Serie C, Maraia: “Rispetto alla A c’è un contatto quotidiano con le squadre”
L’allenatore Ivan Maraia è intervenuto ai microfoni di TmwRadio, durante la rubrica A Tutta C, per commentare la finale dei playoff di Serie C tra Carrarese e Vicenza, in cui ad avere la meglio sono stati i toscani.
Si aspettava che la Carrarese avrebbe potuto vincere i play-off?
“Devo dire che non mi aspettavo potesse finire così. Pur riconoscendo dei valori importanti della Carrarese, che si è presentata in maniera convincente ai play-off, pensavo che altre squadre avessero qualcosa in più. Spesso però i play-off stessi mettono in campo l’aspetto fisico e la convinzione mentale, dunque talvolta le favorite non si dimostrano tali. La Carrarese ha ribaltato i pronostici con grande carattere e ha meritato di vincere contro il Vicenza”.
Trova che il calcio in Italia si stia livellando sempre di più ?
“Il livellamento si nota dalla Serie A fino alla Serie C. Credo il peso di un allenatore sia importante, perché è proprio lì che si nota questo livellamento. I tecnici italiani sono tutti molto preparati, rendendo la differenza minima tra le varie squadre. Solo chi ha qualche giocatore più importante può fare la differenza, ma per il resto il gap è veramente minimo. Nei playoff questo discorso vale ancora di più e così escono fuori gare equilibratissime”.
Come ha visto la stagione del Pontedera?
“Il Pontedera ha fatto un buon campionato e negli ultimi due anni ha sempre fatto bene. Si ripresenterà anche l’anno prossimo con la stessa politica, di far crescere i giovani bravi. Mantenere la categoria è sempre importante e tredici anni consecutivi in Serie C sono un risultato straordinario”.
Il seguito mediatico per la Serie C è in crescita. Che ne pensa?
“Lo spettacolo di ieri a Carrara è stato bellissimo, una partita di Serie C con un grande pubblico e una grande organizzazione. La categoria cresce perché si sviluppano tutte queste componenti. È così che si crea il famoso livellamento, che avvicina le squadre, anche a distanza di categorie”.
Giovanni Branchini ha detto che talvolta i giovani calciatori dopo aver firmato grandi contratti si sentono appagati. In Serie C è diverso?
“In questi casi è fondamentale la presenza delle figure che ruotano attorno al ragazzo, dal procuratore alla famiglia. È umano rilassarsi se si è un ragazzo che gestisce tanti i soldi; a volte non ci riescono gli adulti, figuriamoci un giovane”.
Nota che in Serie C i tifosi si leghino alle squadre proprio perché c’è un calcio più vero?
“Se i numeri dicono che c’è un incremento è perché le società lavorano bene. La partita di ieri è stata un messaggio bellissimo. Sono questi i segnali che portano una tifoseria a supportare in quel modo; pur essendo una partita di Serie C è stato bellissimo. Rispetto alla A c’è in queste piazze c’è un contatto quasi quotidiano con le squadre”.