Nocerina, l'ex mister rossonero Gianni Di Marzio: "Il club in B punti sui giovani"

“La Nocerina in B deve puntare soprattutto sui giovani, lasciando perdere i grandi nomi che sono solo in cerca di soldi". E’ il consiglio che Gianni Di Marzio, ex allenatore dei rossoneri nella stagione 1971/72 dà alla dirigenza e alla società molossa. Di Marzio è un uomo di calcio, ex allenatore di Napoli, Lecce, Catania, Catanzaro, Palermo e ora consulente tecnico del Queens Park Rangers e commentatore televisivo. Fu lui ad aver scoperto, da allenatore del Napoli, il talento di un diciassettenne allora sconosciuto: Diego Armando Maradona. Era il 1978 e il Napoli non volle acquistarlo per 300 mila dollari. “Ferlaino non se la sentì”, scrive Gianluca di Marzio, figlio di Gianni e giornalista di Sky Sport, “lo ricomprò 5 anni dopo per 13 miliardi”.
Gianni Di Marzio allenatore della Nocerina, stagione 1971/72, campionato dilettanti girone G. Cosa ricorda?
"Ricordo tutto di quell’anno. La Nocerina è stata la mia prima esperienza da professionista, la mia carriera è iniziata da lì".
Che campionato fu?
"Arrivammo secondi dopo la Juve Stabia, un risultato insperato. Giocammo tutte le partite in campo neutro a Scafati. Fu un anno di esilio".
Di Mascio, Franciois, Devastato, Fiorillo. Ricorda i giocatori di quella squadra?
"Certo, erano tutti giovani e provenienti dalla primavera del Napoli, che in precedenza avevo allenato. Giocarono un campionato sensazionale, nonostante avevamo una squadra nuova di zecca e per niente collaudata".
In rosa c’era anche un certo Roberto Chiancone, poi diventato una bandiera…
"Non poteva essere altrimenti. Chiancone era un ottimo giocatore e ora è un ottimo allenatore".
Dopo tutti questi anni, è ancora legato a Nocera?
"Mia moglie è di Nocera, io ci torno spesso e seguo le sorti della Nocerina".
Come giudica il campionato di quest’anno. La Nocerina è pronta per la B?
"I fatti parlano chiaro. La squadra ha fatto una cavalcata inarrestabile. Direi che Nocera è pronta".
Cosa manca per il definitivo salto di qualità?
"La Serie B è tutt’altra cosa rispetto alla Lega Pro. Il salto di qualità c’è, ed è anche netto. La Nocerina dovrà attrezzarsi non solo dal punto di vista tecnico ma anche organizzativo. Serve uno staff formato da professionisti che sappiano tessere i contatti con le realtà più grandi. Ma mi pare che la Nocerina sia già a buon punto…"
La Nocerina del futuro dovrebbe puntare sui giovani o su grandi nomi giunti a fine carriera ma che potrebbero dare un apporto significativo?
"Assolutamente sui giovani. Bisogna puntare su chi ha ancora fame di calcio e di vittorie. Servono giocatori di qualità che vogliono emergere, non gente a fine carriera che è solo in cerca di soldi. Non servono giocatori da outlet o da spiaggia".
Di giovani promettenti la Nocerina già ne ha qualcuno. Uno di loro è sicuramente Maikol Negro. Pensa che la società dovrebbe trattenerlo o lasciarlo ad una grande?"
"Se un giocatore è forte, ed è prezioso per la squadra, la società deve fare di tutto per trattenerlo".
Ha consigli da dare ai molossi?
"Per ora solo di festeggiare la promozione, meritatissima".
Già ci vede in Serie B?
"Ci siete quasi".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati