Top & Flop di AlbinoLeffe-Livorno

27.09.2020 18:25 di Francesco Moscatelli   vedi letture
Murilo, TOP Livorno
TMW/TuttoC.com
Murilo, TOP Livorno
© foto di Federico Gaetano

Un palo dopo pochi secondi, due prove generose, uno 0-0 che rende i bicchieri mezzi pieni. Mezzo pieno il bicchiere dell'AlbinoLeffe, sì strutturato secondo una colonna vertebrale di sicuro affidamento ma concentrato nell'implementare nuove e giovani risorse (tre gli esordi dal primo minuto); mezzo il bicchere del Livorno, e forse anche qualcosa di più. Anzi, nel primo tempo la squadra di Dal Canto meritava pure un vantaggio, non tanto per il legno quanto per una spinta sempre costante, ora con Murilo (il migliore del match almeno per una buona ora di gioco), ora con Marsura. La ripresa ha visto un AlbinoLeffe forse scosso dalla doppia sostituzione dell'intervallo, segno di una parziale insoddisfazione zaffaroniana: e qualcosa di più si è visto, nonostante Romboli sia rimasto sostanzialmente inoperoso. Ma i risultati della prima giornata -considerati nel loro complesso e non solo all'interno del girone- suggeriscono una semplice verità. Prendersi il buono che c'è in questo 0-0 e lavorare con fiducia. Anche se in riva al Tirreno non dipende solo da una palla che rotola. Ma per stasera va bene così.

Ecco coloro che, a nostro avviso, sono risultati essere i migliori e i peggiori nel match disputato questo pomeriggio al "Comunale" di Gorgonzola.

TOP:

Cori e il senso di abnegazione (AlbinoLeffe): ci sarà tempo per implementare nuove qualità nella nascente avventura bluceleste. Intanto, si parte con la consapevolezza che ciò che c'era al 30 giugno non è andato perso. Una squadra che si difende con ordine, che soffre con la testa e non solo con il cuore, votata anche all'interdisciplinarità visto che molti elementi sanno sviluppare almeno due ruoli differenti senza cambiare di molto l'apporto alla manovra seriana. In questo senso piace che Gusu e Petrungaro possano ormai scambiarsi tranquillamente le fasce, che Galeandro mezzala può essere una soluzione non solo e non più emergenziale, che Tomaselli può essere utile anche per un cambio di passo in corso d'opera (come in parte è avvenuto a seguito del suo ingresso), sia quale partner di Cori, sia come quinto di centrocampo. AlbinoLeffe tra certezze e speranze che possono, devono essere coltivate. Alle prime diamo il nome di Cori: gli auguriamo la salute prima di tutto, al di là delle reti che si auspicano comunque copiose. La salute perché solo chi vede la "Celeste" giocare sa quanto Sacha sia prezioso in ogni zona del campo. Alle seconde scegliamo questa sera il nome di Riccardo Cerini: interessante il duello vis à vis con Marsura nel primo tempo, un duello fatto di fisico e di scelte di tempo. Classe 2000, nel suo libretto delle presenze ha pure un anno pieno in serie D (Ponte San Pietro, stagione 2018-19). Il futuro ti aspetta: mordilo! OTTIMA GRIGLIA DI PARTENZA 

Murilo e un ottimo spirito di squadra (Livorno): è squadra che parte da questo 0-0, il primo mattone dopo una qualche badilata di macerie, dentro e fuori dal campo. Dalla retrocessione (ampiamente annunciata) è stata una discesa sempre più preoccupante, a livello societario ancora prima che tecnico. Doveva essere l'estate del pronto riscatto, ma non sempre il calcio regala il medesimo copione rassicurante da recitare. E così, dopo aver bevuto anche l'amara Coppa, sembrava l'inizio di una Via Crucis. E invece qualcuno ha azionato il freno, con una discesa che forse può terminare su quel palo colto da Murilo al primo minuto di gioco: palo che rappresenta a volte un sogno infranto, ma in questo caso può essere letto anche come un segnale di riscossa, come conferma un primo tempo sostanzialmente dominato dagli uomini di Dal Canto. Nella ripresa è un Livorno un po' più a strappi, ma l'idea che rimane è di una squadra che c'è e che conserva, nonostante tutto, alcune individualità di interesse: di Murilo (ormai vera bandiera) si sanno già i pochi vizi e le molte virtù, mentre qualcuno da dietro avanza con il coraggio di chi ha tutto da guadagnare come il giovanissimo Haoudi che lavora numerosi palloni con buona personalità. Infine, Di Gennaro: trattato ultimamente come un pacco postale, risponde con una prova di grande sostanza e senza sbavature al centro della difesa, seppure gli attaccanti seriani non costituiscano propriamente nel pomeriggio odierno delle bocche di fuoco. Una prova portata avanti con animo conosciuto solo a lui, ma con una professionalità sotto gli occhi di tutti. TUTT'ALTRO CHE NAUFRAGATI

FLOP:

I nuovi offensivi e la difficoltà a concretizzare (AlbinoLeffe): togliendo il primo tempo, tutto appannaggio dei labronici, è la ripresa che ha rivelato due segni apparentemente contraddittori di questa neonata "Celeste". Perché è proprio quando la banda di Zaffaroni è riuscita a guadagnare metri (grazie anche ad una panchina che offre spunti per un cambio di tema) che si è palesata una difficoltà a concretizzare un apprezzabile gioco verticale in azioni sonanti (e segnanti). Probabilmente una criticità ascrivibile ai tanti tasselli ancora da inserire nel cuore dei dettami zaffaroniani. Del resto, una squadra con Manconi e Trovato (ma citiamo anche lo stesso Tomaselli o il trequartista Gabbianelli) già cambia il quadro della zona offensiva. Ci vorrà tempo, non solo per loro ma anche per i big storici (Gelli in primis, ma non è l'unico) che appaiono ancora comprensibilmente lontani dalla loro forma migliore. Rispetto ad altre annate sembra esserci anche più quantità, e questo non può che consegnare a Zaffaroni pantoni di celeste via via più definiti. Anche lo scorso anno si parlava di lavori improntati sul lungo periodo. Poteva apparire come un alibi, invece era una filosofia che aveva del fondamento e il (pur tormentato) girone di ritorno ha confermato come fosse tutto vero. ROMA NON E' STATA COSTRUITA IN UN GIORNO, FIGURIAMOCI L'ALBINOLEFFE

Messaggio lanciato, che altri lo raccolgano (Livorno): si potrebbe parlare della ripresa, del calo, del Livorno a strappi, dell'incapacità di chiudere la gara. La verità è differente. Dal Canto e i suoi ragazzi sono scesi in campo con grande determinazione (il palo ne è in qualche modo il manifesto d'intenti), hanno timbrato un tempo intero rallentando i ritmi nella ripresa. Nel via vai (che, visto da fuori, sembra incomprensibile) di questi giorni, con più via e basta che altro, difficile e ingeneroso chiedere di più. Insufficienze di qualche singolo? Nemmeno per sogno. Al massimo un s.v. (Romboli). UNA PROVA CHE CHIAMA A RINNOVATE RESPONSABILITA'