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Paci: “Playoff? Occhio alla Carrarese. Playout? Nessun dubbio sulla forza del Novara”

15.05.2024 19:40 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
Paci: “Playoff? Occhio alla Carrarese. Playout? Nessun dubbio sulla forza del Novara”
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Massimo Paci, allenatore ed ex calciatore, è intervenuto durante il programma “A Tutta C” a TMW Radio per commentare vari temi.

Che idea si è fatto su playoff e playout?
“La squadra che mi ha stupito nei playoff è la Carrarese. È una squadra che gioca bene ed è solida. Secondo me anche il Vicenza ha fatto una vittoria molto importante. Lo stesso il Catania. Sui playout non avevo dubbi il Novara fosse più forte”.

Sul percorso della Pro Sesto?
“Io posso parlare per la mia esperienza. Quando sono arrivato era penultimo con nove punti di distacco. Nel mio mese non siamo riusciti ad arrivare a fare risultati. È stata un’esperienza veloce. Per me la squadra poteva fare di più se avessimo avuto tempo. Quando sono andato via comunque, la squadra ha fatto bene. Per me ha pagato tantissimo la partenza. Mi dispiace che non siano riusciti a salvarsi perché lì ci sono ottime persone”. 

La Pro Vercelli?
“Non pensavo la Pro Vercelli uscisse così veloce dai playoff. Non mi aspettavo una sconfitta così. Il problema è stata la difesa che è stata anche il tallone d'Achille di tutta la stagione. Il percorso generale è stato di alti e bassi. Alla fine hanno raggiunto il risultato che volevano perché sono un club dai playoff. La mia stagione è stata diversa perché eravamo in zona playoff. Io sono stato esonerato dopo due pareggi e una sconfitta. Mi dispiace perché la società è ottima e il presidente Ponciroli è una bravissima persona”.

Che progetto vorrebbe per il futuro?
“Ti dico la verità non credo che nel calcio esistono i progetti. Noi allenatori viviamo di risultati. Il sistema è questo non devo capire io il perché. Mi sembra riduttivo parlare di un progetto. Negli ultimi anni ho avuto qualche problema perché non sono riuscito a lavorare con il mio preparatore atletico. Per me è un aspetto fondamentale. Io vorrei un progetto che mi faccia lavorare con tranquillità”.

Carriera da allenatore e da calciatore? 
“Come calciatori io partii fortissimo. Da giovane, però, ebbi un gravissimo infortunio: un infortunio ai reni che mi aveva paralizzato le gambe. In quel momento era nella Juventus che poi ha vinto la Champions League. Mi sono ritrovato in C e mi sono rimboccato le maniche. Da allenatore anche ho fatto la scalata e arrivato in B, con il Pordenone, ho avuto le prime difficoltà. La mia storia è così: un ragazzo che con la gavetta e le proprie forze è riuscito a farsi largo”.

Gasperini vincerà il primo trofeo?
“Io lo spero molto. Non me ne voglia Allegri, con cui sono amici, e i tifosi della Juventus. La storia dell’Atalanta è meravigliosa e per me Gasperini merita. A differenza di altri è completo a 360°. È in un ambiente che gli sta permettendo di esprimere le sue qualità. Sarebbe bello se la dea riuscisse a conquistare un trofeo”.