facile entrare dalla panchina e avere il giusto approccio alla gara; Vinicius ha la nostra fiducia e se l’è conquista sul campo".

Una battuta poi sul prossimo avversario, il San Marino reduce dalla vittoria di Monza contro la Tritium per 5-2: "Io dico che un avversario vale l’altro, perché noi ci dobbiamo preoccupare solo di noi stessi. Non si tratta di snobbare gli avversari, ma conosciamo la nostra forza - evidenzia Benassi. - Come ho avuto modo di dire anche altre volte dobbiamo essere bravi a saper leggere le sconfitte che abbiamo subito e penso che l’abbiamo fatto. Le grandi squadre tornano ad essere grandi proprio dalle sconfitte