Playoff: in due hanno già rinunciato. E altre cinque ci stanno pensando

09.06.2020 19:00 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Fonte: in collaborazione con Giacomo Principato
Playoff: in due hanno già rinunciato. E altre cinque ci stanno pensando
TMW/TuttoC.com
© foto di Andrea Rosito

Nella giornata di ieri la FIGC ha deciso: i playoff si svolgeranno regolarmente, coinvolgendo il solito numero di squadre. Cambia solo il numero degli incontri: niente più andata e ritorno nelle battute finali ma gara unica. Per il resto, come sempre, 28 club sono pronti a darsi battaglia per ottenere l'ultimo posto disponibile per la Serie B. La grande novità di stagione, purtroppo, è che non tutti i team aventi diritto prenderanno parte agli spareggi promozione, visti i costi dei protocolli e le difficoltà post-emergenza Covid. 

Due club hanno già rinunciato alla possibilità di disputare i playoff. Si tratta di Pontedera e Arezzo, entrambi nel Girone A. I primi, in conferenza stampa, hanno spiegato oggi il perché tramite le parole del DG Paolo Giovannini: "Abbiamo deciso di metterci la faccia e spiegare le motivazioni della nostra scelta di rinunciare agli spareggi post-season. Per giocare un mese dobbiamo spendere 90-100 mila euro fra tamponi e sanificazioni varie, non sarebbe coerente con le nostre scelte".

Gli aretini, per bocca del loro presidente Giorgio La Cava, già ieri, ai microfoni di TuttoC.com, hanno confermato la loro rinuncia, nell'aria da tempo: "Ho sempre detto che l'Arezzo non parteciperà ai playoff, fino a una settimana fa ero una mosca bianca mentre adesso con questo protocollo da rispettare forse in tanti decideranno di non farli. Riconfermo quello che avevo già affermato".

Ma il numero potrebbe aumentare da qui alle 19 di domani, termine ultimo per la conferma di partecipazione ai playoff. La situazione più delicata appare quella di Catania, con gli etnei alle prese con i ben noti problemi economici. Un salvagente ha provato a lanciarlo Fabio Pagliara, rappresentante della SIGI, cordata che vuol acquistare il club etneo, dalle colonne di Catanista: "Il fatto che si possano fare i playoff è una tendenzialmente una bella cosa. Il fatto che si possa pensare che non si facciano perché nessuno ha i soldi per il pullman è sbagliato, e in questo senso lancio un appello alla proprietà e al sindaco: se il problema è quello di avere materialmente i soldi per far sì che dal punto di vista logistico possano svolgersi i playoff possiamo intervenire noi come sponsor senza che questo incida sulla trattativa. Ma non si può negare ad una città come quella di Catania di partecipare ai playoff perché c’è un problema ad organizzare una trasferta. Quindi possiamo intervenire come sponsor per far sì che i playoff vengano fatti".

Difficile la disputa dei playoff anche in quel di Piacenza, dove però la situazione è migliore, come ha raccontato il Dg Marco Scianò a TuttoC.com: "Stiamo facendo delle valutazioni su più aspetti. Intanto riuscire a mettere in atto il protocollo, col problema che il nostro medico ha declinato la responsabilità. Inoltre nella nostra città tutto è amplificato: ci sono ancora presidi per capire l'effettivo stato di salute della popolazione, dare la priorità alla squadra sarebbe molto forte e non bellissimo. E poi, coerentemente con le ultime scelte, la società guarda più al futuro, partendo da una posizione svantaggiata dai playoff che complicherebbe molto il percorso sportivo, a differenza della passata stagione in cui arrivammo secondi. Domani daremo una risposta definitiva: sarebbe bello fare i playoff ma forse è anacronistico, almeno per noi".

Rinuncia vicina anche in quel di Modena, con il Dg Roberto Cesati che a TvQui ha rivelato: "Per ripartire con i playoff, bisognerebbe prima riunire tutti i calciatori e poi effettuare tamponi e test sierologici: passerebbe una settimana, dunque ci sarebbero sette giorni in meno per prepararsi alle partite. Credo sia qualcosa di impraticabile, dopo la riunione con la società prenderemo una decisione definitiva. I giocatori, con poca preparazione, rischiano tantissimo a livello personale, soprattutto dal punto di vista muscolare: alcune squadre, non a caso, hanno già dovuto fare i conti con diversi infortuni di questo tipo".

Situazione molto ingarbugliata in casa Sambenedettese: il patron Franco Fedeli da giorni sta chiudendo la cessione alla cordata di Domenico Serafino ma l'ufficialità non è ancora arrivata. In casa rossoblù, insomma, i playoff sembrano essere passati in secondo piano viste le dinamiche societarie. E intanto il tempo scorre.

A Siena, invece, potrebbero esserci novità positive a breve. I toscani dovrebbero prendere parte agli spareggi, tanto che il tecnico Dal Canto ha chiamato a raccolta la rosa per la giornata di venerdì. Chiari segni di una ripartenza che però ha un punto interrogativo non di poco conto: il medico. Domenico Di Mambro, responsabile sanitario dei senesi, ha infatti minacciato le dimissioni in caso di ripresa delle attività. Per la presidentessa Anna Durio un’altra gatta da pelare, anche questa entro le 19 di domani. In casa bianconera restano dunque da chiarire alcuni aspetti logistici, oltre quelli legati alla penalizzazione per il pagamento ritardato delle mensilità di gennaio-febbraio. Verrà applicata in questo torneo? Nel caso, per effetto dei due punti di penalità, il club scenderebbe dal quinto all’ottavo posto in classifica, incontrando così l’AlbinoLeffe nel primo turno.

Ma c'è anche chi potrà rinunciare nelle prossime settimane: parliamo di Pro Patria e Vibonese, undicesime rispettivamente nel Girone A e nel Girone C. Una delle due otterrà un posto nei playoff ma lo scoprirà solamente a fine mese, quando Ternana e Juventus U23 si giocheranno la Coppa Italia Lega Pro. Se vinceranno gli umbri, allora i calabresi accederanno agli spareggi promozioni. Se a farcela saranno i bianconeri, allora toccherà ai bustocchi. Quest'ultimi, però, sono orientati alla rinuncia, viste le tempistiche. I rossoblù, invece riflettono. In condizioni normali i playoff non sarebbero stati un problema. Ma scoprire se potranno parteciparvi o no solamente il 28 giugno cambia pesantemente la situazione.