San Marino, pres Mancini: "No alle registrazioni date in pasto ai media. La guerra interna sarà una disfatta per tutti"

San Marino, pres Mancini: "No alle registrazioni date in pasto ai media. La guerra interna sarà una disfatta per tutti"TMW/TuttoC.com
Luca Mancini
© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it
venerdì 13 febbraio 2015, 20:20Altre news
di Sebastian DONZELLA

Una lettera all'interno della querelle in Lega Pro. La scrive Luca Mancini, presidente del San Marino, e la invia ai 59 colleghi in testa alle società di terza serie. Ecco il contenuto della missiva, ricevuto anche da TuttoLegaPro.com:

In qualità di Presidente del San Marino, io sottoscritto Dr. Luca Mancini in relazione alla competizione politica che si sta svolgendo in Lega Pro, esprimo rammarico nell'aver appreso che taluni personaggi per far valere le proprie ragioni giuste o sbagliate che siano, dopo aver utilizzato l’insulto personale e il dileggio, arrivano al punto di registrare le telefonate e darle in pasto ai media per strumentalizzazioni di vario tipo.
Il San Marino, attraverso la mia persona, è una delle società che sta cercando di promuovere il cambiamento in Lega Pro, attraverso azioni legittime quali invito alla trasparenza, certezza delle regole, cambi di governance e altro ma lo vuole fare solamente e sempre lo farà col rispetto delle regole legali e statutarie nonché nel rispetto delle persone e della convivenza civile.
Tradurre una competizione per la governance che io ritengo assolutamente legittima in una guerra per fini personali perdendo di vista l’interesse generale del sistema calcio, oltre che denotare una poca lungimiranza imprenditoriale, porterà tutti noi in qualità di presidenti e delle società che rappresentiamo primo o poi a una disfatta sportiva ed economica.
Pensare di cambiare le persone che legittimamente elette fanno bene o male il loro Lavoro nella nostra Lega utilizzando sistemi che vanno oltre il rispetto civile è una cosa che ripugna e dai quali ne prendo le distanze.
Invito tutti i Presidenti e i loro rappresentanti al rispetto delle persone e delle loro famiglie e di convincere nelle sedi deputate quali l’assemblea a far valere le proprie ragioni illustrandole ai loro presidenti.

Tanto dovevo.