Top & Flop di Robur Siena-Pontedera

09.10.2019 22:45 di  Niccolò Anfosso   vedi letture
Stemma Robur Siena
TMW/TuttoC.com
Stemma Robur Siena
© foto di Federico De Luca

Prima vittoria stagionale per la Robur Siena all'Artemio Franchi: 2-0 al Pontedera nell'incontro valevole per il primo turno eliminatorio di Coppa Italia Serie C. A decidere la sfida sono state le reti di Guidone su calcio di rigore nel primo tempo, con il raddoppio di Panizzi a metà ripresa dopo una mischia conseguente al colpo di testa di Da Silva respinto da Sarri. Prestazione tutto sommato solida quella delle seconde linee bianconere, sempre in controllo del possesso della sfera, senza mai rischiare nulla in fase difensiva. Ed è la prima volta che i ragazzi di Dal Canto riescono a mantenere inviolata la propria porta tra le mura amiche. 

Ecco i top e flop dell'incontro:

TOP

Argento (Robur Siena): esordio davvero positivo per il centrocampiosta classe 1999, che sostituisce al meglio Gerli nel ruolo di metodista. Buone qualità tecniche e discreto temperamento per un giocatore che può ritagliarsi maggior spazio nel corso della stagione. Solida prestazione anche di Andreoli, che si è guadagnato il calcio di rigore, ma ha complessivamente ben figurato in entrambe le fasi di gioco. BRAVO

Nessuno (Pontedera): turn over ok, ma i granata non si rendono praticamente mai pericolosi dalle parti di Ferrari, che non deve mai intervenire per parare tiri dei giocatori di Maraia. Si poteva fare di più, specialmente in fase offensiva. Alzare il baricentro e provare a mettere in difficoltà i bianconeri. MORBIDI

FLOP

Nessuno (Robur Siena): seconde linee che si sono ben comportate quest'oggi, con i bianconeri che hanno raggiunto un importante successo stagionale che dà fiducia in vista del sentitissimo derby di domenica contro l'Arezzo. CHE IL PRIMO SUCCESSO SIA UNA SVOLTA

L'Atteggiamento complessivo del Pontedera: granata che, partiti bassi, alzano notevolmente il baricentro progressivamente ad inizio secondo tempo. Ma ciò non basta per creare pericoli dalle parti di Ferrari. SI POTEVA FARE DI PIÙ