Robur Siena, Dal Canto: "Lo stadio è dalla nostra parte"

26.10.2019 14:40 di Giacomo Principato   vedi letture
Robur Siena, Dal Canto: "Lo stadio è dalla nostra parte"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

Alessandro Dal Canto, allenatore della Robur Siena, intervistato da Il Fedelissimo ha fatto un punto della situazione sulla sua esperienza in bianconero: "Siamo partiti con l’impostazione che la squadra aveva acquisito negli anni precedenti, ma eravamo leggeri dietro e poco prolifichi davanti. La squadra ora è quadrata, prende gol più difficilmente, ha riacquisito la capacità di palleggio che aveva prima. Però dobbiamo essere cinici e, in casa, andare in vantaggio. E ci serve un pò più di tranquillità. Lo stadio è dalla nostra parte, non vedo alibi e problemi. Il trequartista? È un ruolo dove non dico che siamo scoperti, però dovrei adattarci dei giocatori. Anche se, per esempio, D’Auria è cresciuto molto. È uno di quelli cresciuti di più. Sono arrivati insulti, nel derby".

"Il mio contratto pluriennale? Vorrei fare prima una precisazione. L’anno scorso firmai un biennale ad Arezzo con opzione per il terzo perché avevo sposato un progetto. Mi avevano costruito una squadra per salvarmi in modo tranquillo ed è andata aldilà di ogni previsione. Succede che, aldilà del progetto, l’allenatore è il maggior responsabile e l’anello debole del sistema. Paga quando non va bene la situazione. I contratti pluriennali sono l’unica forma di tutela che abbiamo. Con delle dirigenze frettolose, succede spesso che vai a casa. Quando hai un contratto pluriennale c’è più attenzione. Detto questo io ad Arezzo ho rinunciato al secondo anno di contratto a zero euro di buonuscita. Zero euro. Non ho messo paletti, né costretto nessuno, e nessuno mi può dare del mercenario. Sono arrivato a Siena, in una piazza che viene da due stagioni di alto livello. Sono andati via tanti giocatori qualitativamente forti, penso ad Aramu, Cianci, Gliozzi, Rossi. Non c’è stato un ridimensionamento ma ci sono da fare un sacco di valutazioni sull’evolversi del campionato. Normale che come ad Arezzo parta per sposare il progetto".