Lucchese, se il silenzio non è della Lega Pro e del sindaco... è d'oro
Una fantomatica proprietà di Roma, con un amministratore unico (Umberto Ottaviani) a fare da portavoce, e ora un passaggio di proprietà ad altri facoltosi imprenditori o ad Alessandro Nuccilli, dietro il quale non si sa chi ci possa essere. Perché è normale, e tutti ci crediamo, che quando si ha in mano un'azienda e si decide di venderla, non si conosce il possibile acquirente.
Non è questa una barzelletta, è questa la vera storia recente della Lucchese, che, forse nel giorno in cui sarà emessa la sentenza circa la possibile esclusione del club dal campionato, deve subire l'ennesima umiliazione. Quella di continuare a sentire la voce di Ottaviani, che parla nuovamente su fantomatici passaggi di un club che solo i pochi dipendenti rimasti vogliono vivo: "Il passaggio a Nuccilli è in atto, ma stiamo aspettando la sentenza di appello sulla vicenda della fideiussione. C'è un clima positivo, oggi so che Nuccilli incontra il sindaco di Lucca. Vediamo dopo la sentenza che è uno spartiacque, in ogni caso Ceniccola dovrebbe aver già inviato la convocazione per l'assemblea per il passaggio di quote e la nomina del nuovo amministratore, un uomo di fiducia di Nuccilli, e comunque non è Nuccilli che paga. Non so chi è, ma Nuccilli va dal sindaco anche per questo, ha dato garanzie a Ceniccola. Dobbiamo aspettare due giorni e poi sarà tutto chiaro, ho detto anche al sindaco revisore Romani di aspettare. Ma se la sentenza fosse sfarevole i soldi io non li metto di sicuro, cosa succede se lo faccia spiegare da Romani, la strada è obbligata in quel caso. Comunque potrebbero esserci altre opzioni se la sentenza è favorevole. C'è un imprenditore milanese molto facoltoso in quel caso e Nuccilli, come si dice in gergo, potrebbe andare a cacare, come si dice in francese" (intervista rilasciata a gazzettalucchese.it).
Poco altro da aggiungere. Se non un BASTA scritto a caratteri cubitali, perché è stucchevole persino a livello giornalistico continuare a parlare di questa farsa che offende l'intelligenza di chiunque si trovi a confrontarsi con la stessa, figurarsi viverla quotidianamente. Come accade ai quei pochi dipendenti cui accennavamo prima: dipendenti che, al di là della mansione per la quale sono pagati, hanno dovuto occuparsi del magazzino, del mantenimento del manto erboso (santo De Vito!), hanno dovuto assistere a gare ufficiali giocate con le gru dei vigili del fuoco sugli spalti per sistemare parti cadenti dello stadio, si sono dovuto comprare bottigliette dell'acqua per bere dopo un allenamento, hanno dovuto fare docce calde su campi adiacenti a quello di allenamento perché al "Porta Elisa" avevano staccato persino il gas.
Situazioni non narrate in ordine cronologico, che fanno però parte del mondo rossonero... alt, una precisazione: i dipendenti, non sono pagati, l'aver detto prima "al di là della mansione per la quale sono pagati" è stata un svista. Ed è questa una situazione facilmente dimostrabile, perché se i conti del club fossero a posto, non ci sarebbe stata la maxi penalizzazione di (attualmente 16 punti), e non ci sarebbe il rischio esclusione del club dal torneo, poiché gli stessi vertici - si intende in caso di conti lineari - avrebbero sistemato al querelle relativa alla non regolare fidejussione di garanzia al campionato, che è poi quello che maggiormente pesa per il tragico esito che si potrebbe vivere nella città toscana.
Per chi parla, e pure troppo, c'è però chi tace. Due parole la Lega Pro avrebbe potuto spenderle, fosse anche solo per dire che si deve attendere una comunicazione dalla FIGC, che effettivamente dovrà deliberare sul futuro del club. E qualche parola in più rispetto alle due della Lega, avrebbe dovuto spenderle il sindaco della città, Alessandro Tambellini, che invece di rispondere alla stampa che gli ha mosso critiche... avrebbe dovuto rispondere in modo più consono alla Lucchese. Alla Lucchese vera, i dipendenti, non la società. Of course.
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