Sossio Aruta: "Il Benevento può battere il Frosinone. Sogno la panchina giallorossa"

Sossio Aruta: "Il Benevento può battere il Frosinone. Sogno la panchina giallorossa"TMW/TuttoC.com
© foto di Prospero Scolpini/tuttosalernitana.com
mercoledì 5 marzo 2014, 14:00Altre news
di Nicolò SCHIRA

Un calciatore del genere lo si può annoverare tranquillamente tra i primi cinque atleti più amati della storia giallorossa. Sossio Aruta ha lasciato un’impronta importante nelle stagioni vissute nel Sannio, le quali hanno toccato due apici in occasione della finalissima play off persa ad Avellino contro la Turris e il play out vinto nel 2002 sulla Nocerina. Nella stagione successiva “il Re Leone” passò proprio alla prossima avversaria del Benevento, il Frosinone. Ad Aruta queste due piazze hanno lasciato ricordi contrastanti come rivelato ai colleghi di OttoPagine: “I ciociari sono una delle squadre accreditate alla promozione diretta. I sanniti, nonostante la sconfitta allucinante subita a Salerno domenica scorsa, sono in lotta per il salto in serie B. La partita è aperta a qualsiasi risultato. Farò sicuramente il tifo per i giallorossi, dato che nel Sannio ho solo ricordi positivi. A Frosinone, invece, ho vissuto un momento nero della mia carriera visto che venni squalificato per un anno e mezzo a causa di una rissa nel derby contro il Latina. L’ultima gara tra i professionisti fu proprio quella. La società gialloblu non mi tutelò affatto, quindi non posso augurare in nessun modo le fortune a questa squadra. Amo Benevento e spero che vinca. La stagione dei sanniti? Dai due volti. C’è stato un andamento altalenante, ma l’importante è riuscire a raggiungere il traguardo dei play off con una posizione soddisfacente. Purtroppo il Benevento non ha un buon rapporto con gli spareggi promozione, ma può darsi che questa sia la volta buona. In fondo stiamo parlando di una vera e propria lotteria”. Quando parla degli anni vissuti in giallorosso, Aruta apre l’album dei ricordi con tanta nostalgia: “Ho tutto impresso nella mente. La cosa che mi è rimasta dentro è stato l’affetto dei tifosi.

Ho vissuto anni stupendi e stagioni indimenticabili. In questa città ho lasciato il cuore, anche perchè ci ho vissuto situazioni extra calcistiche dure che mi hanno formato anche il carattere. Ogni volta che indossavo quella maglia volevo a tutti i costi segnare perchè desideravo correre come un cavallo pazzo verso quella curva che tanto mi amava. La partita che porterò sempre nel cuore è quella di play off contro il Catanzaro. C’era uno stadio ribollente di entusiasmo e passione, in tutta la mia carriera non ho mai visto una bolgia del genere. Quando segnai il gol del vantaggio sotto la Nord, corsi per tutto il campo per esultare con i tifosi. Un’altra rete che ho nel cuore è quella con la Nocerina nei play out, ma avrei voluto tanto vincere i play off contro la Turris. Avrei pagato oro”. Ai tifosi Aruta dà consigli e strappa una promessa: “Non mollate mai. Pensate sempre che il Benevento è dei beneventani. Passano gli allenatori e i presidenti, ma voi siete la vera anima di questo giocattolo che non si deve rompere per nessun motivo al mondo. Tenete duro soprattutto nei momenti delicati. Io farò il possibile per venire a salutarvi un giorno, magari quando ci sarà la promozione in serie B. Sarà l’occasione giusta per stare insieme a voi in Curva Sud”. Nonostante abbia 43 anni, il Re Leone continua a dare battaglia: “Gioco in promozione ad Acri e ho raggiunto quota 330 gol in carriera. Penso, però, che questo sia il momento di dire basta. Il mio sogno è quello di fare l’allenatore e se non mi sbrigo sarei vecchio prima di iniziare. Spero, un giorno, di tornare a Benevento. Magari sulla panchina…”.